Così il 17 gennaio il sito del Sole 24 Ore cita un rapporto di Oxfam: «Nei primi due anni di pandemia i dieci uomini più ricchi del mondo hanno più che raddoppiato i loro patrimoni, passati da 700 a 1.500 miliardi di dollari, al ritmo di 15mila dollari al secondo, 1,3 miliardi di dollari al giorno. Nello stesso periodo 163 milioni di persone sono cadute in povertà a causa della pandemia». Inoltre: «Solo per Jeff Bezos, il numero uno di Amazon, una delle aziende il cui fatturato è decollato con il Covid-19, Oxfam calcola un “surplus patrimoniale” nei primi 21 mesi di pandemia di 81,5 miliardi di dollari, l’equivalente del costo stimato della vaccinazione (due dosi e booster) per l’intera popolazione mondiale». Al contempo «meno dell’1% dei loro vaccini ha raggiunto le persone nei Paesi a basso reddito».
Da Avvenire del 20 gennaio sappiamo invece che secondo un rapporto di Porte Aperte/Open Doors «la persecuzione anticristiana non si arresta. Anzi: oltre 360 milioni di cristiani, vale a dire uno su sette, sperimentano un livello alto di persecuzione e discriminazione nel mondo. L’Afghanistan dei taleban ha scalzato la Corea del Nord di Kim Jong-un dal primo posto di questa tutt’altro che onorevole classifica. E sono saliti a quasi seimila i cristiani uccisi per cause legate alla loro fede».
La consapevolezza vale più di polemiche e indignazioni. Un cristiano che vive in questo mondo apre bene gli occhi. Così sa dove orientarli dopo avere pregato il suo Signore Crocifisso.
don Gianni
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