Autore: basilica

  • L’altro è un bene?

    L’altro è un bene?

    Nelle settimane di questa Quaresima sono in corso una serie di incontri e testimonianze per la formazione degli adulti dal titolo “L’altro è un bene?”. Due dei quattro incontri sono già avvenuti, il 23 febbraio e il 1° marzo, per chi se li fosse persi riportiamo qui di seguito i riassunti degli appuntamenti. Invitiamo invece chi non avesse ancora avuto modo di partecipare agli incontri del 15 e 22 marzo, prezzo la sala congressi Banco Desio

    “La responsabilità del bene:la sfida del perdono”

    Venerdì 23 febbraio abbiamo conosciuto Irene Sisi, mamma di Matteo Gorelli e Claudia Fraccardi vedova dell’Appuntato Antonio Santarelli, che ci hanno raccontato di come il destino le abbia fatte incontrare. I fatti risalgono alla notte fra il 24 e il 25 aprile 2011, quando quattro ragazzi, vicino a Grosseto, furono fermati per un controllo da una pattuglia di carabinieri.

    La reazione di uno dei giovani, Matteo Gorelli, unico maggiorenne del gruppo, fu feroce: l’appuntato Antonio Santarelli, capopattuglia, entrò in coma per le lesioni riportate e morì tredici mesi dopo senza mai riprendersi; il carabiniere scelto Domenico Marino, invece, perse un occhio.

    Era lunedì dell’Angelo, quando il capitano dei carabinieri e un collega del marito di Claudia si presentarono alla porta di casa per spiegarle quello che era successo e cosi è iniziata per lei una seconda vita. Ha sperato in un miracolo, ma suo marito non si riprese mai dal coma.

    Un giorno nella vita di Claudia arrivò il grande cambiamento: una lettera recapitata da un sacerdote che lei conosceva e che era il cappellano del carcere dove fu rinchiuso il ragazzo che aveva ucciso suo marito. Quella lettera era stata scritta dalla mamma di Matteo, Irene Sisi. E avrebbe gettato le basi della loro amicizia. Di lì a due mesi, infatti, Claudia e Irene, due donne distrutte dal dolore, si incontrarono. Quel giorno si abbracciarono, si raccontarono le loro emozioni, Irene ascoltava soffrendo per il dolore procurato da suo figlio, ma abbracciandosi, Claudia non la stava giudicando. Il vero desiderio era che venisse a vedere in quali condizioni era il marito.

    Irene accettò e così, qualche mese dopo il loro primo incontro, andò nel centro risvegli di Montecatone, vicino a Imola, dove Antonio era ricoverato.

    Ciò che accadde quel giorno resterà nella memoria di entrambe per tutta la vita: «Lasciai Irene sola con mio marito, anche se lui era in coma e non poteva capire nulla di quello che lei gli diceva.

    Ma sono certa che la sua anima era presente, Irene parlò a quell’anima, le chiese perdono per quello che aveva fatto suo figlio. Da quel momento cambiò tutto: lei poteva raccontare al suo Matteo ciò che aveva visto. Un conto è leggere un nome scritto su un giornale, un conto è trovarsi davanti alla persona orrendamente ferita». Da quella volta, Irene e Claudia cominciarono a sentirsi costantemente. Quando arrivò la fine del processo di primo grado, ci fu un’altra svolta: «Quel giorno la giustizia, infliggendo a Matteo l’ergastolo, ha tolto un’altra volta la vita al mio Antonio. Provai un grande dolore. A distanza di un mese e mezzo volli andare a trovarlo nella comunità
    dove si trovava. Ci abbracciammo forte, potevo sentire fisicamente la sua disperazione, che fino a quel momento avevo colto solo nel suo sguardo in tribunale. In quell’abbraccio sentii il suo cuore battere così forte che sembrava dovesse uscire dal suo corpo. Le sue lacrime mi bagnarono, mi rivelò che era stato tutta la notte sveglio per l’emozione e il timore di incontrarmi».

    Irene e Claudia sono riuscite a farci comprendere come dall’orrore di una vita tolta con la violenza possa nascere la luce di un rapporto profondo, una riconciliazione, un percorso riabilitativo sincero e concreto. E tutto questo ci è arrivato fortissimo. Si è respirata la sintonia nata proprio da questo volersi bene tra sorelle, scaturita dall’ascolto, dall’abbraccio silenzioso, dal non giudizio e dal rispetto dei tempi di riconciliazione anche dei propri cari. Matteo, in carcere a Bollate si è laureato in pedagogia, ha un permesso per lavorare
    come educatore all’interno della comunità Kayros di don Burgio a Milano. E’ stata una bellissima testimonianza.

