Categoria: Pastorale giovanile

  • Noi con voi:  l’inclusione come stile di vita

    Noi con voi: l’inclusione come stile di vita

    È stata un’idea di alcuni genitori dei ragazzi diversamente abili quella di partecipare al Bilancio partecipativo del comune nel 2017 per una proposta di integrazione, così è nato il progetto “Noi con voi”.

    “Nel corso degli anni abbiamo notato una particolare difficoltà nell’inserimento dei ragazzi diversamente abili nelle attività oratoriane e parrocchiali, – hanno detto le mamme coinvolte nel progetto – la loro accoglienza si concretizza quasi sempre se è presente una persona della famiglia”.

    A Milano si è costituita la consulta diocesana comunità cristiana e disabilità. “Sarebbe auspicabile che venissero coinvolti adulti/educatori a partecipare al fine di promuovere atteggiamenti e iniziative adeguate e inclusive per tutti” hanno aggiunto.

    Una missione fondamentale è quella di formare delle persone che abbiano uno sguardo attento all’accoglienza e integrazione al fine di includerli nelle diverse iniziative (oratorio feriale, feste, gite, vacanze, ecc.).

    Per questo ora c’è il progetto “Noi con voi” a Desio.

    Il progetto è aperto a tutti gli adolescenti e giovani residenti a Desio che abbiano voglia di sperimentare e vivere in compagnia un tempo significativo per sé, ma anche per gli altri, condividendo attività e divertimento affinché l’inclusione diventi uno stile di vita.

    Così è già per Chiara Azzolin, 23 anni, educatrice presso l’Oratorio Beata Vergine Immacolata (ma non solo). Ha raccontato la sua esperienza in qualità di sorella di un ragazzo con disabilità, Samuele.

    “Grazie a mio fratello ho approfondito meglio le motivazioni sulle mie scelte di vita nel volontariato.

    Avere una persona con disabilità in casa è spontaneo “considerarla una di noi”. Quello che percepisco sempre negli ambienti in cui si cerca di fare integrazione invece è che le persone con disabilità ci sono, è bello fare qualcosa per loro, ma sono solo in un certo luogo, a una certa ora e per certe attività. Si cerca di fare spazio anche a loro ma in uno spazio separato, diverso dal nostro. Per il resto “loro” torneranno nei “loro” luoghi e il mondo continuerà a girare come se non fossero presenti. E invece vorrei che non ci fosse una distinzione così netta, anche se è giusto considerare le particolarità di queste fragilità. Ho notato inoltre che quando si devono fare attività per “loro”, sono spesso male organizzate o all’ultimo momento perché si pensa che “tanto basta poco per farli divertire”. Ed è vero, basta poco. Ma poco inteso come semplicità, non come cose fatte male o non pensate ad hoc. Credo che questa attenzione si possa assumere solo passando del tempo con “loro”, tanto tempo creando relazioni.

    Per questo, durante l’oratorio estivo, ho deciso di gestire un laboratorio di balli con persone con disabilità, con la cooperativa “Il Seme”, e ho dedicato parte del mio tempo al progetto “Noi per voi”. In questa ottica è fondamentale la presenza dei ragazzi dell’oratorio.

    I giovani sono i più disposti a cambiare il loro sguardo e atteggiamento verso le cose e le persone e l’oratorio è un luogo che crea comunità. Una comunità in cui tutti possano essere realmente inclusi in un unico NOI.

    Purtroppo è un luogo che, per mancanza di forze o di formazione, fatica a lavorare su questi temi ma io penso sia utile anche per la loro formazione.
    Vorrei che sentissero che “le fragilità” sono la cosa più normale che ci sia. Non è giusto definire queste persone solo in base a quello che non hanno o non sanno fare, così come non è corretto sentire che “noi” siamo definiti solo dalle situazioni in cui siamo brillanti.

    Come si vive la disabilità nelle parrocchie di Desio? Come viene percepita? Qual è la situazione reale?
    Chiara Azzolin e le mamme coinvolte ci parlano del nuovo progetto di integrazione per le persone diversamente abili e lanciano un appello:

    Giovani, fatevi avanti!

    Loro sono anche quello che sanno fare e noi siamo anche quello che non siamo in grado di fare”.

