Categoria: News

  • Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo

    Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo

    A 100 anni dalla beatificazione: 1923-2023

    Quest’anno si celebrano due ricorrenze legate alla Patrona della nostra Comunità pastorale: 150 anni dalla nascita, avvenuta il 02 Gennaio 1873, ed il centenario della beatificazione, datata 23/04/1923.

    Proclamata beata da parte del nostro concittadino Papa Ratti (Pio XI), celebrerà ancora lui due anni dopo, anche la sua canonizzazione. Sarà sempre il Papa “di Desio” a dichiararla unitamente a San Francesco Saverio: “Patrona dei Missionari” e “Stella del suo pontificato“. Abbiamo così ancora un’altra occasione per farci aiutare da questa giovane santa, che ha chiesto a Dio prima di morire nel Carmelo di Lisieux, di: “Passare il suo cielo a fare del bene sulla terra”. Abbiamo forse anche noi uomini d’oggi, malati di autonomia, bisogno di ritrovare quella profonda fiducia nella Misericordia del Padre che vienedal sentirsi veramente figli, amati sopra ogni altra cosa… Quella fiducia che le farà scrivere nel suo diario “Storia di un’Anima“: “Ho sempre desiderato essere una santa, ma – ahimè – ho sempre accertato, quando mi sono paragonata ai santi, che tra essi e me c’è la stessa differenza che tra una montagna la cui vetta si perde nei cieli e il granello di sabbia oscura calpestato sotto i piedi dei passanti”.

    Teresina cerca quindi una strada, una via diretta che la possa portare comunque verso il cielo…, scrive:
    Vorrei anch’io trovare un ascensore per salire la dura scala della perfezione”… Ma comprende che:
    l’ascensore che deve innalzarmi fino al cielo sono le vostre braccia, Gesù! Per questo non ho bisogno
    di crescere, al contrario bisogna che resti piccola, che lo divenga sempre più
    ”. Sarà questa la sua: “Piccola via”. Scriverà ancora: “La perfezione mi sembra semplice: la perfezione consiste nel compiere la volontà di Dio, nell’essere ciò che Egli vuole che siamo. Vedo che basta riconoscere la propria inadeguatezza e
    abbandonarsi come un bambino tra le braccia di Dio
    ”… “Si ottiene da Dio tutto quanto ci si aspetta
    da Lui
    ”. Possono sembrare cose troppo lontane dal nostro vivere comune, destinate a qualche anima eletta da Dio, per qualche misterioso motivo a noi difficile da comprendere. Anime destinate ad essere
    poste sugli altari, e a cui magari rivolgere preghiere, ma lontane dal nostro quotidiano… Eppure il Padre
    celeste, attraverso la vita di Santa Teresa, ha permesso e voluto che tutti i suoi figli potessero percorrere la sua stessa “Piccola via” per giungere più facilmente a Lui. Questa è la via: “Soffrire per amore, gioire per amore e fare tutto per amore. Ogni piccola rinuncia, ogni piccolo sacrificio quotidiano nutre il cammino d’amore verso Dio. Non sono richieste grandi azioni eroiche, basta il cammino di rinuncia quotidiana”.

    Essere e sentirsi piccoli, amati e compresi: “Non ho il coraggio per mettermi a cercare belle preghiere
    nei libri, non sapendo quali scegliere, faccio come i bambini che non sanno leggere: dico semplicemente a Dio quello che voglio dirgli, e Lui mi capisce sempre”.

    Fabrizio Zo

  • Kyrie, il travaglio e la gioia

    Kyrie, il travaglio e la gioia

    Inizia anche in questo 2023 il periodo di quaresima, periodo forte e intenso che ci prepara alla Pasqua del Signore.

    Come già nello scorso anno, anche quest’anno ci lasceremo condurre, nelle cinque settimane che verranno, con alcune proposte spirituali di accompagnamento e alcuni impegni che vogliono essere semplici sollecitazioni e proposte.

    Cammineremo sulla traccia del libretto che la nostra Diocesi ha preparato per la Quaresima “Kyrie il travaglio e la gioia” e che vogliamo riprendere settimana per settimana.

