Autore: basilica
Concerto d’estate
Il sagrato della Basilica SS. Siro e Materno, diventa il palcoscenico ideale per una serata di festa.
Accadrà domenica 26 giugno, alle ore 21, quando il Corpo Musicale Pio XI Città di Desio offrirà un concerto straordinario, proprio sotto la cupola ‘salvata’.
L’evento ha in realtà lo scopo di celebrare una molteplicità di situazioni:
- il centenario dell’elezione a Pontefice di Achille Ratti, Pio XI, il papa desiano;
- la conclusione dei lavori alla cupola della Basilica, totalmente restaurata con la sostituzione delle 25mila scandole in ardesia;
- i 150 anni di storia del Corpo Musicale Pio XI Città di Desio e della sua scuola di musica;
- i 150 anni di storia della Scuola dell’Infanzia Umberto I.
Tutti questi appuntamenti hanno suggerito una costruttiva sinergia tra la Parrocchia SS. Siro e Materno, il corpo bandistico desiano, gli Amici della casa natale Pio XI e la Scuola Umberto I, con il patrocinio dell’amministrazione
comunale di Desio.La serata (presentata da Ketty Magni) sarà all’insegna della festa: il programma del concerto trascinerà il pubblico in sonorità originali e divertenti, grazie alla sempre apprezzata direzione del Maestro Gioacchino Burgio.
Le bambine e i bambini della scuola dell’infanzia Umberto I saranno protagonisti di alcuni momenti, tra i quali spiccano coreografie che porteranno una ventata di allegria e giovinezza.
Il programma prevede anche la consegna del ‘Premio Sala’ all’allievo della scuola di musica che maggiormente si è distinto nell’ultima stagione di studio.
Verrà inoltre consegnata ufficialmente al sindaco Simone Gargiulo la scandola in ardesia riservata all’amministrazione comunale, estratta nel corso dell’inaugurazione della mostra ‘Scandole d’autore’ nello scorso mese di marzo.
La cittadinanza è invitata.Altre informazioni su www.desioelasuabasilica.it
e sui canali social @desioelasuabasilica.Orari Sante Messe estate 2022
Nei mesi di luglio ed agosto 2022 le Sante Messe nella Comunità Pastorale Santa Teresa di Desio seguiranno i seguenti orari:
Domenica
- 7:30 San Giovanni Battista
- 8:00 San Pio X
- 8:30 Basilica SS. Siro e Materno
- 9:00 San Giorgio
- 10:00 Basilica SS. Siro e Materno
- 10:30
- San Giovanni Battista
- San Pio X
- 11:00
- 11:30 Basilica SS. Siro e Materno
- 17:30 Santi Pietro e Paolo
- 18:30 Basilica SS. Siro e Materno
Lunedì
- 8:30 San Pio X
- 9:00 Oratorio Beata Vergine Immacolata fino a metà luglio, poi in Basilica SS. Siro e Materno
- 15:30 Ospedale
- 18:30 Basilica
- 18:45 Saveriani
Martedì
- 8:30 San Pio X
- 9:00 Basilica
- 15:30 Ospedale
- 18:30 Basilica
- 18:45 Saveriani
Mercoledì
- 8:30 San Pio X
- 9:00 Basilica
- 18:00 San Giorgio
- 18:30 Basilica
- 18:45 Saveriani
Giovedì
- 8:30 San Pio X
- 9:00 Basilica
- 15:30 Ospedale
- 18:30 Basilica
- 18:45 Saveriani
Venerdì
- 8:30
- San Rocco (parrocchia San Giovanni Battista)
- San Pio X
- 9:00 Basilica
- 15:30 Ospedale
- 18:30 Basilica
- 18:45 Saveriani
Sabato
- 9:00 Basilica
Sabato vigiliare
- 17:30 Cappelletta Madonna dei Boschi (parrocchia San Pio X)
- 18:00
- San Giovanni Battista
- San Giorgio
- Ospedale
- 18:30
- 18:45 Saveriani
Legenda
- A causa delle disposizioni sanitarie la capienza delle chiese è ridotta
«Date loro da mangiare»
Nell’episodio della moltiplicazione dei pani, quando gli apostoli fanno notare a Gesù la folla numerosa e affamata, egli risponde: «Voi stessi date loro da mangiare». Così proclama il vangelo di Luca nel Corpus Domini e questo sarà il titolo delle Giornate Eucaristiche.
Dovendo ricordare quest’anno nell’ultima settimana di maggio il centenario dell’elezione papale di Pio XI, da quel periodo le Giornate sono state spostate alla metà di giugno, nella festa del Corpus Domini.
