Categoria: News

  • Un’omelia domenicale

    Un’omelia domenicale

    Mi colpisce l’omelia di papa Francesco della scorsa domenica, che tocca situazioni concrete e invita a pensare più in grande. Ne rileggo con voi alcune espressioni.

    Di fronte agli inganni: «Da quale inganno vuole liberarci Gesù? Dalla tentazione di leggere i fatti più drammatici in modo superstizioso o catastrofico, come se fossimo ormai vicini alla fine del mondo e non valesse la pena di impegnarci più in nulla di buono».

    Invece: «Il cristiano davanti alla prova – qualsiasi prova, culturale, storica o personale – si interroga: “Che cosa ci sta dicendo il Signore attraverso questo momento di crisi?”». Chi ascolta, passa all’azione: «mentre vedi attorno a te fatti sconvolgenti, mentre si sollevano guerre e conflitti, mentre accadono terremoti, carestie e pestilenze, tu che cosa fai, io che cosa faccio? Ti distrai per non pensarci? Ti diverti per non farti coinvolgere? Prendi la strada della mondanità, di non prendere in mano, non prendere a cuore queste situazioni drammatiche? Ti giri dall’altra parte per non
    vedere? Ti adegui, remissivo e rassegnato, a quello che capita? Oppure queste situazioni diventano occasioni per testimoniare il Vangelo? Oggi ognuno di noi deve interrogarsi, davanti a tante calamità, davanti a questa terza guerra mondiale così crudele, davanti alla fame di tanti bambini, di tanta gente: io posso sprecare, sprecare i soldi, sprecare la mia vita, sprecare il senso della mia vita, senza prendere coraggio e andare avanti?». Buona settimana.

    don Gianni

  • GIORNATA DELLA COLLETTA ALIMENTARE

    GIORNATA DELLA COLLETTA ALIMENTARE

    Sabato 26 novembre 2022

    ORGANIZZATA DAL BANCO ALIMENTARE: raccoglie i prodotti ricevuti e li distribuisce a tutte le associazioni che ne fanno richiesta per sopperire al bisogno alimentare dei più poveri ed indigenti.

    GENERI RACCOLTI: quelli a lunga conservazione, latte, pasta, riso, pelati, legumi, biscotti,…

    SUPERMERCATI DI DESIO CHE ADERISCONO ALLA COLLETTA: COOP, D+, ESSELUNGA, EUROSPIN, MD ed UNES.

  • Geografia pastorale d’Avvento: l’Altare

    Geografia pastorale d’Avvento: l’Altare

    In questo Avvento riprendiamo contatto con gli ambienti che frequentiamo per la preghiera, riconoscendone il senso e il rimando liturgico che essi ci affidano. Guarderemo con semplicità ai luoghi primari (altare, ambone, cattedra) e secondari (battistero e tabernacolo). Lo scopo è rileggere gli spazi che abitualmente frequentiamo ma con uno sguardo diverso, comprendendo il senso della loro architettura e il rimando più profondo alla teologia pastorale che li accompagna

    L’altare

    L’altare è il centro del culto sacrificale, non solo nell’ebraismo e nel cristianesimo, ma in tutte le religioni.

    L’altare è il segno della presenza divina; Mosè suppone questo quando spruzza metà del sangue delle vittime sull’altare e l’altra metà sul popolo, che in tal modo entra in comunione con Dio; e lo stesso Paolo, quando dice: “Coloro che mangiano le vittime non sono forse in comunione con l’altare?” (1Cor 10,18 ).

    In Cristo giunge a compimento la realtà dei sacrifici dell’Antico Testamento: il suo è il sacrificio perfetto, Gesù è al tempo stesso sacerdote, vittima ed altare.
    Il rituale pontificale afferma: «L’altare è Cristo.»

    La struttura di una chiesa cattolica prevede la presenza del presbiterio, al cui centro sta l’altare: su di esso si celebra la liturgia eucaristica della Messa, e su di essa si pone l’ostensorio per la solenne adorazione eucaristica.

