Domenica IV dopo martirio di S. Giovanni
Tema della Liturgia di questa domenica è l’Eucarestia: è preannunciata nell’Antico Testamento ed è realizzato da Gesù, come sempre in modo imprevedibile, donando come cibo del banchetto il suo Corpo, e come vino il suo Sangue. Gesù fa questo discorso dopo il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci ai suoi uditori che lo ricercano per farlo re; ricorda che è venuto a portare un pane ben più importante che è la sua Persona. Gesù realizzerà tutto questo, in modo misterioso, ma reale, nell’Ultima Cena. I legami tra questo racconto e l’istituzione dell’Eucarestia sono evidenti.
Il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci viene descritto dagli evangelisti con le stesse parole della Cena.
Con questo discorso, Giovanni trova l’occasione di risvegliare i suoi fedeli al senso vero di quel gesto che non è un simbolo, ma è un vero mangiare il Corpo del Signore che è la piena comunione con il Signore e, nel Signore, la piena comunione con i fratelli.
L’Eucarestia è espressione e sorgente del nostro essere Chiesa ed è premessa ed invito a una seria vita di carità.
Proviamo, allora, a lasciarci interrogare dall’ Eucarestia. Credo davvero che il mio è un mangiare il Corpo del Signore e bere il suo Sangue? C’è la preparazione a riceverlo?
L’Eucarestia è un gesto comunitario che mi ricorda e mi fa vivere l’essere Chiesa?
Come per moltiplicare i pani e i pesci, anche oggi Gesù accoglie quel poco che gli viene offerto, perché Il Signore spezza il pane a chi ha fame, anche attraverso il mio gesto di condivisione.
don Alberto