    C’è quindi tanto lavoro da fare, aiutare il prossimo è solo il primo passo, bisogna cercare di fare rete e scoprire come la vita delle persone con disabilità può essere migliorata anche nelle nostre parrocchie, partendo dal nostro impegno in prima persona.

  • “Venne ad abitare in mezzo a noi”

    “Venne ad abitare in mezzo a noi”

    Il vero vaccino di cui il mondo ha bisogno sono i figli di Dio

    I giovani della zona pastorale di Monza si sono messi in ascolto del prologo di Giovanni nelle sere del 15-16-17 novembre a Seregno, nel santuario di Santa Valeria, per gli esercizi spirituali di avvento.

    Anche i ragazzi di Desio, dalla quarta superiore in poi, hanno partecipato alle tre serate. I temi erano: “In principio era il Verbo” la prima sera; “E il Verbo si fece carne” la seconda; “Dio, nessuno lo ha mai visto: proprio il Figlio unigenito lo ha rivelato” l’ultima sera.

    Durante il primo incontro si è ribadito che non siamo soli, non è vero che con la pandemia si è accentuato l’individualismo, è falsa retorica, poiché siamo e ci realizziamo solo nella relazione. Abbiamo scoperto, tramite i primi cinque versetti del prologo di Giovanni, quanto la Parola sia fragile e al contempo necessaria, quanto un Dio che si presenta a noi in questo modo, tramite la Parola, vuol dire che ha grande rispetto ed è connotato da una grande libertà.

    Nel seconda serata ci siamo soffermati sulla necessità di accettare l’esistenza delle tenebre per poter riconoscere la vera luce che viene nel mondo. Dio, divenuto uomo, ci dice che la vita è una cosa bella, degna di essere vissuta.

    Infine, nella terza catechesi, abbiamo riflettuto sulla grazia del dono e cosa vuol dire vivere nella grazia. La Grazia non è qualcosa uguale per tutti, dobbiamo essere disposti a gustare quanto riceviamo come dono. Vivere nella grazia significa vivere da figli, non da schiavi. La vita nella grazia sta nel vivere il non preventivato ed essere felici alla maniera di Gesù: il vero vaccino che il mondo ha bisogno sono i figli di Dio.

    Durante gli incontri non è mancato il momento di silenzio per la meditazione e per l’adorazione Eucaristica. Alla fine di ogni sera un’indicazione per l’actio e per la nostra vita. Durante l’ultima actio è stato consegnato a ciascuno un Vangelo di Giovanni per leggerlo, sottolinearlo e capirlo.

    Alessio&Eleonora

  • Teen STAR: per AMARE  ed essere AMATO

    Teen STAR: per AMARE ed essere AMATO

    Percorso adolescenti e 18/19enni: alla scoperta di sé stessi e della propria sessualità

    Insieme alla ripresa della scuola anche i percorsi di catechesi sono nuovamente iniziati per tutte le fasce di età. Per i ragazzi che frequentano le superiori c’è stato un grande cambiamento: fino allo scorso anno i ragazzi erano divisi in due gruppi, adolescenti e 18/19enni, con percorsi e temi differenti. La proposta di quest’anno per entrambe le fasce è il percorso Teen STAR, che faranno separati in due gruppi a seconda dell’età.

    Cos’è Teen STAR?

    Teen STAR (Sexuality Teaching in the context of Adult Responsibility = Educazione Sessuale in un contesto di Responsabilità Adulta) è un metodo di formazione, ideato negli anni ’80 dalla dott. Hanna Klaus, applicato in 56 paesi del mondo. Lo scopo è quello di accompagnare i giovani nell’età evolutiva alla consapevolezza della dimensione affettivo sessuale, promuovere le relazioni, potenziare l’identità personale e l’autostima attraverso la conoscenza dei dinamismi del corpo, sviluppare la consapevolezza per compiere scelte libere e rispettare la differenza sessuale nel corpo, sentimenti e nelle relazioni. Volendo riassumere in parole più brevi, riuscire a rendere consapevoli i ragazzi della loro identità affettiva e sessuale.

    Perché fare un percorso sulla sessualità per gli adolescenti?

