ANCHE UN GRUPPO DI GIOVANI DESIANI ERA PRESENTE ALLA CELEBRAZIONE DELLA TRADITIO SYMBOLI NEL DUOMO DI MILANO INSIEME A DON DAVIDE CIARLA
Sabato 9 aprile, nel Duomo di Milano, l’arcivescovo Mario Delpini ha incontrato alcuni catecumeni, destinati a ricevere il battesimo nella veglia pasquale, e i giovani della diocesi di Milano per la tradizionale veglia Traditio Symboli. Il titolo della celebrazione, “Desiderate ardentemente i carismi più alti”, è diventato nelle parole dell’Arcivescovo un invito ai giovani e ai catecumeni, che sono allinizio della vita, chiamati “generazione degli inizi”, a non spaventarsi davanti alle difficoltà “non spaventiamoci se siamo spaventati” e a desiderare le cose più grandi “siamo amati per quello che siamo; non rinunciamo ai desideri più grandi: crediamo alle promesse del Signore; non ci dimentichiamo degli amici”. Hanno “accompagnato” la veglia l’esempio di Armida Barelli, don Mario Ciceri e Charles De Foucauld in via di beatificazione o santificazione nei prossimi mesi.
Alla fine della veglia l’Arcivescovo si è spostato a piedi con un gruppo di giovani verso s. Vito al Pasquirolo, chiesa ortodossa vicino al Duomo, per esprimere la vicinanza alla comunità ortodossa dei cristiani ucraini e russi.
Anche quest’anno si ripete la tradizione del giro dei sepolcri.
Divisi per oratori, adolescenti e giovani della città sono partiti da piazza Conciliazione, ciascuno munito della propria bici, seguendo un itinerario composto da 5 tappe: Basilica, santuario della Madonna pellegrina, San Giovanni Battista, San Pio X e Beata Vergine Immacolata. Ad ogni tappa, è stato proposto un momento di riflessione sui brani del Vangelo della Pasqua, insieme ad un’attività legata ai 5 sensi.
Udito, olfatto, vista, tatto e gusto sono infatti ciò che serve per vivere concretamente il Vangelo.
“È stato molto interessante sia per noi educatori che per i ragazzi – ha dichiarato un educatore dell’oratorio S.Pio X – Abbiamo fatto esperienza di Gesù risorto tramite i 5 sensi, accompagnati dai brani del vangelo. Le attività organizzate in ogni tappa sono riuscite a coinvolgerci e ci hanno spinto ad una riflessione personale, fondamentale per vivere a pieno il tempo della Pasqua.”
Il pellegrinaggio si è concluso all’oratorio BVI dove i ragazzi dei diversi oratori si sono riuniti per un momento di preghiera conclusivo, al termine del quale è seguito il pranzo al sacco.
In questi periodi di chiusure forzate in casa, nascono delle richieste inconsce di far pulizia tra gli scaffali e i faldoni strapieni di spartiti, fogli di musica ingialliti, fotocopie consunte, appunti risalenti al periodo di studi, sistemati nella più totale disinvoltura e anarchia programmata. E proprio piegato dall’insistenza (certamente non mia) di fare ordine in tutto questo marasma, si ritrovano dei cimeli apparentemente relegati in fondo alla memoria della nostra esperienza. Ma qui arriva l’aspetto imprevisto del ricordo infantile di quando all’oratorio (ora B.V.I.) si allestivano spettacoli, chiamati “operette” progettati per la festa della mamma del mese di maggio. La sorpresa: Fior di Loto operetta in tre atti,libretto e musica di Romolo Corona. Ritrovo questo spartito per canto e pianoforte, e tutto, improvvisamente, ritorna alla memoria quel periodo. Correva l’anno 1962, sessanta anni fa. Qui il potere della musica si manifesta in tutta la sua forza. Come aver aperto un “file nascosto” della nostra memoria tornano alla mente le musiche eseguite al pianoforte e all’organo elettrico (allora si chiamava così) da due persone che, senza saperlo, e senza volerlo, mi hanno formato al senso del bello e alla fatica per raggiungerlo. Pio Garoni che insegnava i canti da gennaio (era il progetto che si metteva in opera dopo le festività natalizie) e Adolfo D’Aniello che affascinava tutti noi bambini con i suoni dell’organo elettrico fatto arrivare per l’occasione. E qui iniziavano le prove in oratorio: copione a memoria, canti solistici e in coro, sempre tutto a memoria, ma si sa che a dieci anni la memoria non ha nessun vuoto. Tutto facilissimo! Taky-Li, padrone del Bazar, il Mandarino, Tciang, Li, Miss Mary Dolly e Mister Spenser.