    Germana Cattazzo

    Segni di bene nel buio della violenza

    Il secondo incontro del ciclo “L’altro è un bene?”, avvenuto il primo marzo, ha avuto come tema centrale il conflitto che sta avvenendo in Terrasanta. Il primo relatore, Andrea Avveduto, giornalista, ha descritto il conflitto della Terrasanta. Il secondo padre Marwan Di’des, frate francescano della Custodia di Terra Santa, ha invece raccontato della sua esperienza personale e del suo ordine.

    La genesi dell’ultimo conflitto in Terrasanta

    Sabato 7 ottobre 2023, l’organizzazione terroristica di Hammas attacca Israele dalla Striscia di Gaza aggiungendo una nuova pagina al conflitto che da oltre 75 anni, a tempi alterni, vede martoriato il territorio della Terrasanta per il confronto tra Israeliani e Palestinesi. Questo evento ha scatenato la risposta militare Israeliana e tutt’ora il conflitto è in corso senza uno spiraglio di pace.

    Chi sono i due contendenti?

    Da un lato dello schieramento, La Striscia di Gaza, un piccolo territorio, di circa 360 chilometri quadrati, controllato dai palestinesi. Il territorio è circondato da un muro che lo divide dagli stati confinanti ed è in atto un blocco navale sul confine marittimo. La popolazione è prevalentemente giovane, costretta ad affrontare una vita senza prospettive se non dopo aver distrutto il rivale di sempre: lo stato israeliano.

    Sull’altro fronte troviamo Israele, uno stato in forte crisi politica, da una parte i sostenitori del premier Netanyahu, visto come il leader che li possa guidare nel conflitto contro i palestinesi, dall’altra la sua opposizione che non vuole andare verso un regime autocratico.

    Chi sono i custodi della Terrasanta?

    I Custodi della Terrasanta sono un gruppo di frati francescani che dal 1217 ad oggi hanno dedicato i loro sforzi nell’attività pastorale e con opere di carattere sociale, come scuole, collegi, case per studenti, sezioni artigianali, circoli parrocchiali, case di riposo per anziani, doposcuola, laboratori femminili, colonie estive e ambulatori, nei territori Israeliani e negli stati vicini (Giordania, Siria, Libano, Cipro e Rodi).

    La storia di padre Marwan Di’des

    Durante la seconda Intifada, il 16 gennaio 2002, padre Marwan, ordinato da pochi mesi, perde in una sparatoria il fratello. E’ lui stesso a dover avvisare la madre e la sorella della scorparsa. Qualche tempo dopo, racconta padre Marwan, un’amica della madre è in visita a casa loro. Alla televisione vengono mostrate delle immagini di ebrei uccisi, la donna sembra essere felice dell’accaduto, dei loro rivali sono morti. La madre di Marwan invece non è per niente concorde, perché dietro ogni morte, c’è una madre, un fratello, una sorella,… che piangono il loro caro morto: alcune emozioni ci accomunano tutti, anche se di popoli o culture differenti.

    Un luogo, tante culture

    La Terrasanta è infatti un luogo in cui moltissime culture, etnie, religioni e popolazioni convivono. La convivenza di così tante persone differenti è molto complicata e soprattutto la mancanza di una cultura e un’identità politica unica fanno vanificare i tentativi di creare un unico stato. Le basse possibilità di futuro per alcuni gruppi, come ad esempio i palestinesi della Striscia di Gaza, aumentano ancora di più le difficoltà a creare un’unica popolazione.

    Padre Marwan ci spiega che, affinché l’incrocio fra più culture sia vissuto in maniera pacifica, devono essere presenti due ingredienti: l’amore e il perdono.

    Può esistere allora la pace in Terrasanta?

    Esistono già forme di pace, piccoli spiragli avvengono tutti i giorni, quando si riesce a mettere da parte sé stessi e andare incontro all’altro e non voler smettere di combattere solo se le proprie condizioni sono soddisfatte. Si riesce a fare la pace quando si riesce a donare il perdono, come hanno fatto per 800 anni i frati della Custodia, che dopo ogni martire, hanno saputo perdornare e continuare nel loro servizio per rendere la Terrasanta un posto migliore.