    Le norme liturgiche prescrivono che l’altare sia rivestito, durante le celebrazioni liturgiche, di una tovaglia, al fine di mettere in evidenza il suo carattere di mensa, cosicché viene espresso il duplice carattere dell’Eucaristia: essa è sacrificio conviviale e convito sacrificale. La riforma liturgica promossa dal Concilio Vaticano II collocò l’altare in modo tale che il celebrante fosse rivolto verso l’assemblea, al fine di favorire la piena partecipazione dei fedeli alla ricchezza dell’azione liturgica.
    L’altare deve essere:

    • fisso in quanto Cristo è pietra angolare
    • ben visibile
    • degno nelle fattezze e nella iconografia
    • Unico, perché comunichi l’Unico Cristo e l’unica Eucarestia
    • collocato nell’area presbiterale e rivolto al popolo
    • praticabile tutt’intorno e possibilmente di forma quadrangolare

    A mo’ di provocazione, se l’altare deve richiamare la mensa delle nostre case, è ancora usanza la tavola, il pranzare insieme o la nostra società moderna ci ha fatto dimenticare la convivialità e così anche il senso della “mensa eucaristica e dell’altare”?

    don Flavio Speroni

  • I reietti

    I reietti

    il Sicomoro
    per un cammino di fede

    Venerdì 18 novembre
    alle ore 21 presso la chiesa
    di San Giovanni Battista
    in via G. di Vittorio 18 a Desio

    ● ● ● I reietti ● ● ●

    Interviene don Claudio Burgio cappellano presso l’istituto penale minorile “Cesare Beccaria” per provare a rispondere a queste domande: ci sono ragazzi che possiamo definire cattivi? Se esistono rimangono tali per sempre?

  • Al «Kaire delle 20.32» una preghiera per la pace

    Al «Kaire delle 20.32» una preghiera per la pace

    Dal 13 novembre al 23 dicembre torna l’appuntamento serale con l’Arcivescovo presso alcune famiglie e in alcuni luoghi significativi (come la cappella di un ospedale e di un istituto penitenziario) in collegamento con Chiesadimilano.it, YouTube, i social diocesani, Radio Marconi e, alle 23.30, Telenova

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    Torna anche per l’Avvento 2022 il «Kaire delle 20.32», momento quotidiano di preghiera proposto dall’Arcivescovo. Nell’anno in cui monsignor Delpini ha scelto di focalizzare la Proposta pastorale sulla preghiera, l’iniziativa – avviata nel 2020 in piena pandemia e da allora ripetuta in ogni tempo di Avvento e Quaresima – assume significati ulteriori. Gli interventi daranno inoltre un’attenzione particolare al tema della pace: ogni sera ci sarà un riferimento specifico a un luogo – in Italia o nel mondo – dove sussistono situazioni di violenza. Inoltre l’Arcivescovo proporrà in ogni appuntamento un’intenzione di preghiera per le vocazioni.

    «Abbiamo bisogno di pregare, di imparare a pregare, di insegnare a pregare – scrive l’Arcivescovo nella Proposta pastorale Kyrie, Alleluia, Amen -, perché la grazia di Dio operi e sia anima della missione, della carità, dell’impegno a vivere nel mondo, per il mondo, senza diventare sale insipido, presenza insignificante. Abbiamo bisogno di pregare per attingere ogni giorno, insieme e personalmente, a un principio di pace e di fortezza».

    Ci sarà poi un’Ave Maria con un’intenzione particolare per le vocazioni.

    Le meditazioni saranno realizzate presso alcune famiglie e in alcuni altri luoghi significativi della Diocesi (per esempio la cappella di un luogo di cura e quella di un istituto penitenziario). Verranno trasmesse alle 20.32 di ogni sera, dal 13 novembre al 23 dicembre, sul portale www.chiesadimilano.it, sui canali YouTube, Facebook e Instagram della Diocesi, su Radio Marconi e – alle 23.30 – su Telenova (canale 18 del digitale terrestre).

    Vai allo speciale sull’Avvento ambrosiano

  • Avvento di carità 2022

    Avvento di carità 2022

    Anche quest’anno la nostra città ha scelto di pensare ad alcuni gesti concreti di aiuto e devolvere le offerte raccolte nel tempo di Avvento per alcuni progetti che, seppure non risolveranno del tutto problemi o difficoltà, costituiranno un aiuto e un piccolo segno di vicinanza.

    La Basilica e la parrocchia di San Giorgio sosterranno il progetto promosso da Caritas Ambrosiana a favore del Niger. Il progetto ha lo scopo di creare due pozzi d’acqua con l’installazione di pompe idrauliche muniti di recinti per preservare il luogo. Le famiglie locali potranno così usufruire di acqua potabile grazie al materiale per la raccolta che sarà loro distribuito gratuitamente.

