Autore: basilica

  • 2 giugno 2022GIORNATADEL MALATO

    2 giugno 2022
    GIORNATA
    DEL MALATO

    Ogni anno la nostra comunità pastorale cittadina invita gli ammalati in basilica per
    pregare con loro e per mettere in luce la vicinanza del Signore accanto a chi soffre.
    In realtà l’esperienza della malattia non riguarda solo chi è infermo, ma coinvolge
    molte altre persone.

    Spesso i parenti degli ammalati si fanno carico di un impegno esigente, per permettere a loro di continuare a vivere nel proprio ambiente.

    Anche le badanti a tempo pieno sono preziose, perché svolgono un lavoro di assistenza che non permette loro la vicinanza quotidiana ai propri familiari.

    Chi ha la possibilità di conservare amici di lunga data, può trovare un vero conforto da una visita o da una telefonata.

    Per chi è impossibilitato a partecipare autonomamente alla celebrazione della S. Messa festiva, c’è il servizio dei ministri della Comunione, che sono disponibili a portare nelle case sia il dono dell’Eucaristia, che le ultime notizie della vita parrocchiale.

    Quando si crea questa rete di contatti attorno a chi soffre, anche la solitudine diventa più sopportabile, perchè il Signore ci dimostra che non siamo abbandonati: attraverso tutte queste persone Lui si fa vicino a noi.

    don Sandro

    Basilica dei SS. Siro e Materno, celebrazione Eucaristica con gli anziani e gli ammalati

    Ore 15.30: Ritrovo per la recita del Rosario
    Ore 16:00: Celebrazione della S. Messa

  • «Batticuore – Gioia piena alla sua presenza»

    «Batticuore – Gioia piena alla sua presenza»

    Gli animatori ed educatori, si stanno preparando a vivere insieme l’oratorio estivo attraverso vari incontri di formazione, fra cui quello con la Dott.ssa Lucia Todaro che ha dato molti spunti di riflessione su come vivere le emozioni, il batticuore.

    Il tema proposto dalla FOM “BATTI-CUORE” ci rimanda a tante diverse possibili emozioni da vivere e, per renderle occasioni di cammino e crescita l’invito è di aiutare ragazzi e ragazze a fare ordine nelle emozioni vissute in questo tempo così difficile, a leggere i loro sentimenti e i loro stati d’animo, a favorire una sorta di equilibrio interno in ciascuno. Si tratta di allenare la nostra intelligenza emotiva, quella del cuore per poter leggere ed aiutare i nostri amici ed i ragazzi che ci vengono affidati.

    Le emozioni non sono belle o brutte, ci sono emozioni che ci piacciono ed altre
    che non ci piacciono e per questo allenare la nostra intelligenza emotiva, ci
    permetterà di riconoscere le emozioni e di costruire durante l’oratorio estivo con i ragazzi che ci vengono affidati percorsi di crescita umana e cristiana, percorsi verso la gioia piena, verso la conoscenza di sé, degli altri e di Dio.

    Vivere al meglio le proprie emozioni per essere felici, per sentire il nostro cuore che batte, sentire il BATTICUORE!

    Angela Colombo

  • Vendita di Riso a sostegno di progetti missionari di evangelizzazione

    Vendita di Riso a sostegno di progetti missionari di evangelizzazione

    Il “Gesto di Solidarietà”, conosciuto anche come “Gesto del Riso”, nasce negli anni ’80, quando alcuni rappresentanti delle commissioni missionarie della Zona V di Monza insieme a p. Mario Vergani (missionario Saveriano) hanno pensato di fare un gesto comune di solidarietà, finanziando un piccolo progetto di evangelizzazione, riuscendo a coinvolgere tutte le parrocchie della zona, nella stessa domenica. Si è scelto il riso perché è uno degli alimenti utilizzati da gran parte della popolazione nel mondo.

    In particolare quest’anno la vendita del riso per la nostra città, legata al decanato di Lissone, sosterrà alcuni progetti tra i quali questo in Perù.

    Luogo del progetto: Perù.

    Referente sul luogo: Sr. Ely Marina Perez Rimarachin, Superiora Locale

    Destinatari: Parrocchia di San Bartolomeo di Tacabamba – Perù

    Obiettivo dell’intervento: raggiungere le 120 comunità che la Parrocchia segue per consolidare e fortificare la fede dei laici, che si prendono cura delle stesse comunità; motivare la partecipazione dei loro fedeli, creare e dare impulso coinvol gente con la missione della Chiesa nei differenti gruppi parrocchiali.

