Riflessione sulla quaresima, tempo del cambiamento e del pentimento che ci conduce ad incontrare Gesù nella gioia della Resurrezione
“Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore, pronto a ravvedersi di fronte al male”.
Così il Signore parla al profeta Gioele nella Prima Lettura di questa domenica.
Quaresima è un tempo liturgico di quaranta giorni e quaranta notti. La durata ricorda i giorni e le notti del diluvio, il tempo di Mosè sul monte Sinai in attesa dei Dieci Comandamenti, il percorso di Elia fino al monte di Dio, e sicuramente il tempo vissuto da Gesù Cristo nel deserto tentato dal diavolo. È un tempo in cui lasciare spazio alla sobrietà, a maggiori spazi di silenzio, a scelte di carità e di preghiera concrete. Importante sarà meditare insieme su dove e quando il Signore Gesù ancora oggi soffre e patisce nei Suoi piccoli e poveri, nel cuore di ognuno di noi.
Quali risposte d’amore dare?
I tradizionali consigli del digiuno, dell’elemosina e della preghiera sono molto attuali in un’epoca spesso troppo virtuale, sganciata dal corpo, in cui le buone intenzioni faticano a diventare scelte concrete di vita. Pensiamo con apprensione e dispiacere alle guerre che ancora insanguinano l’Europa, alle tensioni che attraversano il mondo, la nostra società, le famiglie, la Chiesa e possiamo ben comprendere quanta sete di pace e di Dio abbia l’animo nostro. Non solo e sempre gli altri, ma anche noi abbiamo bisogno di conversione e illuminazione, di pentimento e misericordia!
Questi “strumenti spirituali” presi nella loro concretezza e attualizzati nella nostra vita quotidiana, ci aiutano a purificare e custodire il cuore alla ricerca di una maggiore libertà e pace spirituale in comunione con Dio. Se poi vissuti insieme ci aiutano a camminare come Popolo di Dio che cerca la volontà del Suo Signore.
La Liturgia Ambrosiana non prevede la Celebrazione Eucaristica nei Venerdì di Quaresima proprio in ricordo della Passione di Gesù: diventa questo il tempo per celebrazioni della Via Crucis, momenti di ascolto della Parola di Dio, ascolto di testimonianze di croce e resurrezione, celebrazioni comunitarie dei Vespri del Venerdì.
Anticamente il percorso dei catecumeni si concludeva nella notte di Pasqua con il Sacramento del Battesimo. I Vangeli domenicali, sempre fissi nel rito Ambrosiano, aiutano chi si prepara a diventare cristiano e sostengono anche noi nel rinnovo quotidiano del nostro Battesimo: pensiamo alla lotta contro le tentazioni di Gesù, l’incontro con la Samaritana, il nostro legame con la verità e la Parola di Dio, la guarigione del cieco nato, la resurrezione di Lazzaro.
La meta di questo cammino personale, famigliare e di popolo è la Settimana Santa che si compie nella Pasqua del Signore. La meta è l’esperienza della salvezza, la conversione del nostro cuore, del nostro essere comunità cristiana, il passaggio alla realtà del Regno tra noi. Nella notte di Pasqua finalmente proromperà l’Alleluia, la Lode a Dio della Chiesa, nella memoria viva e sacramentale di Cristo Risorto! Possiamo anche noi incontrare Gesù in questo cammino e ritrovare la gioia del Risorto per il mondo di oggi!
don Marco Albertoni
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