Autore: basilica

  • Meglio santi

    Meglio santi

    «Non sono un/una santo/santa»: quando ci si deve giustificare per un’arrabbiatura o per aver trascurato qualche appuntamento di preghiera, si dice così.

    Già, perché si assimila il “santo” a padre Pio con la sua tonaca francescana e il suo volto mite e rigoroso, o a Teresa di Lisieux, con il suo sorriso infantile e gli occhi pieni di Dio. Poi si va a studiare meglio la vita dei santi e si vengono a conoscere i loro momenti di dubbio, di incertezza, o alcuni caratteri non sempre accomodanti. Due tra i più famosi, Francesco di Assisi e Ignazio di Loyola, hanno cominciato cercando la gloria del mondo nientemeno che in imprese militari, per fortuna (nostra!) miseramente fallite.

    Il primo passaggio per la santità è la coscienza – precisa, non approssimativa – del proprio peccato, cioè dell’incolmabile distanza da Dio, l’unico veramente Santo. Una distanza che viene ridotta non dagli sforzi mistici e morali della persona, ma dal dono che viene dall’alto: il dono della fede, del sapere che a Dio la vita può essere totalmente affidata e che ogni peccato potrà essere perdonato.

    Tra loro i primi cristiani si chiamavano “santi”, senza vanto, certi di formare una comunità di fratelli e sorelle, dove favorire la buona vita di ciascuno. E certi di un destino che nella fede in Gesù Risorto supera, pur temendola, la morte. E per evitare da subito la “morte secunda”, che non tocca “quelli che trovarà ne le tue santissime voluntati”, come scrive san Francesco nel suo Cantico.

    don Gianni

  • Il pensiero della settimana

    Il pensiero della settimana

    La parabola del Vangelo è una lettura della storia della salvezza: i primi invitati al banchetto sono gli Ebrei, ma a questo segno di elezione alcuni rispondono con indifferenza, rifiuto, perfino ostilità violenta.

    A questo punto c’è il castigo e la chiamata alla salvezza anche dei pagani.
    Nella parabola si evidenzia l’amore gratuito, totale di Dio che chiama ogni uomo a partecipare alla sua gioia.

    Si sottolinea, insieme alla chiamata, la risposta dell’uomo. L’invito al banchetto ha risposte diverse: c’è chi lo rifiuta perché non è disposto a mutare il centro d’interesse della propria vita. C’è chi, invece, lo accetta, ma non ne capisce il significato: l’amore del Signore è qualcosa che rinnova e, se accettiamo questo amore, ”la veste” della nostra vita deve cambiare.

    Matteo non specifica in che cosa consiste questa veste nuziale: ma ognuno di noi quando entra in comunione con Dio, deve cambiare.

    Il Signore ci conosce profondamente: sa quanto è difficile per noi lasciarci amare, per questo ha voluto che ci fosse un banchetto, segno, richiamo, anticipo di quel Banchetto Eucaristico a cui ci invita.

    Anche noi a questo banchetto, talvolta forse abbiamo preferito altre cose…
    Ma il Signore non si stanca, continua a chiamarci, vuole che diventiamo partecipi della sua gioia, si fa cibo per noi.

    Chiediamo al Signore di saper sempre vivere con fede e speranza l’Eucaristia, ogni domenica, nell’attesa di partecipare, alla fine, al Banchetto celeste.

    don Alberto

  • Commemorare i defuntie i santi (sempre)!

    Commemorare i defunti
    e i santi (sempre)!

    La festa di Ognissanti e la commemorazione di tutti i fedeli defunti (1 e 2 novembre) ci invitatano ad approfondire il senso della vita e della morte.

    Nelle nostre case sono presenti le fotografie dei familiari defunti. A volte, sulle pareti o sui mobili di alcune camere, si trovano anche le immagini dei santi a cui siamo più devoti. Abbiamo bisogno che i nostri occhi incrocino il loro sguardo, per ravvivare la fiamma d’amore che cova sotto la cenere.