  • Oratorio estivo 2024

    Oratorio estivo 2024

    Felici delle belle esperienze condivise le scorse estati, è tempo di prepararci perché anche l’oratorio estivo 2024 possa essere attraverso il divertimento, l’impegno e la collaborazione di tutti una bellissima esperienza.

    Sappiamo che l’oratorio estivo non serve solo per trovare un parcheggio sicuro ed economico per i bambini che terminano la scuola.

    Esso è una preziosa occasione per tutta la comunità, bambini, ragazzi e adulti!

    È l’occasione per compiere un cammino i cui passi sono tutte le esperienze di gioco, di preghiera, di servizio, di accoglienza e di amicizia che vivremo insieme.

    Un cammino che vogliamo vivere con lo stile del vangelo, condividendo con entusiasmo l’impegno e la cura necessarie per sperimentare la gioia che nasce dall’amarsi come Gesù ci ama!

    Un cammino la cui meta è un gioioso e significativo passo nella crescita comunitaria e personale, di umanità e di fede, per ciascuno di noi!

    I criteri da cui partiremo per dare vita a questa esperienza sono gli stessi che ci hanno guidato nelle ultime edizioni. Vogliamo realizzare una proposta che sia:

    Comunitaria: uniremo le forze di tutte le parrocchie per arricchire la proposta e sperimentare la ricchezza dell’appartenenza ad una unica comunità.

    Coinvolgente: ci divideremo su tre oratori dividendoci in tre fasce di età per poter rendere tutti attivi e protagonisti.

    Sicura e attenta: con la presenza di maggiorenni che coordinano e supervisionano le molteplici attività proposte.

    Completa: che comprende per tutte le età diverse tipologie di esperienze nell’arco dell’intera giornata.

    Questa sarà la struttura generale:

    • Cinque settimane dal 10 giugno al 12 luglio, dal lunedìal venerdì, dalle 7:30 alle 17:30.
    • Per 1a, 2a, 3a primaria all’Oratorio BVI.
    • per 3a, 4a, 5a primaria all’Oratorio SGB.
    • Per 1a, 2a, 3a secondaria all’Oratorio SSPP.
    • Animatori e Volontari di tutta la città, si divideranno negli oratori in base all’età e alle necessità.

    Come puoi immaginare la riuscita e la ricchezza della proposta dipenderà molto dalla presenza dei volontari adulti.

    Quindi anche a te proponiamo di offrire la tua disponibilità di tempo e di competenze per collaborare, dove servirà, perché la nostra proposta possa essere più ampia e più bella possibile.

    Non serve che tu sia presente tutti i giorni o tutto il giorno.

    Se ti stanno a cuore i bambini e i ragazzi della nostra comunità, puoi dare il tuo contributo indicando la tua preziosa disponibilità sul questionario che abbiamo inviato sui canali telegram e sui gruppi delle nostre parrocchie.

    Se sei interessato a dare una mano,

    Ti aspettiamo il 6 aprile alle 15.00 all’oratorio BVI con tutti i volontari della città.

    Ci confronteremo sul progetto e le sue necessità. Ci divideremo in tre costituendo i tre gruppi di servizio dei diversi oratori per cominciare a conoscerci e ad organizzarci.

    Per condividere un bel cammino, bisogna prepararlo per tempo!

    Ti aspettiamo!

    don Pietro e l’Equipe di Pastorale Giovanile

  • Festa di San Giuseppe 2024

    Festa di San Giuseppe 2024

    Gruppo sportivo San Giuseppe – Desio

    Festa di San Giuseppe

    Programma 2024

    Domenica 17 marzo

    • ore 10:00S. Messa celebrata da Mons. Mauro Barlassina
    • ore 16:00Processione, partenza da via dei Buttafava “Seregno” arrivo alla chiesetta di San Giuseppe per la benedizione eucaristica.

    Martedì 19 marzo

    • ore 16:30S. Messa e benedizione del pane

    Mercoledì 20 marzo

    • ore 16:00S. Messa celebrata da Mons. Bruno Molinari

    Durante tutta la giornata di Domenica esposizione di attrezzi agricoli, animalida cortile, mostra di quadri e bancarelle dei sapori e Fast Food.

