I Santi Innocenti e il mistero di un Dio rifiutato ma vittorioso
Carissimi, la festa di oggi a prima vista, come quella di Santo Stefano, sembra di disturbo al mistero del Natale: alla contemplazione del presepe, di Gesù tra le braccia di Maria e di Giuseppe, si sostituisce quella di un martire e di tanti bambini innocenti trucidati dalla gelosia e dalla cattiveria di Erode, un re ricordato per la sua violenza. Invece tutte due le feste ci aiutano a capire chi è questo bambino per il quale vale la pena di affrontare il martirio. È il Figlio di Dio che salva tutti, anche i bambini inconsapevolmente coinvolti nel mistero del Natale.
Gesù, accolto dai poveri e semplici come i pastori, è rifiutato già dall’inizio della sua vita. Non c’è posto per lui nell’albergo al momento della nascita; è ignorato dagli scribi e dai dottori della legge che pur sanno che il Messia nasce a Betlemme, ma non si muovono; è perseguitato da Erode che tenta di ucciderlo e, sentendosi beffato dai Magi, ordina l’eccidio dei bambini.
Gesù concluderà la sua vita sulla croce, nel rifiuto dei capi di Israele e la complicità di Giuda e di Pilato. Ma sempre, come in questa occasione, si rivela la provvidenza del Padre che mediante l’angelo salva Gesù con la collaborazione di Maria e Giuseppe. Si compiono le parole profetiche (quattro volte): è Dio che conduce la storia, ma vuole collaboratori.
Gesù è condotto in Egitto da dove ritornerà libero per la sua missione.
È una pagina che ci deve far pensare. Quanti bambini innocenti muoiono oggi per l'aborto, la fame, la guerra, la violenza. Dio li salva come ha fatto per gli Innocenti Martiri, donando il Paradiso (sono tutti Santi), ma chiede la nostra collaborazione perché questi eccidi non avvengano più. Chiediamo l’intercessione dei Santi Innocenti Martiri e della Santa Famiglia di Nazareth: non si ripetano più violenze, con l’aiuto del Signore e la nostra collaborazione.