E poi le danze con i canti del coro dei bambini, dei marinaretti (marinaretti l’azzurro mar, il brano più affascinante e più cantato di noi bambini) dei fantocci giapponesi e la mitica danza del drago, senza dimenticare l’eleganza della danza dei lillà. Questi erano i personaggi che gravitavano attorno ai protagonisti: Fior di Loto e Fukuki, suo fratello, interpretato dal sottoscritto. Quanta emozione allora, ma l’emozione si rinnova anche adesso che sto riprendendo da un altro punto di osservazione tutti questi ricordi.
Questa volta seduto al pianoforte a suonare queste musiche. Mi ricordo tutto: i passaggi, le melodie, i cori, le scene, i costumi e anche l’emozione e l’imbarazzo infantile di dover dare un bacio a Fior di Loto, in scena e durante le prove (esigenze di copione) dopo una struggente melodia cantata da me per l’ultimo saluto, prima della partenza della sorella sulla nave, verso un mondo migliore.
Ora posso ripensare a tutto questo e ad altre esperienze fatte in oratorio. Era la mia seconda casa, lì ho trovato amicizie che ancora oggi persistono, ho trovato la gioia di stare insieme e condividere con i miei “compagni di canto” (si chiamavano piccoli cantori o in modo più altisonante pueri cantores) l’interesse per la musica e per il teatro, l’attenzione che ci riservava il prete dell’oratorio, e di conseguenza l’entusiasmo nel fare tutto questo. C’era un progetto che da bambino non riconoscevo, ma che ora, a distanza di anni, con il famoso senno di poi, percepisco nella sua grande luminosità, concretezza e attualità. Era la formazione che iniziava dalla famiglia ed insieme alla famiglia continuava al di fuori della famiglia stessa, all’oratorio, a scuola. Questo insieme di panacea educativa, la musica, il teatro, la danza, avevano un compito educativo inconscio, quello cioè di sensibilizzare il senso del bello e buono, esprimendo la sintesi di tutte le virtù, sia estetiche che morali.
“Educare i fanciulli fin dalla infanzia al bello in modo che in età adulta, avendo fatto tesoro di quanto percepito, saranno in grado di giudicare con fermezza in età adulta, comportandosi e diventando uomini giusti”
Questo pensiero è la sintesi di quanto gli antichi filosofi greci riponevano nell’educazione musicale e artistica chiamata mousike, un significato composito indicando l’insieme di musica, danza e poesia.
Diventa un young service designer: il consorzio comunità Brianza (CCB) propone l’esperienza. Un progetto rivolto ai ragazzi dai 16 ai 21 anni per un percorso di formazione sul social service design ispirato al programma dell’Unicef chiamato UPSHIFT e la cui metodologia è stata trasferita a nostri youth workers da un esperto americano di social service design il cui nome è Joshua Harvey (uno degli ideatori di questa metodologia).
Dopo la formazione, i ragazzi continueranno il lavoro con i comuni in ottica di co-progettazione dello spazio disponibile. Inoltre, in 10 potranno partecipare a due eventi europei transnazionali incontrando altri ragazzi europei. Quando l’idea è stata finalizzata ci sarà una fase pilota in cui il servizio si testerà per alcuni mesi.
Tutti i ragazzi potranno inoltre ricevere la certificazione “lever up” da Ancilab utile per il lavoro e la mobilità europea. Tutta la formazione è gratuita.
