Categoria: News

  • S. Messe al cimitero sospese

    S. Messe al cimitero sospese

    Quest’anno purtroppo non potremmo ricordare i nostri defunti nelle modalità tradizionali cui la nostra città è abituata da sempre, ma le occasioni per farlo non mancheranno, visto che le messe nelle varie parrocchie sono state incrementate per permettere al maggior numero possibile di persone di partecipare nella preghiera.

    Invitiamo tutti in occasione della ricorrenza e delle visite ai cimiteri, che saranno comunque consentite, di rispettare i protocolli di sicurezza che ormai conosciamo bene.

    Dato il difficilissimo momento che stanno vivendo tutte le comunità, anche senza la celebrazione delle messe al cimitero, la ricorrenza dei defunti sarà un’importante occasione per restare idealmente uniti, responsabili e solidali, confidando e pregando per un rapido superamento di questa tremenda emergenza sanitaria.

    Don Gianni Cesena

    Nel rispetto delle norme anti-Covid predisposte dal Governo e da Regione Lombardia, non si potranno tenere le consuete celebrazioni religiose e le messe nei cimiteri cittadini di viale delle Rimembranze e di piazza della Divina Misericordia.

    Gli accessi e le visite ai defunti sono comunque consentiti ma invitiamo a scaglionarli nell’arco delle giornate per evitare gli assembramenti.

  • Comunità in cammino 18 ottobre 2020

    Comunità in cammino 18 ottobre 2020

    COMUNITÀ PASTORALE
    SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO
    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 19 – Numero 7 17 ottobre 2020

    PIETRE, PERSONE E BANCOMAT

    Nel rito ambrosiano la terza domenica di ottobre ricorda la dedicazione del Duomo, con riferimento a celebrazioni avvenute in secoli differenti (nel 1418 con papa Martino V, nel 1577 con san Carlo Borromeo, fino al 1986 quando il card. Martini consacrò l’altare maggiore del Duomo restaurato).

    Leggiamo nella Lettera di Pietro: «quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo» (2,5). L’Apostolo paragona i battezzati alle pietre che costituiscono la struttura di un edificio; un edificio, però, spirituale: animato dallo Spirito santo, e composto da pietre vive.

    Sono dunque gli uomini e le donne di fede a costituire l’edificio vivente della Chiesa. L’edificio di pietra è solo un’immagine di ciò che è più vero, ossia la Chiesa come comunità di credenti.

    Una comunità che non è immobile, statica e vulnerabile – come le pur bellissime testimonianze architettoniche consegnateci dai padri antichi –, ma capace di movimento, adattamento ai tempi, aggiornamento di linguaggi e iniziative, perché il Vangelo di Gesù possa esprimersi nelle culture, nelle caratteristiche e nei costumi di popoli diversi e delle diverse epoche storiche.

    Un edificio spirituale, composto da pietre vive, più che una chiesa-bancomat dove, inserita la tessera e digitato il PIN, si ottengono i servizi desiderati, secondo gusti soggettivi spesso arbitrari.

    Piuttosto una chiesa in uscita capace di portare parole e gesti di salvezza e di speranza.

    don Gianni

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  • Comunità in cammino 11 ottobre 2020

    Comunità in cammino 11 ottobre 2020

    COMUNITÀ PASTORALE
    SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO
    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 19 – Numero 6 11 ottobre 2020

    CERCARE PAROLE DI VANGELO

    La terza enciclica di papa Francesco cita – come già aveva fatto per Laudato si’ – un testo di Francesco d’Assisi: Fratelli tutti; uno scritto dove il Santo intendeva rivolgersi a «tutti i fratelli e le sorelle e proporre loro una forma di vita dal sapore di Vangelo» (n. 1).

    Qualcuno ha accostato il testo con curiosità: da che parte sta il papa? Perché chi ha una mentalità mondana, non può che interpretare tutto sulla misura della politica e delle sue divisioni partitiche e di schieramento; sull’economia e sulle sue statistiche di inflazione, PIL e produzione; sui fenomeni sociali, come migrazioni, pandemie, povertà, e sulle paure che inducono nella gente.

    Il papa spende lunghe pagine per meditare sulla parabola del buon samaritano, dove pure si evidenzia la necessità di una scelta di campo: davanti alle ferite del mondo «l’unica via di uscita è essere come il buon samaritano. Ogni altra scelta conduce o dalla parte dei briganti oppure da quella di coloro che passano accanto senza avere compassione del dolore dell’uomo ferito lungo la strada» (n. 67). Una scelta capace di ispirare ogni cosa: vita di famiglia e coltivazione delle amicizie, vita della comunità cristiana e responsabilità sociali, uso dei beni e rispetto per il creato.