    Quando ci rechiamo presso la tomba dei nostri cari abbiamo il desiderio di continuare a parlare con loro, così come facevamo quando erano accanto a noi. Questo colloquio diventa preghiera, perchè sappiamo che loro vivono presso il Signore e Lui può rendere sempre nuovo questo legame.

    Anche con i santi si innesca un procedimento simile; a volte li abbiamo incrociati durante la giovinezza, altre volte li abbiamo conosciuti tramite la televisione o un episodio della loro vita letta su un giornale … Il Signore ce li fa ritrovare in maniera improvvisa, soprattutto quando c’è un dispiacere che ci consuma. Proprio in queste circostanze è sufficiente il loro sguardo, oppure una frase incisiva che ci hanno trasmesso, per mettere la pace di Dio nel nostro cuore.

    In questi anni però ci accorgiamo che stanno diminuendo sia i pellegrinaggi nei luoghi dove sono vissuti i santi più famosi, sia la visita frequente ai cimiteri per ricordare i propri defunti. Sono tanti i motivi che possono spiegare questo fenomeno: la secolarizzazione; la vita più intensa che lascia solo poche pause lungo la settimana …

    Io penso che ci sia anche un’altra motivazione: è lo sgomento che ci prende quando sperimentiamo accanto a noi la realtà della morte. Sappiamo che anche noi dovremo morire, ma non riusciamo a meditare su questo argomento in modo maturo. Istintivamente allontaniamo questo pensiero con parecchi espedienti: ci illudiamo di essere ancora giovani; contro le malattie prendiamo tante precauzioni; il rischio della guerra riguarda sempre altri popoli …

    Nel momento in cui si immaginano il proprio futuro, per molti cristiani, che pure credono che Gesù è risorto da morte, anche la speranza nella vita eterna rischia di rimanere un miraggio.

    Quando durante un funerale i nipoti promettono al nonno che non lo dimenticheranno mai, sembra che, senza il loro ricordo, questa persona scomparirà per sempre.

    Invece i credenti sanno che Gesù è il Signore dei vivi e dei morti; per questo in Lui, che è vivo per sempre, questa comunicazione con i santi e i defunti è un’opportunità perenne.

    don Sandro

  • La lectio divina, un incontro vivo

    La lectio divina, un incontro vivo

    Ottavio Pirovano, formatore di AC, ci spiega il senso della lectio divina proposta per la nostra comunità: prossimo incontro il 4 novembre nella chiesa di San Giovanni Battista

    La pratica della Lectio Divina ha uno scopo ben preciso: permettere anche a noi, oggi, a centinaia di anni dall’origine del testo che leggiamo, di entrare nelle dinamiche di vita che il racconto ci propone e che vogliono farci vivere la medesima esperienza di Salvezza.

    Si comprende allora che praticare la Lectio Divina non è un esercizio di studio, bensì è un incontro con il Signore, un incontro che avviene tramite il racconto di dinamiche di vita che valgono oggi come al momento della scrittura del testo biblico.

    Tutto ciò è possibile perché abbiamo un testo, la Bibbia, scritto appositamente per coinvolgere il lettore nella storia che racconta, tanto che la storia narrata diventa la mia storia di lettore: i personaggi dei racconti biblici non sono molto diversi da me e più entro nella conoscenza del testo più mi accorgo che le scelte che fanno, le emozioni che vivono, i peccati che commettono sono le stesse esperienze di vita che mi appartengono.

    E il testo però non si limita a raccontare le dinamiche umane, ma ad offrire la Salvezza nell’incontro con il Signore.

    Vivere la Lectio significa riconoscere in quella pagina che mi si presenta l’opportunità anche per me oggi di sentirmi amato e accolto dal Signore, in una relazione personale che mi plasma continuamente affinchè possa scegliere sempre il Bene.