    Sarà un modo, o meglio, un’occasione per fermarci in preghiera durante questo cammino quaresimale che mette in gioco la nostra libertà in un travaglio e una gioia derivanti dal mistero centrale della nostra fede cristiana: la passione, morte e resurrezione del Signore, la vittoria della vita sulla morte, che per noi è salvezza eterna per mezzo della croce, di un Dio che si offre per noi, di un amore che non conosce confini.

  • Quaresima di fraternità 2023

    Quaresima di fraternità 2023

    BRASILE, Diocesi di Roraima
    Un futuro per le donne migranti venezuelane

    Obiettivo: sostenere donne migranti venezuelane, specialmente se in gravidanza o con neonati e comunque in situazione di alta vulnerabilità sociale ed economica con percorsi di ascolto, accoglienza, orientamento e autonomia.

    La crisi politica e sociale del Venezuela ha costretto negli ultimi anni circa 7 milioni di persone a chiedere asilo, in particolare nei Paesi limitrofi. Circa 400.000 si sono diretti in Brasile, attraverso la frontiera di Pacaraima e arrivando nello Stato di Roraima; la maggior parte senza documenti né cibo, e molti con malattie croniche.
    Dal 2018 la Pastorale Migranti della diocesi di Roraima, guidata dalle suore Scalabriniane, interviene perché i migranti si riconoscano come protagonisti della propria storia, collaborino nelle azioni di trasformazione in cui vengono inseriti, diventino cittadini nella nuova patria.

    La Pastorale Migranti di Roraima dedica particolare attenzione alle donne in gravidanza o con neonati. Le incontra singolarmente per conoscerne la situazione personale e preparare la documentazione per accedere ai servizi sociosanitari. A loro viene distribuito un kit mamma-bambino per le esigenze più immediate e anche materiale edile per sistemare le casette in cui alloggiano.

    Successivamente vengono organizzati incontri di mutuo aiuto, sia nella sede diocesana che nei 16 nuclei territoriali, per incoraggiare le donne ad attivarsi in percorsi micro-imprenditoriali secondo le loro competenze e i loro desideri. Dopo un breve percorso formativo ricevono un piccolo fondo e i primi strumenti per avviare la loro attività, sotto la supervisione periodica della diocesi.

    IN OGNI PARROCCHIA SI TROVA UN RACCOGLITORE PER CONTRIBUIRE A QUESTO PROGETTO NEL QUADRO DELLA QUARESIMA DI FRATERNITÀ DI CARITAS AMBROSIANA E PASTORALE MISSIONARIA DELLA DIOCESI DI MILANO

  • venerdì 3 Marzo
    Preghiera e digiuno per la Pace
    in Basilica dalle 13,00 alle 14,00

  • In preghiera per la pace con l’Arcivescovo

    In preghiera per la pace con l’Arcivescovo

    ➜ Dal 26 febbraio torna l’appuntamento quotidiano con monsignor Delpini «Kyrie, Signore!». Un appello a tutti i fedeli per una Quaresima di preghiera, penitenza e conversione al Vangelo per invocare e promuovere la pace nelle nostre relazioni e nel mondo.

    ➜ «Kyrie, Signore! In preghiera per la pace con l’Arcivescovo, ogni giorno di Quaresima» sono il titolo e il sottotitolo di una proposta a cui sarà possibile rispondere già a partire dal mattino: dalle 6.40 la meditazione sarà disponibile sul portale diocesano www.chiesadimilano.it e sui social (e sarà poi ovviamente fruibile in qualunque momento della giornata); alla stessa ora sarà trasmessa su Radio Marconi (con replica alle 20.30), mentre alle 7.55 dei giorni feriali e alle 9.25 della domenica verrà trasmessa su Telenova (canale 18 del digitale terrestre).

  • “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”

    In questa Quaresima, il gruppo RnS Gesù Misericordioso invita tutti alla celebrazione del primo venerdì del mese il 3 marzo alle ore 21 nella Chiesa del Sacro Cuore in via Segantini.

    Seguendo la liturgia ambrosiana, non celebreremo l’Eucaristia ma vivremo un tempo di contemplazione davanti alla Croce di Gesù, che “è stoltezza per quelli che vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio”.

    Esaltiamo con la Chiesa il Signore Gesù, che per mezzo della croce è diventato per noi e per tutti Sapienza, Giustizia, Santificazione e Redenzione.

    Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo!

