È attraverso il Sangue di Cristo che i santi e i martiri hanno testimoniato la loro fede e sono arrivati in cielo…
Secondo la tradizione, il soldato Longino che trafisse con la Lancia il costato di Gesù crocifisso, avrebbe raccolto in un vaso il sangue che sgorgò dalla ferita e cadde a terra. Longino, poi convertitosi, fuggì in Italia. Egli si sarebbe fermato a Mantova nel 37 d.C., sotterrando la preziosissima reliquia in una piccola cassetta di piombo, con sopra la scritta Jesu Christi Sanguis. In questo luogo, fu edificata la basilica di Sant’Andrea. Nell’anno 804, fu riportata alla luce la cassettina accanto alla sua tomba e la reliquia fu ufficialmente riconosciuta dalla Chiesa Cattolica e approvata per il culto da papa Leone III.
La festa del Preziosissimo Sangue di nostro Signore Gesù Cristo venne istituita a Roma da papa Pio IX, il 10 agosto 1849, che la estese alla Chiesa universale. Paolo VI, con la riforma del Calendario liturgico, la unì alla festa del “Corpus Domini” che da allora si celebra in tutta la Chiesa come “Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo”.
“La devozione al sangue di Cristo – scriveva San Gaspare del Bufalo – apre le porte della divina misericordia; se i popoli ritornano nelle braccia della misericordia e si mondano nel sangue di Gesù Cristo, tutto il rimanente facilmente si accomoda”…. Il sangue di Cristo é “l’attestato d’amore di un Dio
fatto uomo”. Ogni volta che partecipiamo alla Messa e ci cibiamo del corpo e sangue di Cristo, assumiamo in noi il segno vivo ed efficace del suo Amore totale per noi, che ci lava, ci nutre dello stesso Amore, e ci trasforma a sua immagine.
Il Sangue, è descritto nella Bibbia come l’elemento della vita. “La vita di una creatura risiede nel sangue” (Levitico 17,11). È questo che noi cerchiamo e possiamo trovare attraverso questa devozione. La vita in Dio.
Fabrizio Zo