Categoria: News

  • Solidarietà ben dopo la pandemia

    Solidarietà ben dopo la pandemia

    POSTERIA SOCIALE: UN LUOGO VICINO A CASA PER FARE DEL BENE ALL’ALTRO DAL 2021

    I locali della Posteria Sociale, che si trovano in via Grandi 3 a Desio, continuano a fare del bene per chi ha bisogno di un aiuto dal punto di vista alimentare e non solo.

    La pandemia è stato un periodo che ha lasciato un segno, in molti modi, a Desio,
    l’ha fatto anche con la Rete di Solidarietà Alimentare che si è sviluppata in un
    progetto per sostenere le famiglie in difficoltà e che ha preso il nome di “Poste-
    ria Sociale”.

    Un’idea di sviluppo di Comunità e un nuovo servizio per la Città che è nata
    dall’iniziativa del “Carrello Sospeso”, avviato con il primo lockdown. Sono tante
    le iniziative di sostegno alle persone in difficoltà introdotte dall’Amministrazione
    comunale in collaborazione con le Associazioni di volontariato che si occupano
    di povertà ed emarginazio ne sociale.

    La consegna di pacchi alimentari è diventato un presidio di solidarietà ben strutturato, grazie alla collaborazione tra il servizio sociale, le parrocchie e le associazioni di volontariato. Inizialmente questa era un’attività che coinvolgeva no le singole parrocchie e non era coordinata in modo così forte dall’amministrazione comunale, come invece avviene ora. Inoltre, i generi alimentari prelevati dai Carrelli Sospesi vengono riposti sugli scaffali. In questo modo le famiglie possono recarsi
    alla Posteria per la scelta dei prodotti. Questo luogo vuole ricostruire l’autonomia delle persone e recuperare la dignità personale di chi si trova in difficoltà. La pandemia ha quindi lasciato un segno di comunità e solidarietà che è destinato a durare e ad evolversi nel tempo a venire.

    Eleonora Munero

  • In cammino per la fede

    In cammino per la fede

    Da lunedì 10 a mercoledì 12 i ragazzi che stanno facendo il percorso PREADO3 (3° media) insieme ai loro educatori sono andati in pellegrinaggio a Roma per incontrare papa Francesco insieme ad altri loro coetanei.
    Riviviamo insieme il pellegrinaggio con alcune foto e con le parole che l’arcivescovo Mario, che li ha accompagnati, ci ha lasciato.

    Erano oltre 5.000 i preadolescenti di terza media che si sono ritrovati a Roma provenienti da tutta la Diocesi di Milano per vivere il tradizionale pellegrinaggio in vista della professione di fede. Anche da Desio 50 ragazzi e 13 educatori insieme a don Pietro hanno raggiunto la città eterna per gli appuntamenti diocesani in programma: martedi 11 aprile la santa messa nella basilica di San Pietro presieduta dal nostro Arcivescovo, Mario Delpini. Mercoledi 12 aprile in piazza san Pietro l’udienza ge-
    nerale con papa Francesco, come sempre travolto dall’entusiasmo e dalla carica
    dei 5.000 preadolescenti.

    Come da tradizione, durante il resto delle giornate si è colta l’occasione per un giro della città in visita dei principali monumenti e luoghi storici.

    Il pellegrinaggio a Roma è un appuntamento atteso dai ragazzi che stanno compiendo il loro cammino verso la data del 21 maggio, domenica in cui faranno la loro professione di fede che segna così il loro passaggio verso l’età e il cammino degli adolescenti.

    I ragazzi tornano a casa portandosi il messaggio di papa Francesco che farà da guida in questo tratto di cammino: “Vivete in pienezza il messaggio pasquale”. E la nostra città si unisce volentieri con questo augurio per i nostri ragazzi, insieme ad un ringraziamento speciale a don Pietro e al gruppo degli educatori dei preadolescenti.

    Diac. Fabrizio Santantonio

    L’arcivescovo Mario ha lasciato tre parole ai ragazzi: Vangelo, amicizia e servizio.

    L’omelia della S. Messa in S. Pietro inizia con una domanda: come mai le donne riescono e hanno un coraggio maggiore rispetto agli apostoli e alle guardie? Aver visto la resurrezione di Gesù infonde sulle donne la speranza, la stessa speranza che possiamo avere noi anche nei momenti
    difficili della vita.

    Da qui partono i tre lasciti. Prima il Vangelo, l’arcivescovo dice ai ragazzi “Dovete leggerlo, ascoltarlo, pensarlo, andare a Messa dove il Vangelo viene proclamato, commentato e diventa pane”. Poi l’amicizia, “Nessuno cammina nella fede senza la Chiesa e senza gli amici. L’amicizia è quel rapporto bello, libero e puro che ci aiuta a diventare migliori, a essere fedeli ai nostri impegni”. Infine il servizio degli uni per gli altri, similmente a Gesù “che è in mezzo a noi come colui che serve”.