    Ma c’è anche un aspetto che sorprende nella Lectio, ovvero, che fin dai primi padri della Chiesa, ma prima ancora nel mondo ebraico, ci si è resi conto che la relazione con il testo permetteva di incontrare un Signore sempre nuovo, un Signore che mostrava una presenza originale in quella situazione, tanto che per spiegare quale relazione si instaura tra chi legge e la Parola si è coniata questa affermazione: la Parola cresce con colui che la legge.

    Non solo noi comprendiamo sempre meglio il Signore, ma la Parola stessa cresce, si mostra sempre più per ciò che è.

    Sorprendente! Ma se ci pensiamo in una dinamica relazionale tra due persone, la conoscenza reciproca aumenta se si dedica tempo alla relazione, si affina perché è messa alla prova dalle molteplici esperienze della vita.

    Dunque, la Lectio Divina è la ricerca di una relazione sempre più intensa tra due Amici che desiderano consegnarsi reciprocamente alla cura dell’Altro!

  • Il futuro “missionario” del nostro Decanato

    Riportiamo in sintesi la relazione sulla Assemblea Sinodale Decanale che è stata oggetto dell’ultimo incontro del Consiglio Pastorale Cittadino

    “Sogno una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa, perché le consuetudini, gli stili, gli orari, il linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato per l’evangelizzazione del mondo attuale”; così papa Francesco (EG 27) rivolgendosi a tutta la Chiesa.

    E quindi anche alla diocesi di Milano.

    In effetti i nostri Decanati, come pensati nel Sinodo milanese del 1993, mostrano tutta la loro età; la funzione principale fin qui svolta è stata di favorire “la comunione fra le comunità parrocchiali e le altre realtà ecclesiali presenti sul suo territorio”. In sostanza il compito principale era interno alla Chiesa, per armonizzare parrocchie e comunità.

    Ora lo stesso Arcivescovo ci ammonisce che “siamo chiamati a convertirci…a una missione più attenta al tempo che viviamo…in cui tutti i fratelli e le sorelle che abitano questa terra si sentano attesi, accolti, chiamati ad essere pietre vive”. Ecco quindi il perché di questa “conversione pastorale” del Decanato per una Chiesa in uscita.

    Cosa dovrà fare e come sarà?

    Il suo compito principale sarà di leggere il nostro territorio, riconoscendo le grandi risorse umane presenti, ma soprattutto individuando le criticità che richiedano uno sforzo pastorale in senso missionario da parte di tutta la chiesa locale. Si darà vita ad un’Assemblea Sinodale Decanale composta non solo da sacerdoti o religiosi, ma anche da laici che amano la Chiesa e che si mettono a servizio della sua missione. Con tavoli di lavoro attivati per affrontare i problemi individuati, si delineeranno alcune proposte di iniziativa pastorale da condividere con le Comunità Pastorali così da avviare una vera e propria “conversione missionaria”. Già una équipe preparatoria (il Gruppo Barnaba) ha individuato sei problemi che richiedono attenzione: invecchiamento della popolazione, progressiva secolarizzazione, pendolarismo urbano, individualismo e particolarismo, crescente rilievo della questione giovanile, preoccupazioni per il sistema educativo e dell’istruzione. I tempi? Si pensa che per la prossima primavera /inizio estate l’Assemblea Sinodale potrà insediarsi con la nomina arcivescovile.

    Il Decanato di Desio

    • 4 Comuni (Bovisio Masciago, Desio, Muggiò, Nova Milanese)
    • 105.449 abitanti (stima ISTAT 2021)
    • 14 Parrocchie (Bovisio 2, Desio 5, Muggiò 4, Nova Milanese 3)
    • 4 Comunità Pastorali (ognuna di ambito cittadino)
      • Beato Luigi Monti (Bovisio Masciago)
      • Santa Teresa di Gesù Bambino (Desio)
      • Madonna del Castagno (Muggiò)
      • San Grato (Nova Milanese)
    • Decano: mons. Gianni Cesena
  • “Un solo corpo e un solo spirito, un solo Dio e Padre di tutti”

    “Un solo corpo e un solo spirito, un solo Dio e Padre di tutti”

    Il Gruppo RnS Gesù misericordioso invita tutti a celebrare con gioia la grazia di avere Dio come nostro Padre, unendovi a noi nella celebrazione eucaristica del Primo Venerdì del mese di Novembre.

