Autore: basilica

  • PASQUA 2020 : Un invito e un augurio

    Arcobaleni colorati disegnati dai bambini o dagli adulti con la scritta “Andrà tutto bene” sono appesi qua e là ai balconi e alle finestre delle nostre case quasi a voler rasserenate, incotaggiare e rassicurare cuore e pensieri in questo tempo difficile intessuto di dolori, morti, solitudini e fatiche.

    È un modo semplice, bello e positivo per esprimete, attraverso i disegni, “il desiderio di voler continuate a state insieme, a essere comunità”.
    Il passare dei giorni ci rende consapevoli che non sarà più come prima.
    Ci aspetta una sfida inedita.
    Insieme dobbiamo combattere un nemico invisibile e subdolo che ci obbliga al rispetto di regole e divieti per evitare contagi e ricoveri.
    Obbligati a ridurre uscite e incontri all’indispensabile, cambiano abitudini e stili di vita: pregare, lavorare, studiare, giocare, comunicare e incontrarsi.
    In questo clima di solitudine, isolamento e sconcerto, nella nostra mente si moltiplicano pensieti e domande che ridimensionano esigenze e abitudini e ci riportano all’essenziale e a ciò che conta.

    E cosa conta ed é essenziale?

    Papa Francesco nel suo video messaggio televisivo ci ha invitato “alla creatività del’amore” ad esprimere tenerezza e, evitando il contatto fisico, continuare ad esprimere la prossimità affettuosa e il
    legame vicendevole.

    “Andra tutto bene!” ma siamo consapevoli che per vincere questa sfida occorre andate al di la di un disegno e di una frase arricchendo questo tempo di umanità e di fraterna solidarietà percorrendo strade
    inedite con la creatività dell’amore che sa attivare al cuore di ogni persona.
    Siamo obbligati alle distanze ma, attraverso una telefonata, non ci é impedito uno sguardo del cuore al vicino della porta accanto, alle persone incontrate e conosciute, ai collaboratori, agli amici vecchi e
    nuovi.
    Una telefonata per continuate a tenere vivi i rapporti di vicinanza, tenerezza, cura, interesse, amicizia, arricchendo questo tempo di volti, nomi, storie.
    Una telefonata per augurate buona giornata, interessarsi delle necessita, delle fatiche, dei disagi e dei problemi da affrontate, delle cose buone, di ciò che accade.
    Una telefonata per colmate il vuoto e le solitudini con una parola di speranza e di incoraggiamento, per scambiarci quattro chiacchere, sentirci insieme e “fare comunità”.
    Una telefonata é possibile a tutti per…

    Per dirla con don Tonino Bello:
    “Pasqua sia la festa in cui il traboccamento della comunione venga a lambite le sponde della nostra isola solitaria. E sarà festa per sempre”.

    Buona Pasqua 2020 di cuore!

    Centro di Ascolto Caritas Basilica

  • Comunità in cammino 12 aprile 2020

    COMUNITÀ PASTORALE
    SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO
    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 18 – Numero 33 12 aprile 2020

    MATTINO, E SERA, DI PASQUA

    Le donne del Cenacolo, gli aromi tra le mani, non vedevano l’ora di scorgere la prima luce dell’alba per andare al sepolcro: come però avrebbero potuto spostare la pietra che lo sigillava?

    Nelle loro lacrime si leggevano dolore e tenerezza, con la voglia espressa a fil di voce di prendersi cura del corpo morto di Gesù, mentre un silenzio imbarazzante regnava nel gruppo degli uomini.

    Avevano dormito poco o niente, un tumulto di emozioni li agitava: sofferenza acuta per la perdita del Maestro; delusione per i progetti falliti, annientati; rabbia con se stessi per aver creduto troppo in Lui o, forse, per non averlo saputo difendere come meritava o per non avere isolato il traditore; un filo di irritazione – un filo appena? – per la mediocrità degli altri e del gruppo nel suo insieme, tutti incapaci di trovare coraggio, di contrastare gli eventi; risentimento persino contro Gesù stesso: perché si era esposto così ai nemici, dopo avere preso agli amici gli anni migliori?; e, per finire, sfida a Dio, un Padre che non mantiene le promesse.