    Obiettivo dell’intervento: Incontri formativi con tutti gli Agenti Pastorali delle 120 Comunità.

    Ritiro spirituale con i giovani di Pùcara, Chiguiripe Anguia.

    Esercizi spirituali per Catechisti e Agenti pastorali

    Incontri per la Pastorale giovanile

    don Flavio

  • Il messaggio di papa Fancesco:“Ascoltate!”

    Il messaggio di papa Fancesco:
    “Ascoltate!”

    Giornata delle Comunicazioni Sociali 2022

    Nel Messaggio il Santo Padre “chiede al mondo della comunicazione di reimparare ad ascoltare”

    “La pandemia ha colpito e ferito tutti e tutti hanno bisogno di essere ascoltati e confortati. L’ascolto è fondamentale anche per una buona informazione. La ricerca della verità comincia dall’ascolto. E così anche la testimonianza attraverso i mezzi della comunicazione sociale. Ogni dialogo, ogni relazione comincia dall’ascolto. Per questo, per poter crescere, anche professionalmente, come comunicatori, bisogna reimparare ad ascoltare tanto”…

    “Un desiderio e uno dei più grandi bisogni degli esseri umani è “essere ascoltati”. Un desiderio che spesso rimane nascosto, ma che interpella chiunque sia chiamato a essere educatore o formatore, o svolga comunque un ruolo di comunicatore: i genitori e gli insegnanti, i pastori e gli operatori pastorali, i lavoratori dell’informazione e quanti prestano un servizio sociale o politico”.

    “Gesù stesso ci chiede di fare attenzione a come ascoltiamo”, conclude la nota, perché “per poter veramente ascoltare ci vuole coraggio, ci vuole un cuore libero e aperto, senza pregiudizi”: “In questo tempo nel quale la Chiesa tutta è invitata a mettersi in ascolto per imparare ad essere una Chiesa sinodale, tutti siamo invitati a riscoprire l’ascolto come essenziale per una buona comunicazione”.

    Claudio Nicchio

  • Notiziario settimanale SS. Siro e Materno – 29 maggio 2022

    Notiziario settimanale SS. Siro e Materno – 29 maggio 2022

    L’EUCARISTIA AL CENTRO DELLA COMUNITÀ

    DOMENICA 29 MAGGIO DOPO L’ASCENSIONE At 7,48-57; Ef 1,17-23; Gv 17,1b.20-26 Nella casa del Signore contempleremo il suo volto
    Liturgia delle ore: III settimana
    ✙ 8.30 Basilica
    ✙ 9.30 S. Francesco
    ✙ 10.00 Basilica
    ✙ 10.30 S. Cuore
    ✙ 11.00 Crocifisso
    ✙ 11.30 Basilica
    ✙ 18.30 Basilica
    LUNEDÌ 30MAGGIO S. Paolo VI, papa Ct 5,2a.5-6b; 1Cor 10,23.27-33; Mt 9,14-15 L’anima mia ha sete del Dio vivente✙ 7.30 def. fam. Bella e Micciché
    ✙ 9.00 Oratorio Antonio, Vincenzo e Carmela Tufano
    ✙ 18.30 Lorenzo Malara / Maria Grazia D’Addiego / Vittorio e Carmela Bettinelli / Sandro Mariani e Tina Novati
    MARTEDÌ 31MAGGIO Visitazione della B. V. Maria Ct 2,8-14; Rm 8,3-13; Lc 1,39-56 La tua visita, Signore, ci colma di gioia✙ 7.30
    ✙ 9.00 Carmela Casile e Pietro Crisopulli
    ✙ 18.30 Annamaria Bellardi
    MERCOLEDÌ 1GIUGNO S. Giustino, martire Ct 1,5-6b,7-8b; Ef 2,1-10; Gv 15,12-17 Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla✙ 7.30 ✙ 9.00 Luciano Brambilla
    ✙ 10.30 matrimonio Ghezzi-Parravicini
    ✙ 18.30 Carmelo, Sofia, Vincenzo e Salvatore Di Liberto
    GIOVEDÌ 2GIUGNO Feria dopo l’Ascensione Ct 6,1-2; 8,13; Rm 5,1-5; Gv 15,18-21 Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo✙ 9.00 Giovanni, Agnese e Giacomina Raimondi
    ✙ 16.00 Giornata Del Malato
    ✙ 18.30 Roberto Solazzi e Anna Maria Ferrari
    VENERDÌ 3 GIUGNO S. Carlo Lwanga e martiri ugandesi Ct 7,13a-d.14; 8,10c-d; Rm 8,24-27; Gv 16,5-11 La figlia del re è tutta splendore✙ 7.30
    ✙ 9.00 Remo e Romilda Vergani
    ✙ 15.30 matrimonio Scorrano-De Finis
    ✙ 18.30 Demetrio Arditi
    SABATO 4 GIUGNO Sabato – Vigilia di Pentecoste 1Cor 2,9.15a; Gv 16,5-14 Del tuo Spirito, Signore, è piena la terra✙ 9.00 def. fam. Cerignotta e Molinari
    ✙ 18.00 Rosario
    ✙ 18.30 Liturgia vigiliare Bianca Legnani e Angela Tagliabue
    Letture della domenica: At 7,48-57; Ef 1,17-23; Gv 17,1b.20-26

    SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE IN BASILICA: giorni feriali: 8.30-9.00 e 17.00-18.15; sabato ore 16.00-18.15

    VITA DELLA COMUNITÀ

    DOMENICA 29 MAGGIO – VII DI PASQUA
    Giornata per le comunicazioni sociali

    • 16.00 Il Centro: Sguardi che ridanno dignità. Incontro con don Paolo Alliata, a cura dell’Azione Cattolica
    • 16.00 Basilica: celebrazione del Battesimo
    • 21.00 S. Crocifisso: S. Rosario

    LUNEDÌ 30 MAGGIO

    • 21.00 Casa Parrocchiale: commissione cittadina Carità

    GIOVEDÌ 2 GIUGNO

    (non si celebra la S. Messa alle 7.30)

    GIORNATA CITTADINA DEL MALATO

    In basilica:

    • 15.30 S. Rosario
    • 16.00 S. Messa
    • 21.00 Palabancodesio: serata per il 35° del Coro Città di Desio e il 150° della banda Corpo musicale Pio XI-Città di Desio

    VENERDÌ 3 GIUGNO

    20.45 Online: Vivere per dono, con suor Antonia Franzini. Formazione missionaria. Per il link telefonare a 335-6654445

    DOMENICA 5 GIUGNO – PENTECOSTE

    • 10.00 Oratorio BVI: S. Messa con la Professione di fede dei 14enni
    • 18.30 Oratorio BVI: S. Messa (NON in basilica per lo svolgersi del Palio)

    GRAZIE PER LA GENEROSITÀ

    • Offerte raccolte in parrocchia nei giorni 18-24 maggio: € 1.341,00.

    LA COMUNITÀ PREGA PER

    • Battesimi: Aurora, Amanda, Chiara, Emma, Amanda, Enea (15/5); Samuel, Leonardo, Sofia, Tommaso, Chloe, Jacopo (22/5).
    • Gli sposi: Andrea Siciliano e Rossella Grimaldi, Matteo Cavalleri e Cecilia Farina.
    • I defunti della settimana: Regina Ponti, Rina Riboldi Colombo, Anna Maria Cattaneo Scudellaro, Maria Cassamagnago Grimoldi, Gian Luigi Ventura.

  • Il Card. Pietro Parolin a Desio

    Il Card. Pietro Parolin a Desio

    La mattina del 6 febbraio 1922, al quattordicesimo scrutinio l’Arcivescovo di Milano card. Achille Ratti, nativo di Desio, veniva eletto Papa assumendo il nome di Pio XI.

    Non essendo stato possibile ricordare solennemente la circostanza nel giorno esatto dell’anniversario, a causa delle restrizioni per la pandemia, le celebrazioni sono state rimandate al 28 maggio, giorno vicino alla data di nascita – 31 maggio 1857 – del nostro illustre concittadino.

    A rappresentare Papa Francesco nel fare memoria dell’elezione di Papa Ratti sarà il Segretario di Stato di Sua Santità, il card. Pietro Parolin.