    Gruppo Rinnovamento nello Spirito

  • La Parola, ogni giorno

    La Parola, ogni giorno

    Kyrie
    Il travaglio e la gioia

    Domenica 19 febbraio sarà in vendita nelle parrocchie il sussidio alla preghiera per la Quaresima.

  • Iskenderun

    Iskenderun

    Prima comunicazione, pomeriggio di lunedì scorso: «La situazione di ora in ora è sempre più drammatica. Si attendono nuove scosse forti. Cattedrale Iskenderun crollata. Edifici episcopio e accoglienza devastati. Vescovo e collaboratori tutti vivi. Ma migliaia di morti nelle città della zona. Ospedali crollati o inagibili. Manca elettricità e quindi pochi collegamenti telefonici o via Internet. Grazie per la vostra preghiera e aiuto» scrive il vescovo dell’Anatolia, con sede a Iskenderun, mons. Paolo Bizzeti.

    A una sessantina di chilometri dalla città c’è Antiochia, dove Pietro ha sostato sulla via di Roma, dove Paolo ha iniziato la sua vita apostolica, dove anche Maria e Giovanni hanno vissuto per qualche tempo.

    Qui per la prima volta si coniò il termine “cristiani”.

    A un centinaio di chilometri a est c’è Aleppo, città martire della guerra in Siria, sede tutt’oggi di una vivace comunità cattolica.

    Il terremoto mette le dita nelle piaghe più vive del nostro tempo: guerre senza fine, profughi in enormi quantità, poveri che pagano le politiche criminali di pochi potenti privi di scrupoli; la prevenzione sprecata con la guerra (quante risorse bruciate in Ucraina) invece che con lungimiranti progetti di salute, educazione, urbanizzazione. E anche le memorie cristiane distrutte: perché essere cristiani non esime dall’essere umani, con i rischi e le sofferenze conseguenti. «Grazie per la vostra preghiera e aiuto» dice il Vescovo. Diamoci da fare in entrambe le direzioni.

    don Gianni

  • Kyrie, Alleluia, Amen

    Dalla lettera pastorale di quest’anno tre proposte d’incontro per animatori liturgici per imparare a pregare

    Sabato 4 febbraio si è svolto il primo di tre incontri voluti dal Servizio di Pastorale Liturgica della Diocesi, destinati agli operatori di Pastorale Liturgica, a cui è possibile ancora iscriversi gratuitamente ad uno o più incontri attraverso il sito della diocesi: https://www.chiesadimilano.it/servizioperlapastoraleliturgica/

    Sono occasioni di ascolto e riflessione in tre città della Diocesi: Tradate, Erba, Milano, destinati a tutti i i fedeli e, in particolare, a chi anima la liturgia, lettori, animatori musicali, cantori, ministri straordinari della comunione eucaristica… L’idea è nata partendo dalla lettera pastorale di quest’anno, ed in particolare dalle domande che emergono dal testo dell’Arcivescovo: Come pregheranno se nessuno lo insegna? Come lo insegneranno se non pregano?

    Nella foto, un momento dell’incontro tenuto a Tradate, sabato 4 febbraio. Da sinistra padre Adalberto Pirovano monaco di Dumenza docente di Liturgia presso l’Istituto di Liturgia Pastorale S.Giustina di Padova, al centro l’Arcivescovo Mario Delpini, a destra Mons. Fausto Gilardi Responsabile Servizio di Pastorale Liturgica della Diocesi.

    Ed è lui che, partecipando ed affiancando ogni volta i diversi relatori, risponderà a queste domande. Le tre parole che intitolano la lettera pastorale, che recitiamo tantissime volte nella liturgia, rischiano di essere indebolite nel loro forte significato, dalla nostra abitudine alla ripetizione. Per questo motivo è importante riscoprirle e pronunciarle con uno spirito nuovo: “queste parole misteriose invitano a umili, costanti percorsi di apprendistato e di disponibilità alla potenza dello Spirito, sono principio di inesauribile stupore, gratitudine e intimo desiderio di conversione” .

    • A Tradate padre Adalberto Pirovano, monaco e insegnante di liturgia, ha proposto una riflessione sul rapporto tra preghiera liturgica e preghiera personale.
    • A Erba don Giovanni Cavagnoli, parroco della diocesi di Cremona e docente all’Istituto di liturgia pastorale di S. Giustina a Padova, parlerà del ruolo degli animatori della preghiera della comunità.
    • A Milano mons. Franco Magnani, già direttore dell’ufficio liturgico della CEI e sacerdote della diocesi di Mantova, interverrà sul rito, la sua comprensione come “grazia di entrare nel mistero come popolo santo di Dio”.