    Per Teen STAR la sessualità è “una dimensione che racchiude tutte le dimensioni della persona”. Quindi “nell’età evolutiva è indispensabile integrare l’appena sbocciata capacità sessuale con lo sviluppo della personalità” e il processo di identificazione della persona. Il programma Teen STAR ha proprio lo scopo di “accompagna le nuove generazioni, attraverso un processo di progressiva conoscenza dei propri ritmi biologici, nella scoperta della bellezza e dell’armonia di un corpo fatto per la comunicazione e la relazione”.

    Cosa faranno i nostri ragazzi durante gli incontri?

    I nostri ragazzi faranno una versione ridotta e condensata, in circa 10 incontri, di quello che è il vero e proprio programma, che in generale prevede 24 incontri. Circa ogni 15 giorni i ragazzi incontreranno i Tutor Teen STAR, che li coinvolgeranno, attraverso role-play, action learning, visione di filmati, ascolto di brani musicali e molto altro, in modo che possano ragionare e scoprire sé stessi.

    Chi sono i Tutor Teen STAR?

    Gli educatori che svolgono questi percorsi sono insegnanti, genitori, educatori, professionisti delle diverse aree: sociale, psicologica e sanitaria che hanno seguito un corso di formazione specifico. Nel caso dei nostri ragazzi, i formatori sono psicologi e pedagogisti che lavorano nel consultorio di Vimercate e Peschiera Borromeo, della Fondazione Centro per la Famiglia Cardinal Carlo Maria Martini.

    Non bisogna però dimenticare, che nella crescita dei ragazzi, non possono bastare solo questi pochi incontri, la famiglia e tutti quelli che sono vicino ai giovani hanno la responsabilità di aiutarli a crescere e conoscere il mondo.

    Alessio Malberti

  • Pellegrinaggio  preadolescenti ad Assisi

    Pellegrinaggio preadolescenti ad Assisi

    Si è svolto dall’8 al 10 ottobre il pellegrinaggio ad Assisi dei preadolescenti ambrosiani e quindi anche i ragazzi della Comunità di Desio si sono ritrovati a pregare e riscoprire l’essenzialità della vita cristiana alla scuola di San Francesco.

    Siamo andati in 35: 24 ragazzi di seconda media, 5 educatori con 2 dei loro referenti adulti (Beppe e Ornella), suor Alma, Barbara, io e don Pietro. I luoghi visitati sono stati tutti i luoghi tipici assisani, ma in particolare sottolineo: l’eremo delle carceri, dove ci ha accolto fra Mattia che ci ha donato la sua testimonianza; la tomba del beato Carlo Acutis sulla quale abbiamo pregato a un anno dalla sua beatificazione.

    Abbiamo incontrato suor Chiara Elisabetta, originaria di Desio, che da anni è suora clarissa nel monastero di S. Quirico. Abbiamo celebrato la S. Messa insieme ai ragazzi delle parrocchie milanesi che hanno partecipato a questo pellegrinaggio presso S. Maria degli Angeli, dove il vescovo di Assisi, Mons. Domenico Sorrentino, ha fatto dono alla nostra diocesi di una reliquia del Beato Carlo Acutis consegnandola nelle mani di don Stefano Guidi, responsabile Fom. Motivo di questo dono si può riassumere nelle parole usate dal vescovo nella sua omelia: “quando Milano e Assisi si uniscono e collaborano, succedono cose come il beato Carlo”.

    Ovviamente non sono mancati momenti di gioco e divertimento per le vie della cittadina a scoprire i tesori di questo luogo meraviglioso che è Assisi.

  • Viva le vacanze!

    Viva le vacanze!

    Dal 12 al 30 luglio i nostri ragazzi, suddivisi per fasce d’età, hanno trascorso le vacanze nelle località di montagna proposte dalla Pastorale Giovanile: 5a elementare e preadolescenti a Lizzola e gli adolescenti a Macugnaga. È stata l’occasione di consolidare la loro amicizia ma anche continuare il cammino di fede che li ha accompagnati lungo tutto l’anno pastorale appena trascorso.
    Ecco alcune foto delle vacanze con il sorriso dei nostri ragazzi

