Autore: basilica

  • Samuele Marelli «A passo d’uomo»

    Samuele Marelli «A passo d’uomo»

    Rassegna letteraria Parole e vite 2023 Samuele Marelli A passo d'uomo giovedì 18 maggio 2023 ore 21 Desio Sala conferenze Banco Desio ingresso via Parini. Ingresso libero Puoi prenotare il tuo posto WhatsApp 351-8364993 email ideeinscenadesio@gmail.com Dialogo con l'autore testimonianze soreprese teatrali

    Rassegna letteraria
    Parole e vite 2023

    Samuele Marelli

    A passo d’uomo giovedì

    18 maggio 2023 ore 21
    Desio
    Sala conferenze Banco Desio
    ingresso via Parini.

    Ingresso libero

    Puoi prenotare il tuo posto su WhatsApp 351-8364993 o su email ideeinscenadesio@gmail.com

    Dialogo con l’autore testimonianze soreprese teatrali

  • Spiritualità e Carità

    Spiritualità e Carità

    SPIRITUALITA’ E CARITA’.

    L’ 8,15 e 22 maggio la Caritas cittadina propone un percorso di approfondimento, aperto a tutti presso il Centro di Via Conciliazione alle ore 21

    Parlare di spiritualità puo’ far pensare a qualcosa di astratto, teorico, mentre, da buoni brianzoli, abbiamo sempre pensato che il fare e il concreto abbiano la priorità del nostro agire. Credo che invece si puo’ essere uomini e donne che hanno i piedi per terra nel vivere il quotidiano perché dobbiamo far crescere e lievitare quella scintilla – la fede in un Dio che si fa dono- che ci fa diventare pienamente umani. Ecco allora queste tre serate in cui ci confronteremo su come la spiritualità si puo’ coniugare con aspetti del nostro vivere.

    Alessandra Tufigno di Caritas Ambrosiana affronterà il tema del saper ascoltare l’altro a partire dall’esperienza dei Centri di Ascolto diffusi in tutta la Diocesi milanese. Ascoltare è infatti al tempo stesso una disciplina personale e un metodo o forse meglio un’arte: come tutte le discipline chiede allenamento e applicazione. Ascoltare non è facile, non tutti siamo capaci di ascoltare…Ci chiediamo allora come si puo’ sviluppare la nostra capacità di ascolto.

    Don Stefano Buttinoni-responsabile Caritas per la disabilità per zona V della diocesi di Milano- ci parlerà del tema della fragilità. Dice Don Stefano: “L’uomo deve abbandonare il mito della forza, della guerra, della sete di prevalere sul prossimo. Dobbiamo riscoprire la virtu’ della fragilità e della debolezza che racchiudono il segreto della resilienza e ci salvano nella capacità di vivere resistendo alle intemperie del tempo. Ma come la si impara la fragilità? Scoprendoci più veri e più vivi se ci sentiamo parte di un tutto, non accentrati tutti in noi stessi e sulle nostre paure, ma collaboratori tutti interconnessi”.

    Infine Don Augusto Panzeri, responsabile Caritas di zona, ci porterà a leggere la presenza dei poveri nelle nostre realtà sociali con alcune domande: chi sono i poveri? Quali e quante sono le povertà? Quali gli aspetti psicologici e interiori che si mettono in moto? Come le nostre comunità possono farsi prossimo?

    Vito Bellofatto

  • S. Messa di Prima Comunione 7 maggio 2023

    S. Messa di Prima Comunione nella V domenica di Pasqua
  • Toccatemi/3

    Toccatemi/3

    L’invito di Gesù Risorto – «Toccatemi» – non si limita al tatto: l’ascolto di una voce, di una parola, equivale al toccare, perché crea le stesse sensazioni, o ne procura di più profonde: fiducia, convinzione, sicurezza, tenerezza, stupore, dubbio, spavento, tristezza. Chi ascolta non resta uguale a prima. Questo accade anche di fronte alla parola di Dio, specialmente quando è la parola che i Vangeli mettono in bocca a
    Gesù.

    Quel «Toccatemi» equivale a dire «Cercate di ricordare tutto ciò che vi ho detto, perché la mia morte e risurrezione confermano le mie parole». Ed equivale anche ad affermare «Ricordatevi di ciò che ho fatto e fatelo conoscere, affinché il mio stile di vita diventi il vostro e quello di coloro che vi ascolteranno».

    Ascoltare la testimonianza dei discepoli sulle parole e opere di Gesù è infatti ascoltare Gesù stesso, un altro modo di toccarlo, di entrare in contatto con lui.

    Abbiamo nella Bibbia e specialmente nei Vangeli un tesoro straordinario per toccare Gesù, ma per molti cristiani resta ancora inesplorato, perché contenti di quattro idee imparate al catechismo dell’infanzia e
    magari di qualche bella predica ascoltata in un santuario o di qualche devozione ai santi. Cose buone, ma sotto la linea della sufficienza.