DOMENICA 24 APRILEII DI PASQUA At 4,8-24a; Col 2,8-15; Gv 20,19-31 La pietra scartata dai costruttori ora è pietra angolare Liturgia delle ore: II settimana
✙ 8.30 Basilica ✙ 9.30 S. Francesco ✙ 10.00 Basilica ✙ 10.30 S. Cuore ✙ 11.00 Crocifisso ✙ 11.30 Basilica ✙ 18.30 Basilica
LUNEDÌ 25 APRILES. Marco, evangelista 1Pt 5,5b-14; 2Tm 4,9-18; Lc 10,1-9 Annunzierò ai fratelli la salvezza del Signore
✙ 9.00 Vito Farruggio ✙ 18.30 Filippo Tallone e Giuseppe Biundo / Pasquale Bellofatto / Gaetano e Rocco Chimera / Fernanda Sivieri / Roberto, Giuseppe, Adele e def. fam. Giussani / Antonietta Mucciolo
MARTEDÌ 26 APRILEFeria del tempo di Pasqua At 3,1-8; Gv 1,43-51 Benedite il Signore nell’alto dei cieli
✙ 7.30 Elena e Francesco Penati ✙ 9.00 Giuseppe Negri ✙ 18.30 Giuseppe Giusto
MERCOLEDÌ 27 APRILEBeate Caterina e Giuliana, vergini At 4,1-12; Gv 3,1-7 La pietra scartata dai costruttori ora è pietra angolare
✙ 7.30 Vincenzo Ascenzio ✙ 9.00 Maria e Salvatore Laudani ✙ 18.30 Roberto Cecchini
GIOVEDÌ 28 APRILES. Gianna Beretta Molla At 4,13-21; Gv 3,7b-15 Regna il Signore, glorioso in mezzo a noi
✙ 7.30 Antonio Maisto ✙ 9.00 Maria Càssaro e Vienna Lo Coco ✙ 18.30 Rosella Fossati
VENERDÌ 29 APRILES. Caterina da Siena, vergine e dott. 1Gv 1,5-2,2; 1Cor 2,1-10a; Mt 25,1-13 Con la mia vita, Signore, canto la tua lode
✙ 7.30 Angelo Spoladore, Leonor e Joao Carlos Germano, Azira Wianosk ✙ 9.00 Giuseppe e Giuseppina Aliprandi ✙ 18.30 matrimonio Ferraioli-Leuzzo ✙ 18.30 Romilde Speroni
SABATO 30 APRILEFeria del tempo di Pasqua At 5,12-16; 1Cor 12,12-20; Gv 3,31-36 Gerusalemme, dimora divina, è la gioia di tutta la terra
✙ 9.00 Fausto Redaelli e familiari ✙ 10.30 matrimonio Pozzati-Pavan ✙ 15.30 matrimonio Rizzi-Fois ✙ 18.00 S. Rosario ✙ 18.30 Liturgia vigiliare mons. Carlo Sironi Letture della domenica: At 28,16-28; Rm 1,1-16b; Gv 8,12-19
VITA DELLA COMUNITÀ
DOMENICA 24 APRILE – II DI PASQUA FESTA PATRONALE DI SAN GIORGIO
Si conclude la raccolta della Quaresima di Fraternità per missionari Fidei Donum e interventi di Caritas Ambrosiana in Ucraina
11.30 Basilica: S. Messa e celebrazione degli anniversari di Matrimonio
16.00 Basilica: celebrazione del Battesimo
LUNEDÌ 25 APRILE
La S. Messa delle ore 7.30 è sospesa.
La S. Messa delle 9.00 si celebra in basilica
9.30 Cimitero Monumentale: S. Messa per tutti i caduti
19.30 Basilica: arrivo della Fiaccola Votiva da Boves
MARTEDÌ 26 APRILE
21.00 Centro Parrocchiale: Consiglio Pastorale cittadino
VENERDÌ 29 APRILE
21.00 Basilica: concerto del Coro Giovanile Italiano (ingresso gratuito con green pass rafforzato e mascherina)
SABATO 30 APRILE
10.00 Milano-Duomo: beatificazione di Armida Barelli e don Mario Ciceri
DOMENICA 1 MAGGIO – III DI PASQUA
21.00 Basilica: S. Rosario per l’inizio del mese di maggio
GRAZIE PER LA GENEROSITÀ
Offerte raccolte in parrocchia nei giorni 13-20 aprile: € 2.160,00.
Giovedì Santo per l’Opera Aiuto Fraterno (assistenza ai preti anziani e malati): € 826,00.
Venerdì Santo per la Terra Santa: € 676,00.
Quaresima di Fraternità per i missionari diocesani Fidei Donum: € 1.869,00 (di questi, dalla celebrazione dei ragazzi del Giovedì Santo: € 325,00); termina il 24/4.
A Caritas Ambrosiana per interventi in Ucraina: € 2.487,00; termina 24/4.
LA COMUNITÀ PREGA PER
I defunti della settimana: Paolo Enrico Olanié, Anna Maria Ferrari Solazzi.