    Ancora a sera due di loro in cammino verso Emmaus discutevano, tristi e increduli, ma “mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro” (Lc 24,15). Sì, il loro futuro non avrebbe ricalcato i passi, i programmi e le abitudini di prima, ma non sarebbe stato mai senza Gesù, il Risorto.

    La nostra Pasqua 2020: diversa da sempre, ma non senza il Risorto. Buona Pasqua a tutti!

    don Gianni

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  • Comunità in cammino 5 aprile 2020

    Comunità in cammino 5 aprile 2020

    COMUNITÀ PASTORALE
    SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 18 – Numero 32 5 aprile 2020

    UNA PASQUA “FATTA” IN CASA

    Il verbo “fare” è molto brianzolo: indica intraprendenza, creatività, laboriosità. Pasqua “fatta” in casa non significa “trascorsa” in casa, ma proprio “fatta”, cioè costruita, elaborata, inventata.

    Televisione, radio e web ci inonderanno di proposte liturgiche e anche la Comunità Pastorale trasmetterà il Triduo Pasquale su YouTube, per permettere a chi lo desidera di partecipare ai riti pasquali: “partecipare”, appunto, non solo essere spettatori, assistere a uno spettacolo.

    Ecco che in questa occasione si può sbizzarrire la fantasia dei singoli e delle famiglie. I sussidi diocesani e altri presenti in internet possono dare moltissimi suggerimenti.

    Anch’io proporrei anzitutto di non mettersi davanti al televisore o al computer come si fa per i film, le fiction, gli eventi sportivi o i reality. La Cena del Signore, l’Adorazione della Croce, la Veglia Pasquale saranno più veri e più vivi se cuore, mente e fantasia si prepareranno e “faranno” la Pasqua. Cosa fare? Segni semplici della fede vicino allo schermo: un cero acceso, la Bibbia aperta, un crocifisso o un’icona. Ma anche segni quotidiani: il cesto del pane da spezzare insieme; alcuni attrezzi di lavoro; immagini di amici oggi distanti o di chi si cura dei crocifissi del mondo (poveri lontani e malati vicini); oggetti importanti per la storia della famiglia ecc.

    In chiesa preti, cantori, lettori e sacrestano faranno la loro parte, ma nelle case entrerà Gesù, com’è scritto nel libro dell’Apocalisse (3,20): «Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me».

    don Gianni

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  • Sostieni la tua parrocchia

    Sostieni la tua parrocchia

    Ognuno di noi può dare il proprio contributo scegliendo una delle seguenti modalità.

    Cari amici, le nostre comunità anche in questo momento di buio si stanno impegnando per non far mancare la loro vicinanza a tutti coloro che ne hanno bisogno.

    Attraverso la preghiera liturgica e le diverse attività proposte mediante i nuovi mezzi di comunicazione cerchiamo di accompagnare piccoli e grandi nel cammino della vita.

    Non potendo celebrare insieme l’eucarestia non si possono raccogliere le offerte necessarie per sostenere tutte le spese che la comunità parrocchiale deve affrontare.

    Vogliamo quindi ringraziare tutti coloro che vorranno dare il proprio contributo.

    Offerta su SANSONE

    Entra in SANSONE, vai nella tua sede, in fondo alla pagina trovi il MAIALINO della Solidarietà cliccandoci sopra si apre una pagina nella quali si trova il tastino “EFFETTUA DONAZIONE” che ti permette di donare 1 €.
    Se vuoi donare di più puoi farlo cliccando più volte il tastino.

