Autore: basilica
Comunità in cammino 17 maggio 2020
COMUNITÀ PASTORALE
SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO
NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNOCOMUNITÀ IN CAMMINO
Anno 18 – Numero 38
17 maggio 2020
CONVIVERE: UNA NECESSITÀ
Pare che nel prossimo futuro dovremo convivere con il coronavirus. Così dicono gli esperti. Ma occorrerà saper convivere anche con quanto il periodo di quarantena ci ha consegnato.
Lo sapevamo già, ma sembravamo essercene dimenticati: tutti gli esseri umani convivono con la fragilità, la vulnerabilità, la morte. Non sono fragili solo i bambini, non sono vulnerabili solo i poveri, e la morte non è un finale da videogioco (game over) dove si può ricominciare. Non siamo superuomini o superdonne né siamo onnipotenti. E puntare allo stordimento, allo sballo, al mito del divertimento senza limiti produce solo illusioni.
Anche con la scienza conviviamo da lungo tempo. Essa a molti di noi ha procurato salute, allungamento della vita, opportunità insperate. Più che la scienza in questo momento contano gli scienziati. Alcuni chini sui loro tavoli di laboratorio alla ricerca spasmodica di un rimedio al male; altri divenuti star televisive discutono più su opinioni che su argomenti. E noi, gente comune, capiamo che del virus si sa poco e occorre più studio e meno passerelle mediatiche.
La convivenza più preziosa resta quella che ha motivato sacrifici, quarantene, distanziamenti; quella che ci dovrebbe aver convinto che la vita degli altri è nelle nostre mani e viceversa. Dai nostri comportamenti, dalle nostre scelte, dal nostro stile di vita dipende il futuro dell’umanità e del mondo. Meno individui e più comunità: l’io dipende dal noi. Come cristiani ci ostiniamo da due millenni a chiamare tutti fratelli e sorelle. E qui troviamo motivi di speranza.
don Gianni
(altro…)Comunità in cammino 10 maggio 2020
COMUNITÀ PASTORALE
SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO
NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNOCOMUNITÀ IN CAMMINO
Anno 18 – Numero 37
10 maggio 2020
DAL 18 MAGGIO TORNA IL POPOLO
I recenti provvedimenti nazionali consentiranno dal 18 maggio di celebrare l’Eucaristia con la presenza del popolo di Dio, sebbene ancora con regole e limitazioni. Prima di dare istruzioni precise attendiamo le indicazioni diocesane (le uniche che di fatto hanno rilevanza per noi).
In queste settimane quasi tutti hanno vissuto il “digiuno eucaristico”: non poter partecipare alla celebrazione e non poter ricevere la Comunione è stato avvertito da molti come una prova.
Tante persone e non poche famiglie non si sono scoraggiate e con i vari mezzi a disposizione hanno pregato con il Papa, il Vescovo, la comunità, collegandosi alla celebrazione della Messa e anche alle catechesi, al Rosario, alla Via Crucis. È stato importante che quei momenti siano stati vissuti non come spettacoli cui assistere, ma come gesti di fede da compiere.
Ora potremo dire non che “torna la Messa” (la Messa non è mai andata via), ma che “torniamo noi alla Messa”, sentendo anzitutto che l’Eucaristia è un dono per il quale vale pena vincere ogni tentazione di abitudinarietà o apatia. E ricordando anche che ciascuno “fa” la propria Messa – al di là dei riti, dei celebranti, degli aspetti esteriori – quando in essa costruisce il proprio rapporto con Gesù. E non trascurando che il fine della vita cristiana è la carità: carità che edifica la comunità dei fratelli, testimoni del Risorto, e carità che si prende cura di chi vive in povertà, nel bisogno, ai margini. Situazioni che prossimamente potranno drammaticamente, e tristemente, aumentare in conseguenza dei danni causati dalla pandemia.
don Gianni
(altro…)“Maria alle nozze di Cana”
Stasera alle ore 21:00
Catechesi su
“Maria alle nozze di Cana”
Tenuta da don Paolo Ferrario presso la Cappelletta dei boschi in Desio
Comunità in cammino 3 maggio 2020
COMUNITÀ PASTORALE
SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO
NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNOCOMUNITÀ IN CAMMINO
Anno 18 – Numero 36
3 maggio 2020
NOMI E VOLTI, LACRIME E SORRISI
Si conclude una settimana ricca di eventi: li accenno in breve per affidarli alla preghiera di tutti.
Martedì 28 si è riunito in videoconferenza il Consiglio Pastorale cittadino, fin qui messo in stand-by dall’emergenza sanitaria. Più che dibattere su decisioni o progetti, i consiglieri hanno cercato di interpretare le difficoltà attuali alla luce della fede, con valutazioni per la vita sia personale, sia comunitaria. È emerso il desiderio di comunicare che come cristiani stiamo vicini a chi è colpito dalla malattia, dal lutto, dall’incertezza sul futuro, e che ci sentiamo impegnati a compiere i prossimi passi guidati dalla fiducia e dalla speranza.
