Pellegrini di speranza nel cammino dell’Avvento

Purtroppo! Il Vangelo è passato! Il Vangelo! Il Vangelo!»: così scandiva Arthur Rimbaud, secondo il quale la vicenda di Gesù era cosa trascorsa, chiusa e sepolta. Invece, uno sguardo alla storia può dirci che il Vangelo è tutto da costruire, è possibile, rimane davanti a noi: è il Regno di Dio.


Prendiamo la situazione in Medio Oriente, con il conflitto irrisolto tra israeliani e palestinesi. Sembra tutto già scritto. E invece Apeirogon, imperioso romanzo dell'irlandese-newyorkese Colum McCann, ci dice — nell’improbabile, ma possibile amicizia tra due genitori di etnie diverse, accomunati dalla perdita delle rispettive figlie nel conflitto — che la storia non è chiusa. E che un gesto di Dio è possibile anche lì.


Afferma il padre palestinese, Bassam:

«Quando hanno ucciso mia figlia, hanno ucciso la mia paura. Io non ho paura. Potrei fare qualsiasi cosa, adesso. Un giorno [mio nipote] Judeh vivrà in pace, non può che essere così. A volte è come se stessimo tentando di svuotare il mare con un cucchiaio. Ma la pace è un fatto. È solo questione di tempo. Guardate il Sud Africa, l'Irlanda del Nord, la Germania, la Francia, il Giappone, perfino l'Egitto. Vedete, niente è impossibile».


Questa speranza indefessa, nutrita da un dolore che non è scolorito nell'odio, ci interpella e ci sprona.


Accogliere la speranza, allora, è il suggerimento per iniziare l’Avvento 2025.


Ogni uomo è vagabondo, ma il discepolo di Gesù è pellegrino. Oso dire, con un richiamo familiare nell’Anno Santo, ogni uomo e donna sono Pellegrini di Speranza.


Vagabondo è colui che non sempre ha una meta e non si attrezza nel cammino.


Pellegrino è colui che, docile alla Provvidenza del Padre, si lascia orientare dalla Luce e dalla Stella.


Il vagabondo è svagato e, spesso, inconcludente.


Il Pellegrino è tenace e, al contempo, mite e amorevole perché sa dove si orienta. E soprattutto sta in attesa di una Speranza che è un Bambino che è Principe della Pace e Luce per ogni situazione umana.


L’attrezzatura per camminare orientati dalla Speranza che sorge a Betlemme è la preghiera silenziosa e familiare, è il celebrare il dono dell’Eucarestia ogni domenica, è vivere forme di fraternità solidale nel quotidiano e verso fratelli e sorelle maggiormente segnati dal bisogno.


Le proposte che trovate anche nelle pagine di questo numero di Comunità in cammino sono opportunità, ma anche modalità concrete per pellegrinare da uomini e donne di speranza.


Buon Avvento.


don Mauro