    Il testo, lungo e articolato, nasce dall’esperienza, ma non resta neutrale: ha sapore di Vangelo. E svela che si può stare dalla parte del Vangelo ed essere semplicemente cristiani, senza ulteriori specificazioni. Semplicemente cristiani, come Charles De Foucauld che chiedeva a un amico: «Pregate Iddio affinché io sia davvero il fratello di tutte le anime di questo paese» (n. 287).

    don Gianni

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  • Comunità in cammino 4 ottobre 2020

    Comunità in cammino 4 ottobre 2020

    COMUNITÀ PASTORALE
    SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO
    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 19 – Numero 5 4 ottobre 2020

    PATRONALE, RIMA CON ESSENZIALE

    La festa di Desio è in sordina, e non potrebbe essere altrimenti. Troppa la prudenza da esercitare e troppi i pericoli da sventare. Il rischio è ancora tra noi: quasi ogni giorno la Lombardia è in testa alle classifiche nazionali dei nuovi contagiati e non riesce a scrollarsi di dosso l’infezione.

    Occasione in più per vedere se la festa trovi significato solo nel gioioso accorrere a iniziative religiose e civili, culturali e commerciali, o non anche in radici più profonde ed essenziali.

    Il Madunin (il vezzeggiativo indica forse più la confidenza con la Vergine Maria che la sua piccolezza) riporta alla Madonna del Rosario, alla vita di uomini e donne dove il riferimento a Dio è costante e concreto, accompagnato da Colei che ha condiviso tutta la vicenda di Gesù con animo materno e femminile, fino a diventare per noi modello del credere e dell’essere discepoli.

    Nel 2020 ricordiamo poi che da dieci anni esatti le parrocchie di Desio sono unite in Comunità Pastorale.

    A prima vista un legame che riguarda unicamente aspetti organizzativi, a partire dalla diminuzione del clero. Oppure, facendo – come si dice talvolta – di necessità virtù, uno stimolo a rinnovare la missione evangelica per il XXI secolo: non abbiamo soluzioni pronte, ma ci lasciamo animare dalla passione per il Vangelo e dallo spirito di comunione. Comunità e comunione, cioè essere insieme per fare insieme, senza mortificarci a vicenda, ma partecipando a un unico cammino: generare, come Maria, la presenza di Gesù in questo nostro tempo.

    don Gianni

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  • Comunità in cammino 27 settembre 2020

    Comunità in cammino 27 settembre 2020

    COMUNITÀ PASTORALE
    SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO
    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 19 – Numero 4 27 settembre 2020

    A OCCHI APERTI” IN ORATORIO

    L’ha citato anche don Giacomo nella sua omelia di domenica scorsa: A occhi aperti è lo slogan dell’anno oratoriano 2020-2021. E ha aggiunto: “Gli occhi sono stati la parte più espressiva, non mascherata, in questi tempi diversi dal solito”. L’intenzione del programma A occhi aperti è che ragazzi e ragazze ricevano il dono della sapienza per affrontare i giorni con uno spirito nuovo, sapendo di essere accompagnati, ascoltati, sostenuti dalla comunità dei discepoli del Signore.

    Certamente l’Oratorio non sarà come l’abbiamo immaginato fin qui: porte aperte, ingressi liberi, giochi spontanei, autonomia di iniziative. Le regole contro la pandemia coinvolgono tutte le attività e l’oratorio non vi è per nulla estraneo. Anzi esige un di più di sicurezza e di sorveglianza.

    Tuttavia proprio nelle limitazioni – come abbiamo sperimentato nel periodo del cosiddetto lockdown – si possono scoprire altre capacità, assumere nuove abitudini e soprattutto puntare all’essenziale, promuovendo la priorità dell’aspetto educativo.

    A occhi aperti infatti si osserva tutta la realtà, non ci si chiude in un microcosmo, in interessi minuscoli. A occhi aperti ci si apre alla presenza di Dio, si vedono le sue opere e la sua Parola in atto. A occhi aperti ci si accorge meglio degli altri, delle loro virtù, dei loro bisogni.

    Qualcuno si stupirà per l’azzardo di avviare attività catechistiche, sportive e di piccola animazione nonostante il pericolo incombente: se restiamo tutti A occhi aperti supereremo insieme anche questo scoglio. Buon anno in Oratorio, a occhi aperti!

    don Gianni

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