    BONIFICO Bancario

    • Parrocchia San Siro e Materno – IBAN: IT54 N034 4033 1000 0000 0286 300
    • Parrocchia San Giorgio – IBAN: IT76 M062 3033 1000 0004 6227 652
    • Parrocchia San Giovanni Battista – IBAN: IT85 R034 4033 1060 0000 0344 900
    • Parrocchia San Pietro e Paolo – IBAN: IT67 R034 4033 1000 0000 0239 600
    • Parrocchia San Pio X – IBAN: IT16 I084 4033 1000 0000 0070 143
  • Comunità in cammino – 29 marzo 2020

    Comunità in cammino – 29 marzo 2020

    COMUNITÀ PASTORALE
    SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 18 – Numero 31 29 marzo 2020

    BALCONI, CAMPANE, SILENZIO

    In questi giorni – ormai oltre cinque settimane – si è sentito di tutto: opinioni, riflessioni, invocazioni, proteste. Si vuole attraversare questo lungo periodo vincendo lo smarrimento, soffrendo per le troppe vittime, ipotizzando un futuro impalpabile. Più che chiederci quando ne usciremo, ci stiamo chiedendo come ne usciremo: diversi? migliori? più saggi?

    Per un po’ i balconi e i davanzali delle città sono diventati luoghi di aggregazione, di esibizione, di musica e canti: una sorta di rito collettivo per incoraggiarsi a vicenda e quasi esorcizzare il male che avanza. Con umiltà anche noi cristiani siamo stati invitati una sera a mettere sul davanzale una candela o un drappo bianco, come segno di speranza e di preghiera.

    In aggiunta le chiese continuano a far risuonare le loro campane. Lo ha chiesto l’Arcivescovo (per «guardare in alto e capire che siamo tutti fratelli e sorelle, figli di un solo Padre»), ma anche tanti altri che apprezzano che le campane contrastino il suono delle sirene dei mezzi di soccorso.

    Le campane, come le chiese aperte, desiderano ricordare a chi possiamo affidare l’abisso di questi giorni: al Signore Gesù Crocifisso che non sta di fronte a noi come su una cattedra, ma accanto a noi, nel percorso che crocifigge tanti uomini e donne in questa crisi terribile.

    Paradossalmente le campane invitano anche a fare silenzio, un silenzio operoso, fatto di preghiera e interiorità, di domande: «e ora, cosa conta davvero nella nostra vita? per cosa vogliamo combattere, e vincere, e vivere?».

    don Gianni

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  • Ritiro spirituale #iorestoacasa

    Ritiro spirituale #iorestoacasa

    Una proposta di ritiro spirituale #iorestoacasa (a cura dell’Azione Cattolica)

  • Comunità in cammino 22 marzo 2020

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    SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

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    Anno 18 – Numero 30 – 22 marzo 2020

    MONS. DELPINI: LA GRANDE LIBERTÀ

    Il nostro Arcivescovo, mons. Mario Delpini, ci aiuta nell’attuale emergenza a custodire sguardo lucido e mente aperta e libera. Per chi l’avesse perso, ecco un passaggio significativo della sua omelia di domenica scorsa, 15 marzo, nella cappella del Policlinico di Milano.

    La situazione drammatica che si è creata in questa nostra terra può indurre a inseguire ogni minuzia, ogni informazione che sia resa disponibile, allo scopo di rassicurare o di spaventare, di confondere o di fare chiarezza. Siamo disposti ad ascoltare di tutto, a vedere di tutto, a credere a tutto. Forse abbiamo nostalgia delle piccole libertà, delle scelte che non impegnano troppo, della normalità confusa in cui si parla, si vive, si pensa, di agisce, gratis e senza impegno.

    Ma la celebrazione della Quaresima, l’avvicinarsi della Pasqua si propone agli uomini e alle donne “che avevano creduto in lui”, come l’annuncio dei giorni della grande libertà. Sperimentiamo la frustrazione dell’impotenza, la trepidazione dell’incertezza, lo smarrimento delle previsioni. La brutta sensazione di vedere tutto incerto e tutto vacillante può essere motivo di angoscia.

    Ma chi incontra Gesù, chi ascolta la sua parola, chi non si arrocca nella presunzione di aver creduto, ma si dispone a credere, riceve la promessa, può ascoltare l’invito: questi sono i giorni della grande libertà! Chi osserva la mia parola non vedrà la morte in eterno. Scegliete la vita. Fidatevi di Dio. Imparate da Gesù che cosa sia la vita o la morte, imparate da Gesù che cosa sia essere servo o essere figlio, dire la verità o la menzogna.

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