La liturgia ambrosiana nelle domeniche dopo Pentecoste ci fa ripercorrere la storia della salvezza attraverso i suoi personaggi più importanti.
Questa domenica, con la figura di Abramo, ci presenta il capostipite del Popolo eletto, modello dell’uomo di fede, premessa dell’Alleanza, della salvezza.
Abramo si fida di Dio: crede alla possibilità di una discendenza anche se Sara è sterile; lascia la sicurezza del suo clan per recarsi nella Terra promessa; è disposto a sacrificare l’unico figlio quando Dio glielo chiede.
La fede è anche il tema del Vangelo in cui Gesù si presenta come la “Luce del mondo” che si può accettare o rifiutare.
C’è chi lo rifiuta, perchè Gesù non rientra nei suoi schemi.
C’è chi lo accetta, ma non si espone perchè non vuole la scomunica dalla Sinagoga.
C’è chi crede, e questo è dono dello Spirito Santo.
Sono situazioni che si ripetono anche oggi, magari nella stessa persona.
C’è chi lo rifiuta apertamente rifiutando la divinità, la risurrezione, non vivendo la sua proposta di vita.
C’è chi ha paura a manifestare la propria fede per non sentirsi emarginato.
Per costoro, la fede è qualcosa di intimo che non ha nulla da dire alla vita sociale.
Ma noi vogliamo essere tra coloro che credono alla parola di Gesù che ci viene richiamata dalla Chiesa e la vivono ogni giorno attraverso i valori che ci sono stati trasmessi. Esaminiamo la nostra vita e facciamo nostra la preghiera di Pietro “Signore accresci la mia fede”.
don Alberto