Quando apro un computer per visitare un sito divento impaziente: se la connessione non è immediata, mi sembra di sprecare tempo. La mentalità del tutto e subito riempie la vita di molti di noi. La tecnologia ci abitua ad avere subito a disposizione determinate funzioni. Ma anche frenesia e ansietà ci mettono nelle condizioni di non saper aspettare. Quando si chiedono alcune prestazioni professionali, sembra che i tempi di attesa siano sempre eterni anche quando la burocrazia è sollecita e gli specialisti rispondono con rapidità.
Si diventa frettolosi persino nella richiesta di un servizio religioso, senza rendersi conto che pure la parrocchia non è un bancomat che risponde solo perché si è impostato un pin.
Tutto e subito, oppure – si dice oggi – in tempo reale. Questa mentalità potrebbe non sopportare che Gesù risorga al terzo giorno, ossia che lasci un tempo di decantazione tra la propria morte e l’evento della risurrezione: un tempo nel quale i discepoli possano rielaborare l’accaduto, comprendere cosa sia un lutto, verificare la fondatezza della loro speranza, ripensare al senso del cammino compiuto, orientare l’attesa verso il Dio della vita.
Del resto non riusciamo a vincere tutto e subito nemmeno i nostri difetti, ma occorrono allenamento, applicazione, perseveranza. Lo stesso vale per i grandi eventi del mondo: la pace contro le guerre (anche quelle in famiglia o in certe periferie), la tutela del creato e della natura, la ricerca della giustizia. Il terzo giorno però arriva, ed è opera di Dio, non nostra.
Buona Pasqua!
don Gianni
Nella Santità della Pasqua, preghiamo per tutti i popoli del mondo. Il Signore ci ha donato la vita di suo figlio che l’ha sacrificata con la morte per l’immenso amore che prova per noi. Gesù è poi risorto regalandoci la speranza.
La tradizione secolare cristiana ricorda nel primo giorno dopo la domenica di Pasqua, il lunedì dell’Angelo. È una ricorrenza liturgica, ma anche una festività civile riconosciuta in molti paesi tra cui il nostro.
Il ricordo di questa giornata si collega direttamente all’Angelo che annunzia la resurrezione di Gesù. Non tutti i vangeli sono però concordi: Luca narra l’apparizione di due uomini in vesti bianchissime che invitano a non cercare tra i morti colui che è vivo. Marco racconta di un giovane vestito di bianco che indica alle donne il sepolcro vuoto. Matteo invece narra espressamente di un angelo del Signore che si accosta al sepolcro e rotola la pietra, mettendosi a sedere su di essa. Giovanni, secondo il suo stile, si differenzia dagli altri vangeli e non fa alcun riferimento agli angeli, ma semplicemente al sepolcro vuoto.
Comunque sia, la scena della Resurrezione è dominata dalla presenza di questo Angelo che dà l’annuncio della vittoria di Cristo sulla morte. Nei vangeli (ma anche nell’Antico Testamento) i grandi annunci sono portati sempre dagli angeli che parlano a nome del Signore: come l’Annunciazione a Maria, l’annuncio a Zaccaria, anche nella Resurrezione l’annuncio di questo importante avvenimento è portato da un angelo.
Il ruolo degli angeli nella tradizione biblica cristiana è di manifestare una volontà divina agli uomini, Il loro nome deriva dal greco ángelos, che vuol dire “messaggero”. Per l’ebraismo, il cattolicesimo e l’islamismo gli angeli sono comunque creature di Dio, ma con natura diversa da quella umana: svolgono la funzione di messaggeri e vengono in aiuto agli esseri umani.
Gli angeli partecipano insieme agli uomini al trionfo pasquale di Cristo, assistendo e aiutando a vivere e a celebrare questi misteri di amore e redenzione che Dio ci concede in Suo Figlio Gesù. La ragione è semplice: sono stati presenti a quegli avvenimenti, sono stati testimoni di quei momenti di passione di Nostro Signore.
La missione dell’Angelo della Pasqua non è fine a se stessa: lo stesso annuncio dato dall’Angelo si riversa anche alle donne a cui viene affidato il medesimo compito: andate ad annunciare ai discepoli che è risorto! E anche noi oggi, all’annuncio della Resurrezione dobbiamo farci portatori di questa gioia verso i nostri fratelli e sorelle, specialmente coloro che non hanno avuto la grazia di contemplare questo mistero di grazia.
don Marco A.
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