    San Giovanni Battista sosterrà il progetto per il Nepal che mira a garantire l’accesso all’istruzione di qualità a bambini e adolescenti del luogo. In particolare, si provvederà attraverso un accordo con il dipartimento dell’istruzione ad acquistare materiale per l’istruzione a distanza nonché a formare i docenti nell’ambito della psicologia e della pedagogia.

    La parrocchia SS. Pietro e Paolo sosterrà la Comunità Cenacolo di Cascina Litta (Varese), una comunità di ragazzi, femminile e maschile, per il recupero dalla tossicodipendenza. Un ambiente che cerca di essere luogo di accoglienza, di amore e di servizio alla vita per tutti coloro che vogliono risorgere dalle tenebre alla luce attraverso uno stile di vita comunitaria semplice e autogestito.

    La parrocchia San Pio X sostiene la missione di fratel Enrico Meregalli del Pontificio Istituto Missioni Estere, missionario in India, che attualmente gestisce laboratori di falegnameria per dare lavoro ai giovani.

    Con il nostro sostegno non si pretende di risolvere problemi a volte complessi, ma dare un segno di attenzione verso fratelli e sorelle in difficoltà a cui molto spesso mancano elementi fondamentali per un vivere civile e sereno.

  • Caritas e carità

    Caritas e carità

    Non c’è dubbio che Caritas oggi sia un marchio importante o, come si
    dice, un brand decisivo per la chiesa.

    Caritas opera a tutti i livelli – internazionale, nazionale, diocesano e parrocchiale – e copre tutte le aree che toccano il mondo della povertà: lavoro, casa, alimentazione, stranieri, carcere, salute mentale, disabilità, persone senza fissa dimora, dipendenze da alcool e stupefacenti, educazione alla pace. Con la rete dei Centri di Ascolto è in grado di elaborare una visione completa della diffusione della povertà e dei concreti bisogni presenti in un territorio.

    E, infatti, annualmente Caritas Italiana, e anche Caritas Ambrosiana, offrono documentatissimi rapporti sulle situazioni di povertà, con dati statistici che non possono essere ignorati né dalla politica, né dai mezzi di informazione.

    Accanto ai volontari operano persone con approfondite competenze che sanno
    affrontare correttamente i casi più diversi e supportare anche le parrocchie di periferia nella ricerca di soluzioni adatte a chi è nel bisogno. Un grande lavoro con enormi risultati positivi.

    L’obiettivo che ancora fatica a essere raggiunto, difficile da organizzare e programmare, è ciò che stava a cuore all’ispiratore di Caritas, san Paolo VI: fare di questo organismo ecclesiale il motore per lo stile di vita di ogni cristiano, che nel dono di carità al prossimo – dono di tempo, di ascolto, di compagnia, talvolta anche di denaro – trovi l’espressione più vera della propria fede.

    don Gianni

  • Il futuro “missionario” del nostro Decanato

    Riportiamo in sintesi la relazione sulla Assemblea Sinodale Decanale che è stata oggetto dell’ultimo incontro del Consiglio Pastorale Cittadino

    “Sogno una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa, perché le consuetudini, gli stili, gli orari, il linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato per l’evangelizzazione del mondo attuale”; così papa Francesco (EG 27) rivolgendosi a tutta la Chiesa.

    E quindi anche alla diocesi di Milano.

    In effetti i nostri Decanati, come pensati nel Sinodo milanese del 1993, mostrano tutta la loro età; la funzione principale fin qui svolta è stata di favorire “la comunione fra le comunità parrocchiali e le altre realtà ecclesiali presenti sul suo territorio”. In sostanza il compito principale era interno alla Chiesa, per armonizzare parrocchie e comunità.

    Ora lo stesso Arcivescovo ci ammonisce che “siamo chiamati a convertirci…a una missione più attenta al tempo che viviamo…in cui tutti i fratelli e le sorelle che abitano questa terra si sentano attesi, accolti, chiamati ad essere pietre vive”. Ecco quindi il perché di questa “conversione pastorale” del Decanato per una Chiesa in uscita.

    Cosa dovrà fare e come sarà?