    Alessio Malberti
  • Pellegrinaggio a Caravaggio

    Pellegrinaggio a Caravaggio

    Lunedì 8 maggio
    si svolgerà il PELLEGRINAGGIO a

    Caravaggio
    Santuario S. Maria della Fonte

    Programma:

    • ore 13:30 – partenza da Piazza Conciliazione
    • ore 15:00 – S. Rosario
    • ore 16:00 – S. Messa, parteciperemo con la presenza del pellegrinaggio diocesano di Lodi.

    Quota di partecipazione: Euro 15

    Le adesioni dovranno essere effettuate entro il 2 maggio alla segreteria della Basilica dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 12:00.

  • Weekend Raccolta Fondi a favore dei progetti in Rep. Centrafricana

    Weekend Raccolta Fondi a favore dei progetti in Rep. Centrafricana

    Weekend Raccolta Fondi Associazione Talita Kum O.D.V. a favore dei progetti in Rep. Centrafricana

    Sabato 15 sworoom dalle 10 alle 18

    Domenica 16 aprile dalle ore 14,45

    Circolo Culturale Pro Desio
    Via Achille Grandi 2, Desio (entrata dalla piazzetta ad angolo con via Garibaldi)

  • Gli atti  degli  apostoli  – corso biblico

    Gli atti degli apostoli – corso biblico

    Dal 13 aprile al 25 maggio
    Tutti i giovedì ore 15,30/16,30
    Centro parrocchiale
    Via Conciliazione 15, Desio

    Iscrizioni: c/o la segreteria parrocchiale della Basilica di Desio
    via Conciliazione 2 – 0362 621678 – basilica.desio@tiscali.it
    o dalle 14,30 del 13 aprile (primo giorno di corso)
    È gradito un contributo spese

  • 8 suggerimenti per vivere meglio la Settimana Santa

    Per aiutarci a vivere con più consapevolezza la Settimana Santa o Autentica prendiamo spunto da una omelia di Papa Francesco e dalle riflessioni che don Alberto ci propone giorno per giorno, ambedue aiutandoci ad allargare i nostri orizzonti di contemplazione, devozione e amore cristiano. Amore verso Dio e amore verso la Croce, che è la chiave che ci apre le porte del cielo.

    Ma che cosa può voler dire vivere la Settimana Santa per noi? Che cosa significa seguire Gesù nel suo cammino sul Calvario verso la Croce e la Risurrezione? Nella sua missione terrena, Gesù ha percorso le strade della Terra Santa; ha chiamato dodici persone semplici perché rimanessero con Lui, condividessero il suo cammino e continuassero la sua missione; le ha scelte tra il popolo pieno di fede nelle promesse di Dio. Ha parlato a tutti, senza distinzione, ai grandi e agli umili, al giovane ricco e alla povera vedova, ai potenti e ai deboli; ha portato la misericordia e il perdono di Dio; ha guarito, consolato, compreso; ha dato speranza; ha portato a tutti la presenza di Dio che si interessa di ogni uomo e ogni donna, come fa un buon padre e una buona madre verso ciascuno dei suoi figli. Dio non ha aspettato che andassimo da Lui, ma è Lui che si è mosso verso di noi, senza calcoli, senza misure. Dio è così: Lui fa sempre il primo passo, Lui si
    muove verso di noi.

    Nella Settimana Santa Gesù entra in Gerusalemme per compiere l’ultimo passo, in cui riassume tutta la sua esistenza: si dona totalmente, non tiene nulla per sé, neppure la vita. Nell’Ultima Cena, con i suoi amici, condivide il pane e distribuisce il calice “per noi”. Il Figlio di Dio si offre a noi, consegna nelle nostre mani il suo Corpo e il suo Sangue per essere sempre con noi, per abitare in mezzo a noi. E nell’Orto degli Ulivi, come nel processo davanti a Pilato, non oppone resistenza, si dona; è il Servo sofferente preannunciato da Isaia che spoglia se stesso fino alla morte (cfr Is 53,12).

    Gesù non vive questo amore che conduce al sacrificio in modo passivo o come un destino fatale; certo non nasconde il suo profondo turbamento umano di fronte alla morte violenta, ma si affida con piena fiducia al Padre. Gesù si è consegnato volontariamente alla morte per corrispondere
    all’amore di Dio Padre, in perfetta unione con la sua volontà, per dimostrare il suo amore per noi. Sulla croce Gesù «mi ha amato e ha consegnato se stesso per me» (Gal 2,20).