    Per i piccoli gonfiabile, tappeti elastici e cavalli per il battesimo della sella.Con la partecipazione dell’associazione cinifila per il salvataggio nautico di Monza.

    La festa si svolgerà in Via Resegone, 52 Desio – Frazione San Giuseppe

  • Notiziario settimanale SS. Siro e Materno 10 marzo 2024

    Notiziario settimanale SS. Siro e Materno 10 marzo 2024

    L’Eucaristia al centro della comunità

    DOMENICA 10 MARZO
    IV domenica di Quaresima Del Cieco
    Es 33,7-11a; 1Ts 4,1b-12; Gv 9,1-38b
    Signore, nella tua luce vediamo la luce
    Liturgia delle ore: IV settimana
    ✙ 8.30 Basilica
    ✙ 9.30 San Francesco
    ✙ 10.00 Basilica
    ✙ 10.30 Sacro Cuore
    ✙ 11.30 Basilica
    ✙ 18.30 Basilica
    LUNEDÌ 11 MARZO
    Feria
    Gn 25,19-26; Prv 22,17-19.22-25; Mt 7,1-5
    La tua fedeltà, Signore, dura per ogni generazione
    ✙ 7.30 Pia e Francesco Raia
    ✙ 9.00 Roberto Arienti
    ✙ 18.30 Diego, Giuseppe e Peppe, Maria Bragante, Fortunato Sala, Federica e Michele Caporale, Carla Cazzaniga, Rosangela Ronchi
    MARTEDÌ 12 MARZO
    Feria
    Gn 25,27-34; Prv 23,29-32; Mt 7,6-12
    I tuoi precetti, Signore, mi danno intelligenza
    ✙ 7.30 Maria Gallina e Domenico Formenti
    ✙ 9.00 Romilda e Remo Vergani
    ✙ 18.30 Michele Stamerra e Tina MIggiano
    MERCOLEDÌ 13 MARZO
    Feria
    Gn 32,23-33; Prv 24,3-6; Mt 7,13-20
    La tua parola, Signore, è lampada ai miei passi
    ✙ 7.30 Fam. Borella e Degan, Vismara e Giussani
    ✙ 9.00 Isidoro Colombo
    ✙ 18.30 Secondo, Roberto e Tiziano Pastorello
    GIOVEDÌ 14 MARZO
    Feria
    Gn 35,9-20.22b-26; Prv 25,1;27,9-11a; Mt 7,21-29
    Nella tua promessa, Signore, è la mia gioia
    ✙ 7.30 Antonietta Barbato
    ✙ 9.00 Giuseppe e Suor Carla Orsenigo
    ✙ 18.30 Luigi Galimberti
    VENERDÌ 15 MARZO
    Feria Aliturgica
    ✙ 7.30 Lodi mattutine
    ✙ 9.00 Via Crucis
    ✙ 15.00 Via Crucis
    ✙ 18.30 Vespero e lettura della Passione
    SABATO16 MARZO
    Feria
    Gl 3,1-5 ; Rm 8,12-17b ; Mt 19,13-15 Effondi il tuo Spirito, Signore, sopra il tuo popolo
    ✙ 9.00 Erminio Oggioni
    ✙ 16.15 R.S.A
    ✙ 18.00 Rosario
    ✙ 18.30 Maria Arosio e Ferruccio Vergani
    Letture della domenica: Dt 6,4a.20-25; Ef 5,15-20; Gv 11,1-53

    SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE IN BASILICA:

    Giorni feriali: 8.30-9.00 e 17.00-18.15; sabato ore 16.00-18.15

    VITA DELLA COMUNITÀ

    DOMENICA 10 MARZO

    • Domenica Insieme 5° elementare
    • 15.00 Presso IL CENTRO – incontro proposto dall’Azione Cattolica cittadina, aperto a tutti, sul tema “Pienezza – (Marco 4,1-9)”. Introdurrà la riflessione Stefania Ciotti
    • 17.00 Vespero con breve catechesi sulla Preghiera
    • 18.00 a S.Pio X – 18/19enni e giovani – Aperitivo con l’Autore

    MARTEDI 12 MARZO

    • 21.00 Presso “IL CENTRO” – sala Castelli – Consiglio Comunità Pastorale

    VENERDI 15 MARZO in Basilica

    • 7.30 Lodi mattutine
    • 9.00 e 15.00 Via Crucis
    • 17.00 In Oratorio BVI confessioni IV elementare
    • 18.00 In Oratorio BVI confessioni Preadolescenti
    • 18.30 Vespero e lettura della Passione
    • 21.00 Presso la Sala Congressi Banco Desio “Cos’è l’uomo, perché te ne curi”. Incontro con don Alberto Frigerio, medico e docente di bioetica nel contesto degli appuntamenti quaresimali “L’altro è un bene?”