    Il suo compito principale sarà di leggere il nostro territorio, riconoscendo le grandi risorse umane presenti, ma soprattutto individuando le criticità che richiedano uno sforzo pastorale in senso missionario da parte di tutta la chiesa locale. Si darà vita ad un’Assemblea Sinodale Decanale composta non solo da sacerdoti o religiosi, ma anche da laici che amano la Chiesa e che si mettono a servizio della sua missione. Con tavoli di lavoro attivati per affrontare i problemi individuati, si delineeranno alcune proposte di iniziativa pastorale da condividere con le Comunità Pastorali così da avviare una vera e propria “conversione missionaria”. Già una équipe preparatoria (il Gruppo Barnaba) ha individuato sei problemi che richiedono attenzione: invecchiamento della popolazione, progressiva secolarizzazione, pendolarismo urbano, individualismo e particolarismo, crescente rilievo della questione giovanile, preoccupazioni per il sistema educativo e dell’istruzione. I tempi? Si pensa che per la prossima primavera /inizio estate l’Assemblea Sinodale potrà insediarsi con la nomina arcivescovile.

    Il Decanato di Desio

    • 4 Comuni (Bovisio Masciago, Desio, Muggiò, Nova Milanese)
    • 105.449 abitanti (stima ISTAT 2021)
    • 14 Parrocchie (Bovisio 2, Desio 5, Muggiò 4, Nova Milanese 3)
    • 4 Comunità Pastorali (ognuna di ambito cittadino)
      • Beato Luigi Monti (Bovisio Masciago)
      • Santa Teresa di Gesù Bambino (Desio)
      • Madonna del Castagno (Muggiò)
      • San Grato (Nova Milanese)
    • Decano: mons. Gianni Cesena
  • Uomini “strani” che dicono sì a Dio

    Uomini “strani” che dicono sì a Dio

    Veglia missionaria e consegna della regola di vita dei 19enni

    Sabato 22, nel Duomo a Milano, si è tenuta la Veglia Missionaria e la Redditio Symboli.
    L’arcivescovo Mario ha voluto sottolineare che in un mondo che cambia, i cristiani, conosciuto Gesù, non possono rimanere indifferenti al suo messaggio.

    Durante la Veglia Missionaria, svolta nella sera del 22 ottobre, l’arcivescovo ha consegnato il mandato missionario, insieme ad un crocifisso, a coloro che stanno per intraprendere un viaggio in missione nel mondo. Sono stati poi accolti i missionari che, al contrario, verranno a svolgere servizio nella nostra diocesi provenienti da altre parti del mondo e gli è stata consegnata la lettera Pastorale.
    Durante la celebrazione si è svolta anche la consegna della Regola di Vita, ultima tappa del cammino 18/19enni. I ragazzi, provenienti da tutta la diocesi, tra cui 4 giovani della nostra Comunità Pastorale, hanno consegnato nelle mani dell’arcivescovo i loro propositi e regole per vivere la loro vita di fede.

    “Non vi sentite un po’ strani voi, che avete preso coraggio e scritto la vostra regola di vita?”, così esordisce l’arcivescovo nell’omelia rivolgendosi prima ai ragazzi che consegnano la regola di vita e poi, parimenti, verso i missionari “Non vi sentite un po’ strani voi, […] che ora partite per paesi stranieri, condizioni disagiate, lingue difficili?”. Allora perché lo si fa ancora così quando la società è cambiata? Perché “Abbiamo riconosciuto la presenza che trasfigura i nostri pensieri e la nostra vita, abbiamo incontrato Gesù e abbiamo accolto l’invito […]” e “Siamo incaricati di una Profezia, siamo missione” con lo scopo di fare “un mondo migliore”. Uno sguardo è andato anche verso la pace, ricordando che molti paesi sono straziati dalla guerra, dove diventa difficile o impossibile portare il Vangelo, realtà di cui non si può rimanere indifferenti.

    Alessio Malberti

  • “Un solo corpo e un solo spirito, un solo Dio e Padre di tutti”

    “Un solo corpo e un solo spirito, un solo Dio e Padre di tutti”

    Il Gruppo RnS Gesù misericordioso invita tutti a celebrare con gioia la grazia di avere Dio come nostro Padre, unendovi a noi nella celebrazione eucaristica del Primo Venerdì del mese di Novembre.

    Celebriamo l’amore grande del nostro Signore che infiammò il cuore di San Carlo Borromeo venerdì 4 novembre alle ore 21 nella Chiesa sussidiaria del Sacro Cuore in via Segantini.

    Che il Signore incendi il nostro cuore come ha fatto con san Carlo e ci renda testimoni del suo immenso amore per ciascuno di noi.

    Venite e vedete, Gesù è il Signore!

    Gruppo Rinnovamento nello Spirito