Carissimi, il tema delle Letture è quello dell’amore coniugale.
A Gesù viene chiesto a quali condizioni è possibile il divorzio, avendo a mente la legge di Mosé. Quando questo era tale da giustificare il libello di ripudio? una corrente riformista giustificava il ripudio in caso di infedeltà, mentre la corrente lassista permetteva il divorzio per i motivi più banali.
Gesù esclude l’una e l’altra, richiamandosi al progetto di Dio sull’amore coniugale che, facendo dei due una carne sola, preclude ogni possibilità di divisione e ci riporta alla bellissima pagina della Genesi sull’amore coniugale nel pensiero di Dio.
L’amore coniugale, come ogni realtà della vita, è un dono del Signore. È Dio che conoscendo l’animo umano bisognoso di dialogo, di comunione, mette vicino all’uomo una donna, sentita subito diversa dalle altre creature: “essa è carne della mia carne, ossa delle mie ossa”.
Certamente l’amore che c’è tra queste due creature è così forte profondo e intimo che “i due sono una carne sola“ e, quindi “l’uomo non può dividere quello che Dio ha congiunto“.
Ma Gesù non si è limitato a confermare il disegno originario, ma lo ha portato a compimento con il sacramento del Matrimonio.
In esso propone a due giovani, che si amano, di essere immagine vivente del suo amore per la Chiesa: se accolgono la sua proposta, li rende capaci di questo amore.
Dobbiamo ricordarci che il nostro amore nasce da Dio. La preghiera familiare, la santa Messa, i sacramenti, sono la premessa e la condizione indispensabile di un amore riuscito.
don Alberto