Esse sono l’occasione di fermarsi in silenzio e preghiera davanti all’Eucaristia e instaurare con Gesù un dialogo personale, fatto di confidenza, ascolto e richieste.
Normalmente la proposta raccoglie una minoranza di persone molto motivate. Molti mancano, ma non è colpa loro se è diventato così difficile imparare a rivolgersi a Gesù come a un amico a partire dalla propria interiorità. Prima e dopo le celebrazioni, per esempio, vediamo spesso gente che conversa amabilmente di tutto in casa di un Altro, senza tenere conto del “padrone di casa”. D’altra parte, il silenzio oggi appare fastidioso e difficile: se ne ha paura (più di guerre e pandemie) perché non si sa più come riempirlo.
Eppure a noi discepoli è affidato il compito di dare da mangiare alle folle: «Voi stessi date loro da mangiare». Il nostro prossimo è affamato di amore, pace, giustizia e molto altro. Ma non potremo nutrirlo, se non saremo andati personalmente alla scuola di Gesù. Per poter dare generosamente da mangiare ad altri, occorre prima frequentare Lui, Pane vivo per la vita del mondo.
don Gianni
Il pensiero della settimana
Domenica della Santissima Trinità
Celebriamo, oggi, il mistero della SS. Trinità che ci contraddistingue dalle altre grandi religioni.
È il mistero che richiamiamo tutte le volte che facciamo il segno della croce (nel nome della Trinità), la santa Messa (è tutta una preghiera al Padre per Cristo, animati dallo Spirito Santo) e tutti i sacramenti che vengono amministrati nel nome della Trinità.È il mistero che ci ha rivelato Gesù, con la sua parola e la sua vita: il Figlio, fatto uomo, ha manifestato, in ogni suo gesto, l’amore misericordioso del Padre e con lui ci ha donato lo Spirito Santo.
La Trinità sembra quasi un teorema irrisolvibile, più che una bella notizia che interessa la nostra vita.
Definire la Trinità un mistero, istintivamente ci toglie, forse, la volontà di approfondimento, eppure nella Bibbia il mistero dell’unico Dio in tre Persone appare nell’azione di Dio. Pensiamo al primo capitolo della Genesi, dove viene detto che siamo stati creati a immagine e somiglianza di Dio: se Dio è comunità di amore, se è tre Persone che si conoscono, si parlano, si donano totalmente l’una all’altra, l’uomo è riflesso di Dio quando conosce, parla, si dona, in una parola quando ama e fa comunità con gli altri.
Il peccato originale ci ha lasciato la ferita dell’egoismo, ma lo Spirito Santo che è l’amore, ci fa riscoprire in Dio il Padre e negli altri, in Gesù, dei fratelli.
Chiediamo a Dio di essere sua immagine e somiglianza, in modo da essere immagine viva della Trinità.
don Albertodon Alberto
Il Grazie di don Davide
Davide Ciarla, di Biassono, ha passato con la nostra comunità pastorale questi ultimi due anni e con altri 21 compagni è stato ordinato prete sabato 11 giugno, in Duomo, con la solenne celebrazione presieduta dall’Arcivescovo mons. Mario Delpini.
Prima di questo importante traguardo ci lascia questa riflessione e ci dà appuntamento per domenica 19 giugno, in Basilica, alle ore 10 per celebrare con noi la Santa Messa.Grazia, grazie, dire grazie, rendere grazie, grazia su grazia… si potrebbe andare avanti ancora molto a formulare espressioni che prendono corpo a partire dalla stessa radice, la quale poi è la medesima che sta al centro delle emozioni che stanno animando questi giorni per me. Per la mia ordinazione sacerdotale ho scelto come motto personale un piccolo versetto dal capitolo 6 del Vangelo di Giovanni: “perché nulla vada perduto”.
È il complemento a una richiesta che Gesù fa ai suoi discepoli in seguito all’episodio della moltiplicazione dei pani e dei pesci: “raccogliete i pezzi avanzati”. L’ho scelto perché la mia vocazione al
sacerdozio nasce così, da una vita immersa in questo miracolo continuo di moltiplicazione operato da Gesù su pani e pesci che da tante e tante persone ho visto porre nelle sue mani.Vorrei vivere il mio ministero così, come quei discepoli che si fidano del Maestro e diventano collaboratori di miracoli la cui grazia sovrabbonda oltre misura.
