Ho sognato che il grido inconscio di giovani e meno giovani sul perché siamo al mondo arrivava nel cuore di Cristo Gesù. Nel sogno il volto di Gesù era pacificato e pacificante. Di fronte al grido di uomini e donne andava ripetendo “Venite a me voi tutti affaticati e oppressi e troverete ristoro alle fatiche e motivazione alle soddisfazioni”.
Sempre nel mio sogno Gesù non rimproverava ma accoglieva, incoraggiava, sosteneva, asciugava lacrime e condivideva gioie.
Gradualmente ma inesorabilmente gli uomini e le donne di ogni età che si avvicinavano a Gesù iniziavano a pacificarsi, a riflettere e dialogare ma senza angosce né conflitti. Ognuno cercava di comprendere e di condividere le ragioni dell’altro e, quando non era d’accordo, cercava di cogliere un aspetto capace di completare il proprio pensiero.
Il sogno è poi continuato e si è ampliato, forse un po’ ingenuamente, mettendo in evidenza come coloro che si erano fatti vicini a Gesù e, pacificati, avevano iniziato a dialogare tra loro senza risentimenti, rimpianti e divagazioni verso un tempo che non c’è più. Da questi volti irradiava una gran voglia di comunicare a tutti il perché della vita, il tesoro nascosto e la perla preziosa per le quali vale la pena giocarsi fino in fondo.
Queste persone uscivano dalla Chiesa, dagli oratori consapevoli di essere il sale della terra e la luce del mondo ma si muovevano senza orgoglio, persone forti ma propositive, libere ma ancorate alla Buona Notizia. Il loro percorrere le strade della città non era fatto di parole recriminatorie, di sfoghi al limite della deprecazione, di rivendicazioni su confini territoriali ma colmo di gratitudine al Signore per essere “con voi tutti i giorni, fino alla fine del tempo”.
Il sogno si concludeva sfumando nella realtà e vedendo un popolo che, proveniente da ogni Chiesa, oratorio, case e luogo di vita, tornava desideroso di vivere insieme l’Eucarestia ricevendo il “Pane vivo disceso dal cielo” che nutre il cuore dell’umanità e rende persone nuove, popolo credente, orante e fraterno … “erano un cuore solo e un’anima sola!”