    Il programma prevede in mattinata lo svolgimento del Convegno Pio XI e il suo tempo, con l’intervento del cardinale Segretario di Stato, e la presentazione del progetto di recupero della Casa Natale da parte di Equa Cooperativa Solidale.

    Alle 12.15 ci si trasferirà all’ospedale di Desio per l’intitolazione ufficiale dell’ospedale stesso a Pio XI

    Nel tardo pomeriggio il card. Parolin, dopo la visita alla Casa Natale, sarà in Basilica alle 18.00 per benedire la cupola restaurata e presiedere alle 18.30 il solenne pontificale.

    Il concerto dell’orchestra e coro sinfonico Amadeus concluderà alle ore 21.00 la significativa giornata in memoria del papa desiano.

  • Il pensiero della settimana

    Il pensiero della settimana

    VI di Pasqua

    Le parole di Gesù ai suoi amici nell’Ultima Cena riportate nel Vangelo valgono anche per noi.

    Forse ci è capitato di non capire la Parola del Signore, di far fatica a scoprirne il senso e la portata per la nostra vita. Gesù ci invita a non scoraggiarci, ma a lasciarci illuminare dallo Spirito di verità.

    Ci stiamo incamminando verso la Pentecoste che conclude i cinquanta giorni di festa della Pasqua ed è bello che abbiamo sempre presente lo Spirito Santo, che Gesù risorto ci dona dalla Croce alla sera di Pasqua.

    Lo Spirito di Gesù risorto cambia radicalmente Paolo sulla via di Damasco.

    Lo Spirito Santo rende presente Gesù risorto anche oggi, in particolare in due doni, il Sacerdozio e l’Eucarestia.

    La seconda Lettura ci ricorda che Gesù è il Sacerdote eterno che può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio. I sacerdoti scelti da lui sono strumento per realizzare tutto questo.

    La sua presenza come Sacerdote e vittima raggiunge il suo culmine nell’Eucarestia.

    Chiediamoci se è così anche per noi: se sappiamo vedere nei Sacerdoti uno strumento nelle mani del Signore che continua la sua opera di annuncio della Parola, di perdono dei peccati per fare memoria della sua Pasqua.Chiediamo a Gesù, che si presenta a noi sotto le specie del pane e del vino di essere anche noi, da una parte “testimoni“ come Stefano, e dall’altra di essere “missionari” come Paolo che ha visto nell’annuncio del Vangelo il senso della sua vita.
    don Alberto

  • Il segreto della preghiera del   Rosario

    Il segreto della preghiera del Rosario

    ll Santo Rosario è considerato una preghiera completa, perché riporta in sintesi tutta la storia della nostra salvezza. Con il Rosario infatti meditiamo i “misteri” della gioia, della luce, del dolore e della gloria di Gesù e Maria. È una preghiera semplice, umile così come Maria. In tutte le apparizioni la Mamma celeste ci ha invitato a recitare il Santo Rosario come arma potente contro il Male, per avere la vera pace.

    «Carissimi Pellegrini! – ha gridato papa Francesco il 13 maggio 2017 al milione di fedeli accorsi a Fatima – noi abbiamo in Cielo una Madre! Abbiamo una Madre! Aggrappati a Lei come dei figli, viviamo della speranza che poggia su Gesù, (…) di essere un giorno con Lui e con Maria alla destra del Padre nel Regno di Dio…

    Ai tre pastorelli di Fatima, Lucia, Giacinta e Francesco, la Madre di Gesù e nostra, presentandosi come ‘la Madonna del Rosario’, raccomandò con insistenza di “recitare il Rosario tutti i giorni, per ottenere la fine della guerra e la pace”.

    Risale al XIII secolo, l’origine da parte dei monaci cistercensi, della preghiera che chiamarono rosario, perché la comparavano ad una corona di rose mistiche donate alla Madonna. Questa devozione fu resa popolare da san Domenico, che nel 1214 ricevette il primo rosario della Vergine Maria come strumento per l’aiuto dei cristiani contro le eresie. Pio V nel 1547 attribuì a questa preghiera la vittoria della battaglia di Lepanto.

    In diverse apparizioni la Madonna stessa ha indicato il Rosario come la preghiera più necessaria per il bene dell’umanità. Nell’apparizione di Lourdes del 1858, la Vergine aveva una lunga corona del Rosario al braccio.