    SABATO 16 MARZO

    • In mattinata a Milano presentazione Oratorio Estivo 2024
    • 16.30 in Basilica Adorazione Eucaristica personale

    DOMENICA 17 MARZO

    • 10.00 In Basilica S. Messa Preadolescenti della Comunità Pastorale
    • 10.00 Chiesa di S. Giuseppe – S. Messa celebrata da Mons Mauro Barlassina
    • 16.00 Processione con partenza da via Buttafava a Seregno e arrivo alla chiesetta di S. Giuseppe per la benedizione Eucaristica
    • 17.00 In Basilica Vespero con breve catechesi sulla preghiera

    Il prossimo 7 aprile alle ore 11.30 in Basilica ricorderemo gli Anniversari di Matrimonio. Invitiamo ad iscriversi in segreteria

    sabato 9 e domenica 10 marzo

    UN DONO DA CONDIVIDERE:

    Per la raccolta di questo mese, i generi più urgenti, che siamo invitati a consegnare sono: – latte – passata di pomodoro – tonno – shampoo – merendine – a in scatola – bagnoschiuma – detersivi piatti – detersivi pavimento – detersivi lavatrice

    Grazie a chi vorrà farsene carico. I generi alimentari saranno messi a disposizione delle famiglie indicate dai Centri di Ascolto Caritas e Posteria Sociale

    GRAZIE PER LA GENEROSITÀ

    • Offerte raccolte in parrocchia nell’ ultima settimana: €2.124,00 entrate ordinarie e €2.985,00 entrate straordinarie (Buste 1° domenica del mese)
    • Grazie a chi sostiene la vita della comunità tramite altre offerte o bonifici, o in occasione di SS. Messe, battesimi, matrimoni, funerali.

    LA COMUNITÀ PREGA PER

    • I defunti della settimana: Adele Brivo Mariani, Rachele Colombo

    Alle 20.32 l’Arcivescovo entra nelle caseambrosiane con il “Credo”. Ogni sera, una breve riflessione a partire da una parola o una frase del “Credo”, nella formulazione del “Simbolo degli apostoli”. Si potranno seguire su Chiesadimilano.it, i social diocesani, Telenova e Radio Marconi

  • Il pensiero della settimana – III Domenica di Quaresima

    Il pensiero della settimana – III Domenica di Quaresima

    La liturgia di oggi ci propone tre modelli su cui confrontarci: Abramo, il padre della nostra fede; Mosè, la guida del popolo; Gesù, colui che ci rende uomini liberi e veri.
    Abramo è il protagonista di questa domenica e ci viene presentato come modello di fede, il primo del vero popolo di Dio, costituito non tanto in base alla razza, ma alla fede: è la stessa fede che viene donata a noi nel Battesimo e che deve crescere lungo la vita.

    Mosè è il protagonista della 1a lettura. È il modello di ogni guida, come potrebbe essere un sacerdote o un genitore, o un educatore. Si presenta, spesso, come una persona che è sola; deve andare contro l’opinione comune.

    Gesù ci viene presentato nel Vangelo di oggi come il profeta promesso a Mosè, la coscienza critica, il fratello che ci fa prendere coscienza del nostro essere peccatori per aiutarci ad uscirne.

    Parla con coloro che già credevano in Lui e cerca di far toccare con mano la loro situazione di schiavitù, di incoerenza e di falsità.

    Gesù sembra perfino violento nell’accusa ai suoi discepoli: li definisce bugiardi, schiavi e figli del demonio.