    Il vivere più intensamente, in maniera consapevole e attiva la nostra partecipazione alla preghiera della Chiesa è necessario, per trovare in essa la fonte e lo stile della nostra preghiera familiare, di gruppo e individuale; solo così è possibile, di conseguenza, animare e rendere più viva anche la liturgia nelle nostre parrocchie
    Fabrizio Zo

  • Operatori di pace con un sorriso

    Operatori di pace con un sorriso

    Incontro con Sergio Galbiati, presidente di Regala un Sorriso, l’associazione desiana che da 18 anni si occupa di donare un sorriso a bambini e famiglie dell’Ucraina

    Come e perchè è nata Regala un Sorriso?

    È nata nel 2004, grazie a un progetto promosso dal Comune di Desio e dai ministeri dell’Ucraina, per garantire supporto e accoglienza temporanea a bambini ucraini nel periodo post Chernobil, dove nel 1986 era esplosa la centrale nucleare. Nel giro di pochi anni siamo arrivati ad avere circa 40 famiglie desiane che periodicamente accoglievano, per circa 2 mesi, bimbi e ragazzi dai 6 ai 17 anni provenienti da orfanotrofi che, oltre al tetto e al cibo, avevano bisogno di affetto e di calore umano.

    I bambini accolti come reagivano?

    Dopo un iniziale ambientamento tutti i bambini si trovavano a loro agio nel contesto famigliare, potevano avere contatti e relazioni con gli oratori e la città, fare gite e vivere con serenità il loro soggiorno. Quando poi i ragazzi rientravano in patria le famiglie desiane mantenevano contatti con loro e magari l’anno seguente li riaccoglievano per un nuovo periodo. Abbiamo visto crescere molti bambini che, ritrovati ai nostri giorni, sono diventati adulti e genitori di altri bambini.

    E le vostre iniziative crescevano con loro…

    Sì, abbiamo fatto nascere eventi come “la pentola della solidarietà” che dopo 18 anni sono diventati un appuntamento fisso per i desiani, che non finiremo mai di ringraziare per il loro sostegno in questi anni. Abbiamo anche aperto una casa di accoglienza, si chiama Nash-Dim (Casa Nostra) nella zona di Chernigov, a nord di Kiev, utilissima per i ragazzi che uscendo dall’orfanotrofio potevano inserirsi nel contesto sociale. I nostri volontari, con diversi viaggi da Desio, davano loro assistenza oltre a tenere rapporti con gli enti locali.

    Fino ad arrivare alla guerra iniziata il 24 febbraio 2022…

    Una emergenza che ci ha mobilitato in prima persona. Nel marzo scorso abbiamo accolto 8 famiglie con 19 persone e, grazie anche alla rete di associazioni coinvolte dai servizi sociali comunali per l’emergenza Ucraina, abbiamo condiviso con loro il dramma che vivevano: mariti o parenti in patria a rischio della vita, case e città distrutte. Ferite soprattutto interiori, le più difficili da rimarginare, ma almeno i bambini non vivevano l’incubo delle sirene e delle bombe. Sono ritornati tutti in patria nello scorso luglio, volevano rientrare là dove sono nati e hanno la loro vita…

    È una vita dignitosa quella che vediamo nei TG, senza luce, gas, nei bunker?

    No, non lo è. Noi abbiamo fatto quello che potevamo, abbiamo raccolto vestiario, alimenti, medicine grazie alla generosità dei desiani, e ora, da poco, abbiamo fornito loro dei generatori. Ogni viaggio da 2000Km circa comporta ingenti spese però abbiamo fatto sentire loro la nostra vicinanza.
    Chi vuole può aiutarvi in qualsiasi momento… Ora raccogliamo fondi che vengono trasferiti ai nostri referenti al confine polacco per rifornirsi dei generi di prima necessità. E collaborando con altre associazioni ci siamo impegnati ad allestire ambulanze dismesse che vengono inviate nelle zone di guerra.

    Grazie Sergio, a te e a tutti i volontari: con il vostro impegno mettete in pratica il comando evangelico “Ama il prossimo tuo come te stesso”.

    Vito Bellofatto