    Nel 1917 a Fatima come negli ultimi anni a Medjugorje, la Madonna ha invitato e ha esortato a recitare il Rosario tutti i giorni.

    Il Rosario, non è come molti pensano, una ripetizione continua e monotona di parole tese a stancare Dio attraverso l’intercessione di Maria e concederci ciò che desideriamo, ma è una preghiera cristologica, al cui centro ha la Parola di Dio, l’Incarnazione del Verbo eterno fatto uomo, carne, vita, per mezzo della Vergine Maria. Il Rosario, quindi è dono del Cielo per cambiare l’uomo e la sua storia. Ogni volta che sgraniamo la corona del Rosario per meditare gli episodi della vita di Cristo, dovremmo vivere il desiderio di imitare la Vergine Maria che meditava, nel suo cuore, tutto quello che succedeva nella sua vita e attorno a lei.

    All’inizio degli anni Novanta, nel Consiglio pastorale diocesano di Milano, il card. Carlo Maria Martini lamentava la diminuzione della devozione a Maria e della recita del Rosario. Diceva: «Si è disprezzata la devozione popolare verso Maria, che in tanti secoli ha conservato la fede in Cristo delle nostre popolazioni cristiane. Si critica il Rosario come forma, superstiziosa di “mariolatria” (cioè, adorazione di Maria), ma si dimentica che la Madre di Dio porta le anime al Figlio suo, Cristo Gesù. Ritorniamo a recitare assieme il Rosario nelle famiglie, perché siano più unite e i giovani vengano educati, attraverso Maria, alla fede e all’amore di Cristo». E’ questo quotidiano entrare con il cuore nella vita di Cristo, che può cambiare anche la nostra vita rendendola simile alla sua…

    Buon cammino con Maria

  • Maggio, mese di Maria, mese di prime comunioni

    Maggio, mese di Maria, mese di prime comunioni

    Il mese di maggio è il momento in cui si predilige la celebrazione delle prime comunioni nelle nostre parrocchie, momento sostenuto e messo sotto la protezione di Maria, madre di Gesù.

    Quale momento migliore per vivere l’incontro con Gesù per i nostri ragazzi?

    È un periodo di preparazione e conoscenza di Gesù, sostenuto dalla presenza delle catechiste (mi piace pensare a loro come testimoni di una comunità attenta che si china sui più piccoli per aiutarli a incontrare Gesù) e che affiancano le famiglie in questo percorso di crescita.

    Nel sacramento dell’Eucaristia è offerto ai ragazzi l’incontro personale con Gesù che dona la vita per i suoi amici e invita ciascuno a vivere questa “amicizia speciale” ogni giorno.

    Gesù, per essere presente tra noi, non ha scelto una pietra preziosa, o delle cose rare e costose: ha scelto il pane e il vino, le cose più semplici che non mancano mai sulla tavola della famiglia. In quel pezzo di pane e in quelle gocce di vino si rende presente Gesù, il Figlio di Dio. I nostri ragazzi con la testimonianza di noi adulti, sanno che possono comunicare con Gesù non solo ricevendo il pane eucaristico tutte le domeniche, ma anche nella preghiera, nell’ascolto della parola di Dio, vivendo questa amicizia in famiglia, con i fratelli e nella carità. L’Eucaristia inserisce i ragazzi nella Chiesa “popolo di Dio” e li rende partecipi in modo pieno e dinamico della vita della comunità. Pensando al mese di maggio, mese dedicato a Maria, guardo con tenerezza il quadro (qui riprodotto) della “Madonna del Magnificat” del Botticelli (1481, conservato negli Uffizi di Firenze) dove Maria, circondata da fanciulli, scrive su un libro e Gesù, che è sulle sue ginocchia, accompagna il braccio di Maria che scrive: “L’anima mia magnifica il Signore”. Sembra quasi che Maria voglia comunicare, anzi imprimere attraverso il libro per questi fanciulli, l’esperienza da lei vissuta con Gesù; solo con Gesù l’anima si riempie di stupore e bellezza, perché capace di riconoscere un Dio che ama, non abbandona, anzi illumina il cammino di ogni uomo, e Gesù, con il suo sguardo posato su Maria, lo conferma. Allora sentiamoci sollecitati a pregare per questi ragazzi e affidiamoli alla tenerezza di Maria che li porta a Gesù perché anche loro possano gridare il loro “Magnificat!”.