    San Gerolamo, traduttore delle Scritture dagli originali al latino, dichiarava: «L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo». Molti conoscono a memoria gli slogan pubblicitari o le canzoni di Sanremo: e i Vangeli?

  • Il pensiero della settimana

    Il pensiero della settimana

    V Domenica di Pasqua

    Mi ha sempre colpito nel racconto della conversione e del battesimo del centurione pagano Cornelio
    l’affermazione di Pietro: ”In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma
    accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga.” É bello vedere come anche
    al primo Papa non tutto è chiaro subito, ma si rende conto, poco alla volta, del disegno di Dio riguardo
    alla salvezza che non è riservata solo al Popolo di Israele, ma a tutti coloro che amano il Signore.

    È un richiamo forte per ciascuno di noi quando pensiamo di sapere già tutto, di essere maestri nella
    fede, che, invece, è dono e conquista di ogni giorno ed esige disponibilità di cuore. Gesù, nel Vangelo chiarisce che cosa significa amare il Signore: “Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama.

    Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui”. L’amore è la disponibilità
    alla Parola del Signore. Questo amore è la premessa per una vera comunione con Lui. Il segreto è l’amore: ci si incontra veramente quando ci si ama e ci si ama sul serio quando ci si ascolta, ci si fida e si fa quanto l’altro dice. La vita cristiana è una risposta all’amore, un accogliere la Parola, un fare spazio all’amore di Dio. Tutto il resto è conseguenza. Ora questo sarà possibile se apriremo il cuore all’Amore di Dio, che è lo Spirito Santo.

    Ci stiamo avvicinando alla Pentecoste: chiediamolo con insistenza su ciascuno di noi esulla nostra Comunità.

    don Alberto

  • Appuntamento con Gesù

    Appuntamento con Gesù

    Abbiamo ancora ben chiari in mente i momenti di ansia e preoccupazione per il precedente gruppo di bambini che abbiamo accompagnato alla celebrazione della Prima Comunione tre anni fa, immersi in tutte le problematiche della pandemia. Di certo quest’anno abbiamo potuto dedicarci meglio e con più serenità al percorso di avvicinamento dei bambini al Sacramento, cercando di condividere prima tra noi adulti
    e poi nei gruppi le varie sollecitazioni che il catechismo propone. Dopo avere celebrato in autunno la Riconciliazione, abbiamo dedicato incontri di catechismo e novena ad approfondire la dimensione comunitaria della vita di fede ed introdurre i bambini alla partecipazione fedele alla S. Messa domenicale.

    Poi abbiamo cominciato ad avvicinarci alla celebrazione dell’Eucarestia: la moltiplicazione dei pani, la cena pasquale del popolo ebraico, che noi abbiamo concretamente consumato insieme, l’Ultima Cena, i vangeli delle domeniche di Quaresima commentati insieme e accompagnati da una serie di piccoli impegni settimanali, sono la traccia che abbiamo seguito per arrivare al culmine, con la Resurrezione e l’incontro di Emmaus. Ci accorgiamo di come spesso non sia facile percorrere insieme i sentieri della fede, soprattutto quando essa non riesce, per tanti motivi, a diventare centro e sostanza della nostra vita.

    Da una parte noi catechiste percepiamo una vera sete di Buona Parola nei bambini e nelle famiglie, dall’altra, proprio nelle famiglie, che dovrebbero essere il primo ambito di educazione alla fede, si intravedono a volte fatica e discontinuità, causate da ritmi di lavoro e vita o bombardamenti mediatici che trascinano in direzione opposta. In ogni caso, come possiamo e sappiamo fare, noi abbiamo ben chiaro nel cuore e nella mente il messaggio che vogliamo trasmettere: è il Signore che ci cerca, ci invita, ci aspetta, ci conosce, insomma ci ama. “…se fossimo giunti a Gerusalemme dopo la Pentecoste e avessimo avuto il desiderio di incontrare Gesù non avremmo avuto altra possibilità se non quella di cercare i suoi per ascoltare le sue parole e vedere i suoi gesti, più vivi che mai. Non avremmo avuto altra possibilità di un incontro vero con Lui se non quella della comunità che celebra. Per questo la Chiesa ha sempre custodito come il suo più prezioso tesoro il mandato del Signore: fate questo in memoria di me” (Papa Francesco).
    Ecco, ci piacerebbe aver seminato nel cuore dei bambini questo desiderio di conoscere e incontrare Gesù, e vorremmo che le nostre comunità fossero salde, unite ed accoglienti nel custodire e vivere questo tesoro.

    Marina Doni e le catechiste IC4