Un grazie speciale va alla comunità di Desio che in questi ultimi due anni mi ha accolto come destinazione del mio servizio pastorale, accompagnandomi già alla prima ordinazione che ha segnato il mio cammino, quella diaconale. Un grazie che vuole raggiungere tutte le persone incontrate, quelle con cui ho collaborato più strettamente, e le tante che stanno pregando per me.
In questo ultimo anno, in modo particolare ho avuto il privilegio anche di poter predicare alle vostre comunità nelle messe domenicali, e imparare cosa vuol dire dover mettere il proprio cuore in ascolto di quello di Dio che ci parla attraverso la Parola che la liturgia ci propone, ma anche e soprattutto con quello delle persone cui è destinata l’omelia che stai pronunciando. Girandole tutte non ci saremo incontrati spesso e non avrò certo potuto conoscere a fondo tutta la bellezza che le anima, ma di sicuro rendo grazie per aver visto lo Spirito all’opera nei cuori di chi le abita. Tante persone impegnate a cercare il modo per poter meglio annunciare e testimoniare insieme quella grazia che è la fede in Gesù, che ci unisce, che dà sapore alle nostre vite e ci spinge all’annuncio.
Ricevuto questo grande dono dell’ordinazione presbiterale, comincia un tempo di nuova responsabilità nella comunità ecclesiale. I primi giorni li passerò con la mia comunità di casa in attesa della destinazione pastorale che sarà indicata a me e ai miei compagni il 23 di giugno.
L’appuntamento che vi do è per domenica 19 giugno alla messa delle ore 10.00 in Basilica dove celebrerò la mia prima messa da prete insieme a voi.
Continuate a pregare per me e per i miei compagni. Grazie!
Come “so-stare” nelle emozioni degli adolescenti?
“L’autoconsapevolezza emotiva è il punto di partenza per una relazione con l’altro fondata sull’empatia”.
L’educatrice all’oratorio Beata Vergine Immacolata Vanessa Novati, ci illustra quanto vede nel suo lavoro di ogni giorno in contatto con i ragazzi: il rapporto tra adolescenti ed emozioni (che vivranno intensamente anche all’oratorio estivo 2022, “Batticuore”).Le emozioni ci accompagnano ogni giorno, eppure è così difficile parlare di loro e “con” loro. Cerchiamo costantemente di nascondere le emozioni negative e di controllare quelle positive. Mai piangere in pubblico, mai far trasparire tristezza e delusione, mai esagerare con l’entusiasmo. Passiamo così tanto tempo a reprimere le nostre emozioni che non riusciamo a entrare in dialogo con esse. Se facciamo così fatica a confrontarci con le nostre emozioni, come possiamo aiutare bambini e ragazzi a conoscerle e riconoscerle?
In un mondo sempre più veloce, per i nostri adolescenti è difficile trovare il tempo di fermarsi, so-stare nelle proprie emozioni, viverle e riuscire a dare loro un nome. In un mondo che richiede perfezione, non c’è spazio per le emozioni e per la loro condivisione.
Per questo è importante e necessario offrire ai nostri ragazzi un luogo e un tempo in cui poter “esplodere”.
Questo fa sì che si attivi il nostro cervello cognitivo, quello che ci permette di rielaborare le nostre emozioni, riflettere su di esse e fare delle scelte consapevoli. L’autoconsapevolezza emotiva è il punto di partenza per una relazione con l’altro fondata sull’empatia.
Questa ci permette di riconoscere le emozioni di un altro essere umano, fondamentale per chi accompagna i più piccoli nella crescita. Riconoscere le emozioni di un altro significa sapersi mettere in ascolto e leggere il linguaggio non verbale, canale prediletto per l’espressione delle emozioni. Il tema dell’oratorio estivo di quest’anno “Batticuore” ci ha permesso di mettere in luce l’importanza delle emozioni proprie e altrui, di uscire dal nostro “IO” per incontrare il prossimo e mettere in condivisione l’Amore.
L’augurio è che quest’attenzione non si affievolisca con la conclusione dell’esperienza estiva, ma continui a rimanere viva nei cammini futuri per crescere adolescenti e giovani consapevoli delle loro emozioni e della responsabilità che è a loro affidata: avere cura delle emozioni dei più piccoli e aiutarli a crescere insieme con esse perché sono ciò che li rende unici.