    Sul libro di catechismo dei bambini c’è una bellissima preghiera di sant’Ambrogio che recita così:
    “Per me Gesù è tutto, è medico che cura le ferite e perdona i miei peccati. È la forza e l’aiuto per vivere da figli di Dio.

    È il cibo che nutre e sostiene ogni discepolo.

    È la vita che vince la morte, è la via che conduce al cielo, dove saremo finalmente con Lui”.

    Ausiliaria Graziana Calafà

  • Un modo per avvicinarsi a Gesù: l’esperienza del chierichetto

    Un modo per avvicinarsi a Gesù: l’esperienza del chierichetto

    Tommaso, chierico cerimoniere, ci racconta la sua ricerca della fede attaverso l’esperienza del servizio all’altare

    Tutto comincia dentro un alone di mistero: ci si ritrova in uno spazio che non è riservato al resto dei fedeli, in un ruolo diverso dai fedeli che sono in Chiesa. Tutti allo stesso modo guardano verso l’altare e il sacerdote. Tutti, tranne i chierichetti. Loro stanno lì, di lato, sempre pronti a muoversi, a entrare e uscire dalla sacrestia.

    Quello che ho capito in tanti anni di servizio è che questa maggiore vicinanza all’altare e ai sacerdoti rende questa esperienza densa di significato. È una sorta di privilegio, di opportunità in più che ti viene consegnata per vivere meglio la Messa. Il chierichetto fin dal momento in cui indossa la veste capisce che non è lì per caso, che non sta semplicemente ricordando qualcosa accaduto tanti anni fa, ma è in presenza di un fatto, di un grande evento che avviene ancora oggi, lì, nella Messa.

    I compiti che si svolgono durante la celebrazione, come l’utilizzo dei cantari o dell’incenso, sono importanti per arricchire il momento, ma innanzitutto sono importanti proprio per il chierichetto. Nello svolgere quel compito chi ne esce davvero arricchito è quel semplice ragazzino che sta reggendo una candela o un campanello. Attraverso un semplice gesto, attraverso ciò che può sembrare quasi una formalità, ho sempre riconosciuto qualcosa di più grande. È davvero una grazia avere la possibilità di vivere tutto questo, perché attraverso un singolo gesto durante la Messa si può riscoprire veramente il senso di quello che stiamo facendo. E tutto questo, in fondo, mi conforta perché mi fa capire di come la fede in Dio non sia qualcosa di mistico, lontano e sconosciuto, ma si possa ritrovare in gesti estremamente concreti come quelli che compiono i chierichetti.

    Diventando cerimoniere, ho poi ulteriormente compreso quanto questo ruolo mi metta davvero nelle mani qualcosa in più per vivere la mia fede e soprattutto che quella diversità di approccio che deve avere il chierichetto durante la messa è solo in apparenza un distacco dagli altri: è invece un avvicinarsi di più a Dio che dà la forza per essere davvero vicini e presenti all’altro che incontriamo nella nostra vita. Vedere nella nostra parrocchia tanti bambini che decidono di iniziare questo percorso è una cosa bellissima.

    Il mio compito è insegnare loro, durante il breve corso a cui partecipano, le diverse mansioni che devono svolgere, ma la verità è che sono loro che insegnano a me, perché mi fanno interrogare nuovamente sul perché fare il chierichetto e sul perché credere fino in fondo in Dio: è grazie a loro, a questi piccoli chierichetti e alle tante persone intorno a me che riesco a mettermi sempre di nuovo sulla via della ricerca e della fede. I gesti compiuti durante il servizio e tutti gli incontri che ho fatto sono così densi, così belli che non possono non avere un Senso.

    Per questo è veramente meraviglioso essere chierichetto: è uno dei modi che ci vengono offerti per stare vicino a Gesù e per superare tanti dubbi di fede che ci possono accompagnare.

    E per questo posso solo ricordare con commozione quella sera di undici anni fa in cui, quasi per caso pensavo io, venni invitato a mangiare una pizza con i chierichetti della parrocchia di SS. Pietro e Paolo. Ma non fu per caso. E ancora oggi ringrazio per quel giorno e per l’avventura che lì è cominciata per me.

    Tommaso Bagnoli