  • I giovani riaprono San Rocco

    I giovani riaprono San Rocco

    Dopo lunghi mesi di chiusura e apparente abbandono la storica chiesetta di San Rocco presso la Cascina Bolagnos riapre alle celebrazioni. Grazie all’entusiasmo di un gruppo di giovani del Comitato di Quartiere e dell’Oratorio San Giovanni Battista, insieme ai ragazzi del Centro Sportivo, che si sono impegnati a pulire pavimenti, pareti, arredi e panche, con buona volontà e olio di gomito, la chiesa torna a essere luogo di preghiera, di incontro, di celebrazione, di musica e di canto per i giovani del quartiere e non solo per loro. Anche se per ora si riprende in tono minore tra Giugno Luglio e Agosto, la speranza di questi ragazzi e di tanti altri è quella di far rivivere la chiesetta come punto forte di aggregazione e di preghiera e di silenzio, con lo stesso spirito di quei giovani che sessant’anni fa animarono la nascita della prima comunità parrocchiale.

  • Instagram:  @pastorale_desio

    Instagram: @pastorale_desio

    È una novità dell’ultima settimana, ma il progetto è ambizioso: cercare di coinvolgere tutti, anche i più giovani, con le notizie del nostro nuovo mezzo di comunicazione.

    ✔ La pagina Instagram verrà utilizzata per promuovere le iniziative delle cinque parrocchie, all’unisono con le pagine già esistenti per i cinque oratori, e per diffondere le informazioni contenute nel bollettino “Comunità in cammino”.

    Instagram è un servizio di rete social che permette agli utenti iscritti di scattare foto, applicarvi filtri e condividerle via Internet.

    ➜ Cosa aspetti a iscriverti e seguirci sul canale?
    Cerchiamo di raggiungere i 100 follower per questa prima settimana!

    ✔ Chiunque volesse collaborare e proporre nuove idee di contanti da pubblicare è ben accetto.

    ✔ La prossima sfida infatti sarà quella di cercare la bellezza artistica nelle nostre chiese e oratori e condividerle, sotto l’hashtag: #BellezzaArteADesio

  • Quando la prossima GMG?

    Quando la prossima GMG?

    Partecipare alla giornata mondiale della gioventù del 2016 a Cracovia è stata, per me, una esperienza di fede attiva: 3 milioni di giovani ed io ero tra loro, in un momento di unità di Fede nella diversità del mondo intero.

    Prova a chiudere gli occhi. Immagina tanti sacchi a pelo che si estendono su un campo a perdita d’occhio. Pensa che dentro ogni sacco a pelo, sotto ogni coperta, c’è un giovane da 190 paesi del mondo. Pensa a tutto questo moltiplicato per 3 milioni. Questa è la GMG: spirito di adattamento e fede si incontrano in modi insospettabili. Eravamo nel Campus Misericordiae e tutti nella nostra diversità, eravamo accomunati da una cosa: la fede e la partecipazione alla XXXI edizione della giornata mondiale della gioventù (o GMG).
    È stata indetta in occasione del Giubileo straordinario della misericordia a Cracovia, in Polonia, terra nativa di Papa Giovanni Paolo II, fondatore e patrono delle giornate mondiali della gioventù. Si è tenuta dal 26 al 31 luglio 2016.
    Anche io c’ero, Eleonora Murero, insieme a tanti miei compagni di viaggio di Desio, parte di un grande oratorio (nella foto).
    Sono tanti i ricordi e i momenti che è bello ricordare. L’ospitalità delle persone che sono state le nostre famiglie nei cinque giorni che eravamo in Polonia. Molti di loro non parlavano né di italiano né di inglese, ma non è stato un ostacolo, ci hanno fatto trovare tante leccornie a colazione o a cena, quando potevamo stare assieme (e sì, i cetriolini per i polacchi solo una prelibatezza, ad ogni ora del giorno). Anche l’accoglienza quando siamo arrivati a Łe˛z´kowice, dopo quasi 24 ore di viaggio in pullman, con cartelloni, cibo e musica preparati dall’oratorio polacco, ci ha fatti sentire come a casa. La cosa che più mi è rimasta impressa è stata sicuramente il fatto che Cracovia non fosse più Cracovia, ma una città invasa da fiumi di giovani: tutti eravamo lì insieme per una cosa sola, nonostante le diverse culture, lingue e tradizioni. Vorrà dire qualcosa.
    Certamente l’ha sussurrato alle mie orecchie e al mio cuore.