Mercoledì 29 ci ha colpito l’inattesa morte del nostro sorridente patriarca mons. Carlo Sironi: moltissimi conservano di lui il ricordo vivo della sua naturale passione per il vangelo, la chiesa, i poveri. A lui associamo Matilda, la cuginetta del nostro diacono don Giacomo, prossimo all’ordinazione sacerdotale. Il dolore del distacco non viene mai meno, ma sappiamo che chi è presso Gesù Risorto sostiene efficacemente i nostri percorsi di vita e di chiesa.
Giovedì 30 ci ha raggiunto la notizia che mons. Luca Raimondi, così legato alla nostra città, agli oratori, ai giovani, è stato nominato Vescovo ausiliare: aiuterà più da vicino l’Arcivescovo Delpini nel governo della diocesi di Milano. Desio ha già educato un Papa; può ben vantarsi di un altro Vescovo amico. Non è però per lui un traguardo, ma una partenza per essere ancor più simile a Gesù e viverne la missione. Ha bisogno dei nostri auguri e delle nostre preghiere.
don Gianni
(altro…)Comunità in cammino 26 aprile 2020
COMUNITÀ PASTORALE
SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO
NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNOCOMUNITÀ IN CAMMINO
Anno 18 – Numero 35
26 aprile 2020
FESTE SOBRIE, NON MENO VERE
Si aspetta la “ripartenza”, il “ritorno alla normalità”, mentre siamo costretti a ridurre, rallentare, distanziare. Si sente anche dire: “questo periodo della pandemia ci condurrà a una maggiore essenzialità” (anche la regina d’Inghilterra ha vissuto sobriamente il suo 94° compleanno).
In sordina, con sobrietà, in questi giorni ricordiamo San Giorgio (23 aprile), patrono di una delle nostre parrocchie, e il 55° anniversario della parrocchia dei santi Pietro e Paolo (25 aprile).
Ci limitiamo a festeggiare con una semplice celebrazione della S. Messa, per di più a porte chiuse e a ranghi ridottissimi. Niente bancarelle, cucine, giochi, musiche. Niente interminabili incontri preparatori, consulenze tecniche, carte e burocrazia per autorizzazioni comunali, regionali, nazionali, interplanetarie. Non basta: niente accorrere di folla, gioia di rivedere conoscenti e persone nuove, appuntamenti tra amici, un caffè seduti al tavolo e le immancabili salamelle, pretesto per chiacchiere, bei ricordi, discussioni su temi politici, economici, calcistici.
Feste di comunità senza la comunità. Un po’ di tristezza è legittima.
Due domande però saltano fuori. Prima: per una comunità cristiana mettere al centro l’Eucaristia, la vita dei Santi, la propria storia, non ha già un valore immenso? Seconda: nella nostra città di Desio ogni festa di una parrocchia non dovrebbe diventare festa di tutti, impegno a edificare una comunità cristiana ampia, unita nella preghiera e nella testimonianza? Non smettiamo tuttavia di desiderare l’incontro, il saluto, l’abbraccio di un popolo in festa. Arriverà quel giorno.
don Gianni
(altro…)Domenica della Divina Misericordia
II di Pasqua – In Albis depositis
Comunità in cammino 17 aprile 2020
COMUNITÀ PASTORALE
SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO
NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNOCOMUNITÀ IN CAMMINO
Anno 18 – Numero 34
17 aprile 2020
CONTAGIO FUORI DAL SEPOLCRO
Il Papa nel discorso di Pasqua ha usato l’immagine del “contagio” per descrivere la diffusione dell’annuncio della risurrezione di Gesù: «Oggi riecheggia in tutto il mondo l’annuncio della Chiesa: “Gesù Cristo è risorto! È veramente risorto!”. Come una fiamma nuova questa Buona Notizia si è accesa nella notte: la notte di un mondo già alle prese con sfide epocali ed ora oppresso dalla pandemia, che mette a dura prova la nostra grande famiglia umana. In questa notte è risuonata la voce della Chiesa: “Cristo, mia speranza, è risorto!”. È un altro “contagio”, che si trasmette da cuore a cuore – perché ogni cuore umano attende questa Buona Notizia».
Aveva già parlato, il Santo Padre, di contagio della solidarietà per contrastare quello della malattia, ma nella Pasqua si è spinto più in là: la fede, la forza della Buona Notizia, si espandono se qualcuno sa trasmettere da cuore a cuore l’annuncio di Gesù Risorto.
Il Lunedì dell’Angelo, poi, ha specificato che bisogna abbandonare il sepolcro vuoto e guardare oltre, guardare al Risorto che porta le sue piaghe di Crocifisso e affidarsi al cammino nuovo che Lui ci affida. Così ha detto nell’omelia: «Anche oggi, davanti alla prossima – speriamo che sia presto – prossima fine di questa pandemia, c’è la stessa opzione: o la nostra scommessa sarà per la vita, per la resurrezione dei popoli o sarà per il dio denaro: tornare al sepolcro della fame, della schiavitù, delle guerre, delle fabbriche delle armi, dei bambini senza educazione… lì c’è il sepolcro».
don Gianni
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