Testimonianza di dolore, resistenza e speranza dal cuore del conflitto.
La Lettera da Gaza è molto più di uno scritto: è un atto di resistenza civile, un’invocazione alla memoria e alla responsabilità collettiva. Nelle sue righe emergono la disperazione di un popolo sotto assedio, le ferite di chi ha perso tutto e il desiderio ostinato di non arrendersi alla violenza.
Parole che scuotono, che attraversano le macerie e superano i confini per chiedere ascolto. La lettera non è solo cronaca di dolore, ma anche un manifesto etico: ci invita a guardare oltre l’indifferenza e a riconoscere la dignità di ogni vita umana.
Il testo diventa così un appello universale, rivolto a chiunque creda nella pace e nella giustizia. In un mondo in cui i conflitti rischiano di soffocare la voce delle vittime, questa testimonianza ricorda che la solidarietà e la memoria possono ancora aprire varchi di speranza.
Ognuno di noi, leggendo, è chiamato a una scelta: rimanere spettatore o diventare parte di un impegno condiviso per un futuro diverso, dove la parola “pace” non sia più un’utopia, ma un diritto concreto e universale.