Con le feste degli oratori inizia l’anno pastorale e con esso riprendono tutti i percorsi che i nostri oratori organizzano per prendersi cura dei più giovani della comunità, dai bambini ai giovani (30enni).
Mentre le singole parrocchie si occupano dei percorsi di Iniziazione Cristiana, l’Equipe di Pastorale Giovanile (PG) si occupa dei cammini proposti ai ragazzi dalle medie in su.
L’equipe di PG cittadina è composta da consacrati e laici provenienti dai diversi oratori ed è guidata dal responsabile di PG della città.
Attualmente ne fanno parte: don Pietro, l’ausiliaria diocesana Barbara, il diacono permanente Fabrizio, l’educatore professionale Franco Castoldi, il giovane Alessio Malberti.
Essa ha il compito di pensare, realizzare, verificare l’azione pastorale della comunità nei confronti dei più giovani.
Deve quindi:
- Riflettere sugli obiettivi a breve e lungo termine della PG e su come raggiungerli.
- Costituire i gruppi educatori, formarli e sostenerli nel loro prezioso servizio.
- Pensare, organizzare, coordinare e verificare i cammini e le esperienze di PG sintetizzabili in tre dimensioni: il rapporto con Gesù, la vita comunitaria, il servizio.
- Collaborare con i singoli oratori perché i giovani possano animarli e vivere quel servizio di cui entrambi hanno bisogno.
Attraverso la PG cittadina tutti gli oratori hanno l’opportunità di lavorare in sinergia per dare vita a cammini più significativi per i propri ragazzi. La PG è quindi espressione degli oratori che camminano insieme. Essa ha a cuore i ragazzi di tutta la comunità e si sente e fa sentire ai ragazzi ogni oratorio come casa propria. Avendo lo scopo di prendersi cura dei ragazzi e non quello di riempire degli spazi, la PG è chiamata a valutare, dopo aver messo insieme le forze e aver valutato gli spazi che ci sono a disposizione, quali siano i luoghi e i tempi più adatti per proporre i diversi cammini educativi.
L’Equipe desidera avere: un occhio che guarda e indica l’obiettivo che la comunità ha per i propri ragazzi: l’incontro e l’amicizia con il Signore. E uno che guarda la realtà: per comprendere ciò di cui oggi hanno bisogno i giovani. Un piede slanciato verso il futuro: pronto per costruire la comunità e la pastorale del futuro. E uno ben piantato per terra: per conoscere e condividere i problemi e i desideri di ciascun oratorio. Una mano indaffarata nel porre le condizioni perché tante esperienze possano essere proposte e vissute. E un’altra che prende per mano gli educatori e i ragazzi per sostenerli nel loro cammino.