COMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO
NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO
COMUNITÀ IN CAMMINO
Anno 17 – Numero 25 10 febbraio 2019
Nella Giornata del Malato – concomitante con l’anniversario delle apparizioni di Lourdes – si offre la possibilità di celebrare l’Unzione dei Malati, uno dei sette sacramenti della Chiesa, non sempre del tutto compreso, praticato, proposto o desiderato.
Per secoli vissuto come vigilia della morte, e ingiustamente ancora chiamato da molti Estrema Unzione, suscita perplessità in chi lo rifiuta e forse anche in chi lo richiede.
Questo sacramento deriva da quanto l’apostolo Giacomo scrive nella sua Lettera: “Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e, se ha commesso peccati, gli saranno perdonati” (5,14-15).
Il Signore lo rialzerà: va anzitutto ricordato che ogni sacramento è un gesto di Cristo Salvatore, partecipazione alla sua morte e risurrezione. L’Unzione non è quindi semplice azione umana e men che meno un rito che precede la morte o scaramanzia per difendersi dal male.
Si tratta di un dono che porta guarigione e salvezza all’intera persona, alla sua vita sia fisica sia spirituale, in un momento di debilitazione dovuta a malattia, vecchiaia e, anche, imminente pericolo di morte. Gesù Crocifisso e Risorto viene incontro alla persona proprio in quella situazione toccando il malato, comunicando il perdono dei peccati e la forza dello Spirito santo per affrontare la difficoltà. E la Chiesa, la comunità, è chiamata a celebrare non la paura, ma la vittoria sul male operata da Colui che ha preso su di sé tutte le sofferenze umane.
don Gianni