Vanessa Novati
Giornate eucaristiche 2022
«Voi stessi date loro da mangiare»
Santi Siro e Materno
- GIOVEDÌ 16 GIUGNO – SOLENNITÀ DEL CORPUS DOMINI
- 7.30 S. Messa e tempo per le confessioni
- 9.00 S. Messa e tempo per le confessioni (fino alle 11.00)
- 16.00 Tempo per le confessioni (fino alle 18.30)
- 18.30 S. Messa e tempo di adorazione e confessioni fino alle 20.00
- VENERDÌ 17 GIUGNO
- 7.30 S. Messa
- 9.00 S. Messa
- 15.30 Esposizione e adorazione eucaristica
- 18.00 Vespri e riposizione
- 18.30 S. Messa
- 21.00 Esposizione dell’Eucaristia e adorazione guidata.
- Tempo di silenzio
- 22.00 Compieta e riposizione
- SABATO 18 GIUGNO
- 9.00 S. Messa
- 15.30 Esposizione e adorazione eucaristica
- 18.00 Vespri e riposizione
- 18.30 S. Messa vigiliare
- DOMENICA 19 GIUGNO
- Orario delle SS. Messe festivo
- 10.00 S. Messa celebrata da DON DAVIDE CIARLA
- 20.45 Processione eucaristica da San Pio X alla Basilica
Santi Pietro e Paolo
- Giovedì 16 giugno
- 18.30 S. Messa solenne del Corpus Domini (alla Madonna Pellegrina)
- Venerdì 17 giugno
- 8.30 S. Messa e adorazione fino alle 10.00
- Sabato 18 giugno
- 16.00 Adorazione eucaristica per tutti (possibilità delle confessioni)
- 18.30 S. Messa vigiliare
San Pio X
- Giovedì 16 giugno
- 7.30 S. Messa e adorazione fino alle 8.30
- Venerdì 17 giugno
- 7.30 S. Messa e adorazione fino alle 8.30
- Sabato 18 giugno
- 15.00 Esposizione e adorazione eucaristica (fino alle 17.00)
- 17.30 S. Messa vigiliare alla Cappella dei Boschi
- Domenica 19 giugno
- 18.30 S. Messa e adorazione eucaristica fino alle 20.45
- 20.45 Processione eucaristica da San Pio X alla Basilica
San Giovanni Battista
- Giovedì 16 giugno
- 8.30 S. Messa e adorazione fino alle 10.00
- Venerdì 17 giugno
- 17.00 Esposizione e adorazione eucaristica
- 20.30 S. Messa e adorazione
- Sabato 18 giugno
- 15.00 Esposizione e adorazione eucaristica e confessioni
- 18.00 S. Messa vigiliare
San Giorgio
- Venerdì 17 giugno
- 17.00 Esposizione e adorazione eucaristica
- 18.00 S. Messa
- 20.30 Esposizione e adorazione eucaristica
- Sabato 18 giugno
- 17.00 Esposizione e adorazione eucaristica
- 18.00 S. Messa vigiliare
- GIOVEDÌ 16 GIUGNO – SOLENNITÀ DEL CORPUS DOMINI
COMUNITÀ ALTERNATIVA
«Come si può dunque definire una “comunità alternativa”? È una rete di relazioni fondate sul Vangelo, che si colloca in una società frammentata, dalle relazioni deboli, fiacche, prevalentemente funzionali, spesso conflittuali. In tale quadro di società la comunità alternativa è la “città sul monte”, è il “sale della terra”, è la “lucerna sul lucerniere”, è “luce del mondo” (cf Mt 5,13-16)»: così nel 1995 scriveva il card. Carlo Maria Martini nella lettera pastorale intitolata Ripartiamo da Dio.
A pensarci bene, la Pentecoste porta il dono dello Spirito ed è un esplicito invito a ripartire da Dio! Ripartire verso dove? Un frutto dello Spirito è la comunità di cui facciamo parte e che è chiamata a non omologarsi con i criteri mondani, ma a portare nel mondo la libertà di Dio, il suo amore, i segni della sua misericordia.
Lo Spirito non scende in una comunità perfetta, coraggiosa, efficiente, ma tra coloro che Dio sceglie perché si convertano e diventino comunità alternativa.
Comunità, perché fonda i suoi legami non sulla simpatia, ma sulla fraternità. Alternativa, perché inviata a portare al mondo la novità del Vangelo.
Aggiungeva il card. Martini: «Anche con tutti i suoi peccati la comunità alternativa rimane un ideale di fraternità in divenire, destinato a mostrare a una società frammentata e divisa che possono esistere legami gratuiti e sinceri, che non ci sono solo rapporti di convenienza o di interesse, che il primato di Dio significa anche emergere di ciò che di meglio c’è nel cuore dell’uomo e della società».
don Gianni