    La Parola della Liturgia di oggi è un richiamo forte a ringraziare il Signore per il dono della fede, a chiedere al Signore, se siamo educatori, il dono della fermezza che scaturisce da un grande amore e a vedere dove in particolare siamo schiavi (soldi, pigrizia, chiacchiere…) o falsi (ipocriti, formalisti, incoerenti).

    don Alberto

  • L’amore  libera

    L’amore libera

    Terza settimana di quaresima
    Domenica di Abramo: la Verità vi farà liberi

    1. «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io sono». Gesù conosce il Padre perché è con lui fin dal principio e da lui è stato inviato agli uomini. Qual è il Dio nel quale crediamo?
      Spesso si pensa che essere cristiani coincida con un generico credere in Dio; in realtà io credo che Dio è il Padre di Gesù. So il suo nome, e, tuttavia, parlare di Dio e parlare con Dio non è facile; infatti la mentalità nella quale siamo immersi e che può coinvolgere anche i cristiani è profondamente indifferente riguardo alla verità di Dio. Il giusto e doveroso rispetto verso ogni religione viene inteso da molti come l’impossibilità di parlare della verità di Dio; si dice: «Un Dio ci deve pur essere, ma io non so né chi è, né come si chiama». Proprio perché il dialogo tra tutte le religioni oggi è di estrema importanza, è necessario capire che la condizione essenziale per un dialogo vero è la forza della propria identità.
    2. «A me, invece, voi non credete, perché dico la verità». Oggi il problema della verità si pone in modo diverso dai tempi di Gesù. In particolare le verità della fede non vengono confutate nei loro contenuti, ma viene respinta la serietà stessa dell’atto del credere. Credere è un vero conoscere e non è identificabile con un generico sentimento religioso. Il cristiano non può credere “a occhi chiusi”, ma deve conoscere e saper esprimere, con semplicità e chiarezza, quello in cui crede: è un impegno bellissimo e fonte di grande gioia; perciò tra i compiti della fede c’è anche quello di conoscere la verità che la rivelazione comunica.
    3. «Se rimanete nella mia parola siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Nell’itinerario battesimale verso la Pasqua scopriamo che Gesù è la via, la verità e la vita; egli porta l’uomo fuori dalla palude della menzogna.
      Essere nella verità è la condizione per essere autenticamente liberi; la menzogna, l’ipocrisia, le mezze verità fanno vivere l’uomo nell’ombra triste della schiavitù. La ricerca della verità è parte della vocazione cristiana. Ci vuole, pertanto, molta umiltà perché la verità, che è Gesù, non è esclusivo possesso di nessuno, neppure della Chiesa: noi sappiamo che Dio si manifesta a tutti coloro che lo cercano con cuore sincero.

  • San Giovanni di Dio: “Fate del bene, fratelli, a voi stessi”

    San Giovanni di Dio: “Fate del bene, fratelli, a voi stessi”

    “Pentimento e servizio. Sono le due grandi prediche che la Chiesa affida alla cenere e all’acqua, più che alle parole.”

    Don Tonino Bello

    Nell’introduzione ad un testo di meditazioni sulla quaresima: “Dalla testa ai piedi”, l’allora vescovo di Molfetta don Tonino, indicava così il percorso che conduce alla Pasqua: “Pentimento e servizio, cenere sulla testa e acqua sui piedi. Tra questi due riti, si snoda la strada della quaresima. Una strada lunga e faticosa. Perché si tratta di partire dalla propria testa per arrivare ai piedi degli altri. A percorrerla non bastano i quaranta giorni che vanno dal mercoledì delle ceneri al giovedì santo. Occorre tutta una vita, di cui il tempo quaresimale vuole essere la riduzione in scala…”.

    Così San Giovanni di Dio ha percorso questa via, il santo di cui la Chiesa universale fa memoria l’8 marzo. Nato nel 1495, a otto anni scompare da casa in Portogallo. Giunge in Spagna nella provincia di Toledo, presso la famiglia di un fattore dove verrà accolto e lavorerà come pastore fino a 27 anni. Ma il suo animo inquieto lo fa arruolare e combattere in due guerre, poi un continuo vagare per l’Europa fino in Africa, fino a che ebbe denaro a disposizione. Ritornato in Europa si stabilisce a Granada, dove a 42 anni apre una libreria religiosa, ma non per caso: ritiene che libri e immagini, siano un sussidio per la fede. Ed è ben naturale che un uomo così diventi poi il santo patrono dei librai.