    Ciascuno di noi può dire: Mi ha amato e ha consegnato se stesso per me. Ciascuno può dire questo “per me”. Che cosa significa tutto questo per noi? Significa che questa è anche la mia, la tua, la nostra strada. Vivere la Settimana Santa seguendo Gesù non solo con la commozione del cuore; vivere la Settimana Santa seguendo Gesù vuol dire imparare ad uscire da noi stessi per andare incontro agli altri. C’è tanto bisogno di portare la presenza viva di Gesù misericordioso e ricco di amore! Papa Francesco

    1. DOMENICA DELLE PALME: la festa
      “Che ve ne pare? Verrà alla festa?” (Gv 11)
      Sì, il Signore viene, in particolare in questa Settimana che è il cuore dell’Anno Liturgico. Dobbiamo accoglierlo con l’amore appassionato di Maria di Betania e la gioia dei piccoli, non con il cuore indurito dei nemici di Gesù
    2. LUNEDÌ SANTO: la veglia
      “State attenti perché i vostri cuori non si appesantiscano. Vegliate ogni momento” (Lc 21)
      La preghiera è uno stare con Gesù per vincere ogni tentazione
      Rimaniamo fedeli all’incontro con Lui, nonostante i nostri mille impegni
    3. MARTEDÌ SANTO: la scelta
      “Voi sapete che fra due giorni è Pasqua e il Figlio dell’Uomo sarà consegnato per essere crocifisso” (Mt 26)
      Gesù accetta liberamente e per amore la Croce: muore per noi
    4. MERCOLEDÌ SANTO: il tradimento
      “Uno dei dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti e disse: quanto volete darmi perché io ve lo consegni?”
      Anche noi possiamo tradire, rifiutare Gesù con il nostro peccato col quale, magari, pensiamo di guadagnare la gioia
    5. GIOVEDÌ SANTO: il dono
      “Prendete e mangiate, questo è il mio corpo. Bevetene tutti perché questo è il mio sangue versato per molti in remissione dei peccati. Fate questo in memoria di me” (Mt 26)
      Gesù nell’ultima cena si dona totalmente a noi e ci chiede di rinnovare il suo gesto d’amore nell’Eucaristia.
    6. VENERDÌ SANTO: il sacrificio
      “Gesù, crocifisso, emesso un alto grido, spirò” (Mt 26)
      Adoriamo Cristo crocifisso segno del nostro peccato, ma, soprattutto dell’amore misericordioso di Dio
    7. SABATO SANTO: la speranza
      “Non abbiate paura, so che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto come aveva detto” (Mt 28)
      È la veglia pasquale, cuore di tutto l’anno liturgico. Si ripercorre la storia della salvezza, dalla creazione del mondo alla nuova Creazione: Cristo è risorto!
    8. DOMENICA DI PASQUA: la gioia
      “Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci e in esso esultiamo” (dalla liturgia)
      È giorno di immensa gioia poiché Gesù ha vinto il peccato e la morte. È risorto ed è con noi. Rinnoviamo questa gioia ogni domenica, che è la Pasqua settimanale, nell’Eucarestia in cui incontriamo Gesù risorto

    don Alberto

  • San Siro con i cresimandi

    San Siro con i cresimandi

    Erano oltre 50.000 i ragazzi che si preparano alla cresima e che hanno vissuto un momento di gioia, di festa e di preghiera con l’Arcivescovo Mario Delpini, i vescovi ausiliari, sacerdoti, diaconi e consacrati della diocesi di Milano. Tre autobus partiti da Ss Pietro e Paolo per 4 oratori più uno dall’oratorio centrale hanno reso speciale un giorno di festa insieme ai genitori e alle catechiste, per trasformare il prato di San Siro in una piazza paradiso, accogliente e festante, e in cui tutti hanno saputo dimostrare che “Sostare con Te” è sempre più bello!

  • Settimana autentica 2023

    Settimana autentica 2023

    Tutte le celebrazioni della Settimana «Autentica» 2023 (“Settimana Santa”) nella comunità pastorale Sante Teresa di Gesù Bambino di Desio

    Confessioni Santa Pasqua 2023

    Per permettere di vivere in pienezza la Settimana Autentica dell’anno del Signore 2023 i sacerdoti della nostra comunità hanno organizzato numerose occasioni per accostarsi al Sacramento della Riconciliazione (“Santa Confessione”):

