Venerdì 8 marzo ci siamo ritrovati a Meda per partecipare alla Via Crucis con l’arcivescovo Monsignor Mario Delpini.
C’era tutta la zona Pastorale Quinta di Monza (1500 persone secondo la stampa locale) ai piedi della scalinata del Santuario Santo Crocifisso. Sotto una pioggia battente aspettavano l’arrivo dell’Arcivescovo che puntualmente si è fatto largo tra la folla. Con lui ci siamo incamminati in un percorso tra strade acciotolate e asfaltate, illuminate ai bordi dai lumini e dall’illuminazione cittadina.
Abbiamo sostato in alcuni punti significativi della città pregando e cantando, ma ci sono stati anche momenti di silenzio e raccoglimento accompagnati dalla copiosa pioggia.
Un fiume di ombrelli e persone che si dirigevano verso la chiesa Santa Maria Nascente, il punto di arrivo, che ha accolto tutto il popolo di Dio al seguito della croce. In chiesa, nonostante i tantissimi posti a sedere, tante persone sono rimaste in piedi e il Vescovo ha parlato dei diversi modi di approcciarsi alla Passione di Cristo, dei diversi tipi di persone, delle crudeltà dell’uomo, del male recondito in esso, dell’indifferenza di chi di fronte al male non si schiera.
Poi c’è il “popolo della Via Crucis” che segue la Croce perchè attratto dall’amore di Dio che si rivela sulla croce, un Dio che si è fatto uomo e che si sacrifica per noi perchè il suo amore è incondizionato. Monsignor Delpini nel dare la sua benedizione ha sollecitato i presenti ad essere “popolo della Via Crucis” e a portare la testimonianza dell’amore di Dio a tutte le persone che si incontrano.
«Ognuno di noi porti la testimonianza dell’amore di Dio a chiunque incontra» Questo è il messaggio che ho raccolto quella sera e che voglio condividere con voi.
Germana Cattazzo