    Due anni dopo, avendo ascoltato una predica del futuro San Giovanni d’Avila, vende tutto ciò che ha per darlo ai poveri. Viene ritenuto pazzo e rinchiuso in manicomio. In quel luogo scopre i malati più emarginati e prova, sulla propria pelle, il modo in cui spesso venivano “torturati”. Inizia allora, senza saperlo, la Via che percorre fino alla morte. Il suo “mestiere”, dopo averne provati tanti, è quello di occuparsi dei malati. Esce dal manicomio e crea un dormitorio per i poveri, poi un ospedale, dove i malati possono sperimentare un modo nuovo di assistenza, senza torture, ma con dignità e amore. Si occupa anche di famiglie senza padre, disoccupati, prostitute. Non sarà mai prete o frate. Sarà il vescovo di Granada a cambiare il suo nome di nascita in: Giovanni di Dio. Mentre il suo ospedale e quelli che verranno costruiti in seguito, così come i fratelli del suo ordine, verranno riconosciuti con la frase che egli gridava a tutti: «Fate (del) bene, fratelli, a voi stessi».

    Muore a 55 anni nel 1550 mentre sta pregando in ginocchio e stringe un crocifisso… Viene proclamato patrono degli ospedali, insieme a San Camillo de Lellis, degli infermieri e di quanti operano per la salute degli infermi. Possa il Signore condurre anche a noi, come San Giovanni di Dio, a scoprire il suo volto in quello di chi soffre.

    Fabrizio Zo

  • Appuntamenti per la Quaresima 2024

    Appuntamenti per la Quaresima 2024

    Appuntamenti per la Quaresima 2024
    “E camminava con loro”

    Via Crucis

    Ogni venerdì, nelle parrocchie con i rispettivi orari

    Meditazione

    meditazione sulla Parola del giorno con il libretto: “Abbiamo conosciuto l’amore”

    Adorazione eucaristica silenziosa

    Ogni SABATO POMERIGGIO, in ogni parrocchia dalle 16,30

    ➜ Alle 20.32 l’Arcivescovo entra nelle case ambrosiane con il «Credo»
    Ogni sera dal 18 febbraio al 27 marzo su Telenova, i media e i social diocesani, monsignor Delpini offrirà una breve riflessione su brani di una delle preghiere più antiche, nella formulazione del «Simbolo degli apostoli».

  • I Campanari e le campane  della Basilica  ci accompagnano ogni giorno  con il loro antico suono

    I Campanari e le campane della Basilica ci accompagnano ogni giorno con il loro antico suono

    Nella storia delle parrocchie e degli oratori della diocesi ambrosiana ha sempre avuto grande rilevanza l’educazione musicale che ha avuto due grandi obiettivi: il servizio liturgico e l’accrescimento culturale della popolazione. La conferma a questa affermazione è chiara nelle tantissime corali e nei numerosi corpi musicali sorti all’ombra delle istituzioni cattoliche.

    La nostra parrocchia si inserisce a pieno titolo in questa storia di cultura sacra: ricordiamo la schola cantorum, il coretto dell’oratorio, il corpo musicale Pio XI; oltre a queste benemerite istituzioni Desio custodisce un’altra formazione musicale del tutto tipica e particolare: il gruppo dei campanari!

    Ma chi sono i campanari?

    I campanari sono un gruppo che svolge un grande servizio per la parrocchia: annunciare le celebrazioni liturgiche e le solennità e curare la torre campanaria nei vari aspetti pratici.

    I campanari con la loro azione sono come degli evangelizzatori: richiamano alla preghiera, chiamano i fedeli al convitto eucaristico; potremmo dire che sono una sorta di “megafoni” per il Signore.

    Con il suono delle campane, strumenti consacrati con l’olio santo, i campanari portano la voce del Padre in tutto il paese, come discepoli fedeli e nemmeno i progressi della tecnica hanno smorzato la volontà di proseguire il loro servizio alla comunità cristiana, trasmettendo questo patrimonio di fede e di cultura musicale che a Desio è iniziato alla fine del XVIII secolo.

    È bello vedere come la tradizione campanaria desiana sia rimasta sempre fedele alla sua origine e per molto tempo è stata quella più conosciuta in ogni parte del mondo.

    Guardando con quest’ottica ai campanari dovrebbe venire a tutti i fedeli un atteggiamento di emulazione nello slancio evangelizzatore che con umiltà proseguono da secoli.