II Domenica di Pasqua
Oggi la liturgia sottolinea l’importanza della domenica, come giorno del
Signore: le due apparizioni di Gesù agli apostoli avvengono “il primo giorno
dopo il Sabato”. I cristiani, anche se ebrei e quindi legati al Sabato, sentono
da subito l’urgenza di ricordare, ogni settimana, il fatto centrale della loro fede
e di sentire, come Giorno del Signore, la domenica, giorno della resurrezione.
Oggi tocchiamo anche il tema della fede, partendo dalla figura di Tommaso, simbolo di un uomo in crisi di fede. In che cosa credere? Per essere cristiani
dobbiamo credere che Gesù è il Signore della vita e della morte, è il Figlio di
Dio e, quindi, il centro della storia. Credere non è solo essere convinti a livello di intelligenza, ma vivere di conseguenza questo primato di Gesù. La difficoltà di
Tommaso è che l’annuncio della Resurrezione gli è giunto dai suoi confratelli
apostoli di cui conosceva debolezze e peccati.
È una delle nostre difficoltà, oggi: dobbiamo credere in Gesù Cristo, presentato dalla Chiesa, fatta da uomini peccatori di cui conosciamo limiti e difetti. Eppure Gesù ha voluto così: “chi ascolta voi, ascolta me”, “a chi rimetterete i peccati, saranno rimessi”, “fate questo in memoria di me”, anche se chi parla, dona il perdono e celebra non sempre lo testimonia con la sua vita.
Gesù sapeva che questo non era facile e proclama: “Beati quelli che, senza aver visto, crederanno”.
Chiediamo al Signore “accresci la nostra fede” e fa’ che la nostra vita sia testimonianza concreta del Vangelo.
don Alberto