    • Lunedì 3 aprile,
      • S.Pio X: ore 15:30 – 18:30
      • SS. Pietro e Paolo: ore 9:00 – 11:00
      • ore 21:00 Celebrazione comunitaria della Penitenza in SS Siro e Materno (basilica)
    • Martedì 4 aprile:
      • S. Giorgio: ore 21.00
      • S.Pio X: ore 15:30 – 18:30
      • SS. Pietro e Paolo: ore 9:00 – 11:00
    • Mercoledì 5 aprile
      • S.Pio X: ore 15:30 – 18:30
      • ore 21:00 Celebrazione comunitaria della Penitenza a SS. Pietro e Paolo
    • Giovedì 6 aprile,
      • S.Pio X: ore 10:00 – 12:00; 15:30 – 18:30
      • SS. Pietro e Paolo: ore 16:00 – 18:30
      • SS. Siro e Materno: 8.00-12.00; 15.00-17.00
    • Venerdì 7 aprile,
      • SS. Pietro e Paolo: ore 9:00 – 11:00
      • S.Pio X: ore 10:00 – 12:00; 16:30 – 18:30
      • SS. Siro e Materno: 8.00-12.00; 16.30-19.00
    • Sabato 8 aprile,
      • San Giorgio: 9.30-12.00; 15.00-19.00;
      • S.Pio X: ore 10:00 – 12:00; 15:30 – 18:30
      • SS. Pietro e Paolo: ore 16:00 – 18:30
      • SS. Siro e Materno: 9.30-12.00; 15.00-19.00

    Read More
  • La conversione: una questione quotidiana

    La conversione: una questione quotidiana

    Siamo in auto e ci accorgiamo che abbiamo sbagliato strada: dobbiamo fare una conversione a U. Ecco, il punto di partenza è sentire il bisogno di cambiare qualcosa nella mia vita: convertirsi oggi cosa può voler dire?

    A volte ci si accorge di essere su una strada che non porta dove vorremmo e da qui ne deriva il bisogno di convertirsi verso un qualcosa che ci
    fa stare bene. Bisogna attivare un mutamento interiore che ci conduce a cambiare stile di vita, ad abbracciare nuove conoscenze, a distinguersi agendo in maniera diversa. A mio parere , oggi bisogna leggere la conversione anche come un nuovo
    modo di percepire e di intendere, come una mente e un cuore nuovi, come una missione cristiana, come un ritorno a Lui, a Gesù. Convertirsi inteso come azione di apertura verso le persone in difficoltà, ascoltandole, valorizzandole, accompagnandole in un nuovo percorso finalizzato a migliorare il proprio stile di
    vita.

    Papa Francesco ha detto che “la conversione è una questione quotidiana” ovvero dobbiamo essere capaci di cambiare rotta ogni giorno e per tutta la vita, avendo come bussola il Vangelo…

    Sicuramente dobbiamo essere capaci di cambiare rotta ogni giorno, perché ogni giorno si presenta un problema diverso incontrando altre persone. Queste sono coloro che ci aiutano a modificare il nostro modo di essere, che ci aiutano a
    dialogare con gli altri e con Dio.

    La conversione nasce allora dall’ascolto di una parola di cui ti fidi, perché ti fidi di colui che parla. Nella nostra scuola, ad esempio,di recente c’è stata l’occasione di
    accogliere, con una bella festa, un nuovo alunno ucraino. La classe intera, alunni e insegnanti, per un breve periodo, hanno dovuto cambiare rotta per garantire al nuovo arrivato serenità e affetto.

    Anch’io sono stata coinvolta e mi sento di dire che il mio essere cristiana e il mio credo mi portano sempre ad accogliere il diverso a braccia aperte.

    Saper usare la libertà di scegliere il bene o il male, l’egoismo o l’attenzione al prossimo, gesti chiama in causa. E mentre Gesù poneuna domanda, invita ciascuno di noi a porre le domande giuste.

    Ecco perché in questa settimana vogliamo soffermarci proprio su questo: io credo? In che misura credo?

    In che modo manifesto il mio credo?

    Quanto mi lascio interrogare da Gesù, cercando le risposte corrette alle sue
    domande? Proviamo a trovare uno spazio di silenzio e di preghiera in cui provare a pensare esattamente a queste domande, chiedendo l’aiuto di trovare le risposte.
    di accoglienza o quelli di rifiuto.

    Un cammino di conversione mette al centro la responsabilità di ognuno: come realizzarlo in concreto? Sappiamo che i due pilastri del cristiano sono la preghiera e l’amore verso i fratelli. Ogni credente, attraverso un processo di cambiamento e di apertura verso il prossimo, è chiamato a mettersi in gioco su tutti gli aspetti
    del vivere. La carità ad esempio si esplica anche facendo parte di associazioni di volontariato, in cui l’operatore accoglie, ascolta e sostiene la persona in difficoltà.
    Far parte di queste associazioni mette in campo la parte più operativa della carità perché come diceva S.Paolo “la carità è tutto, fede, speranza e carità, ma di tutte la più grande è la carità”.

    Marina Ferraro Piacent