La parrocchia di San Giovanni Battista ha origini abbastanza lontane, riconducibili al nucleo abitativo rurale sviluppatosi attorno alle cascine dei conti Bolagnos nel XVIII secolo. In quel periodo esistevano diversi oratori (S. Agata, S. Caterina, S. Giorgio, etc…), ma nessuna chiesa, fatta eccezione dell’unica basilica in centro a Desio, decisamente lontana dalla Cascina Bolagnos. In tempi più recenti, nel 1933, sorse l’idea di realizzare un primo luogo di culto in zona, che alla fine di quell’anno fu dedicato a San Rocco. Due anni dopo la chiesetta ebbe in dono una campana, fusa nel 1680, recante due immagini di S. Rocco e S. Giovanni Battista.


Le successive massicce migrazioni degli anni Cinquanta e Sessanta del XX secolo portarono alla costituzione un poco per volta delle attuali 5 parrocchie di Desio, dedicandone una a San Giovanni Battista, sia perché il nucleo originario di giovani che animavano la prima comunità nel quartiere insieme ai Saveriani aveva come motto “parate viam Domini” = preparate la via del Signore, con chiaro riferimento al “Precursore”, sia in onore dell’allora arcivescovo, Giovanni Battista Montini (poi papa San Paolo VI), nonché del prevosto di Desio mons Giovanni Bandera. Nel 1966 sorse una chiesa decisamente più grande, sulla via Di Vittorio, che per molti anni è stata centro di fede, luogo di celebrazioni e nelle strutture annesse punto di riferimento per la catechesi e la crescita dei giovani.


Il quartiere a est di Desio, Cascina Bolagnos – San Giovanni Battista, si è trovato negli anni Novanta del secolo scorso in forte espansione, passando dai quasi 3700 abitanti della fine degli anni Sessanta a oltre 9000 abitanti. Fu pertanto urgente pensare a un nuovo e più ampio luogo di culto. Per volontà della Comunità Parrocchiale e della sua “Commissione Nuova Chiesa” si sono esaminati diversi progetti, mettendone tre in votazione, da cui emerse come scelta il progetto dello studio Gabetti & Isola. Venne così realizzata questa attuale nuova chiesa, citata anche su prestigiose riviste di architettura internazionali, e solennemente dedicata dall’allora arcivescovo di Milano Card Martini il 31 Ottobre 1999. 


L'edificio è un tempio a pianta centrale, la cui composizione nasce dall'accostamento e dall'intersezione di due semplici forme geometriche: il quadrato e il cerchio. L'ingombro a terra della chiesa corrisponde, infatti, a un quadrato di quaranta metri di lato, tagliato diagonalmente in corrispondenza dell'ingresso da quello più piccolo della torre campanaria; al cerchio rimandano invece la forma del sagrato-pronao (retto da otto colonne di ordine gigante) e quelle del presbiterio e dell'aula liturgica vera e propria. Quest'ultima è delimitata da quattordici pilastri a sezione circolare, rivestiti in mattoni portanti, su cui poggiano le dodici capriate lignee, prefabbricate, del tetto. La copertura si compone di due grandi falde, con manto in coppi in laterizio, impostate su un asse perpendicolare a quello della chiesa e fortemente inclinate che, dall'altezza massima di venti metri raggiunta al colmo superiore, scendono fino a quella minima di tre. Lo spazio interno è illuminato da vetrate quadrate di colore azzurro, inserite in serramenti d'alluminio verniciato di bianco.


La parrocchia vive tre anniversari significativi:

  1. la FESTA DI S. ROCCO (prima chiesa del quartiere) la cui memoria liturgica cade il 16 agosto ma la festa viene svolta la prima Domenica di Settembre (o l’ultima di Agosto) a seconda di quando cade la Domenica. Questa è di fatto la “festa grande”.
  2. la festa della DEDICAZIONE della nuova Chiesa il 31 ottobre
  3. La FESTA LITURGICA DI S. GIOVANNI BATTISTA (24 giugno) celebrata nella Domenica più vicina a tale data