    Celebriamo l’amore grande del nostro Signore che infiammò il cuore di San Carlo Borromeo venerdì 4 novembre alle ore 21 nella Chiesa sussidiaria del Sacro Cuore in via Segantini.

    Che il Signore incendi il nostro cuore come ha fatto con san Carlo e ci renda testimoni del suo immenso amore per ciascuno di noi.

    Venite e vedete, Gesù è il Signore!

    Gruppo Rinnovamento nello Spirito

  • Celebrazioni comunitarie ai cimiteri

    Celebrazioni comunitarie ai cimiteri

    martedì 1 novembre 2022

    ore 8,30 S. Messa al Cimitero di via Rimembranze

    ore 15,00 S. Messa al Cimitero Nuovo

    mercoledì 2 novembre 2022

    ore 15,00 S. Messa al Cimitero di via Rimembranze

    ore 15,00 S. Messa al Cimitero Nuovo

  • Battesimi 2022-2023

    Battesimi 2022-2023

    Parrocchia Santi Siro e Materno

    • 13 novembre 2022
    • 4 dicembre
    • 15 gennaio 2023
    • 12 febbraio
    • 12 marzo
    • 23 aprile
    • 21 maggio
    • 18 giugno
    • 9 luglio

    La celebrazione si tiene sempre la domenica pomeriggio alle ore 16.00

    Per informazioni ed iscrizioni, si invitano i genitori a rivolgersi personalmente all’Ufficio Parrocchiale in via Conciliazione 2, tel 0362-621678, aperto lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 17.00 alle ore 19.00

    È opportuno fissare la data del battesimo con almeno due mesi di anticipo

    Si prega di verificare anticipatamente le condizioni richieste per il compito di padrino e madrina, informandosi presso il Parroco o l’Ufficio Parrocchiale.

    Date e modalità del percorso di preparazione, richiesto a genitori e padrini vengono comunicati al momento dell’iscrizione

    A chi abita a Desio, si consiglia di celebrare il Battesimo nella propria parrocchia di residenza. I residenti fuori desio presentino un nulla osta del Parroco di residenza

    San Pio X

    Il S.Battesimo è celebrato la prima domenica di ogni mese alle 15.30

    La preparazione consiste in due incontri con don Paolo, un mese prima e al sabato che precede il battesimo.

    Santi Pietro e Paolo

    I genitori dei battezzandi sono invitati a prendere contatto con don Marco per fissare la data del Battesimo e per un incontro personale. A seguire avverrà la preparazione a livello comunitario in vista del Battesimo

    Data del BattesimoIncontro di preparazione per genitori e padrini
    ore 15:00 in Chiesa Santi Pietro e Paolo
    Presentazione alla comunità durante la S. Messa ed affidamento di bambini e genitori al Signore
    Domenice 30 ottobre
    ore 16:00
    Sabato 15 ottobre Domenica 2 ottobre 11:00
    Domenica 4 dicembre
    ore 16:00
    Sabato 19 novembreDomenica 27 novembre 11:00
    Domenica 22 gennaio
    ore 16:00
    Sabato 7 gennaio 2023Domenica 15 gennaio 11:00
    Domenica 19 febbraio
    ore 16:00
    Sabato 4 febbraioDomenica 12 febbraio 11:00
    Domenica 16 aprile
    ore 16:00
    Sabato 1 aprileDomenica 9 aprile (Pasqua) 11:00
    Domenica 28 maggio
    ore 16:00
    Sabato 6 maggioDomenica 14 maggio 11:00
    Domenica 2 luglio
    ore 16:00
    Sabato 10 giugnoDomenica 17 giugno 18:30
    (il giorno dopo ci sono gli anniversari di matrimonio)
    Domenica 30 luglio
    ore 16:00
    Sabato 15 luglioDomenica 23 luglio 11:00