È una festa di luce, della manifestazione o Epifania della “Luce vera che viene nel mondo e che illumina ogni uomo” – Gv1,9.
“La celebrazione dell’Epifania in ambito ambrosiano rappresenta il vero approdo del lungo cammino avviatosi con l’Avvento”: così esordisce il Messale Ambrosiano nell’introdurci a questa Solennità. È una festa di luce, della manifestazione/epifania della “Luce vera che viene nel mondo e che illumina ogni uomo”.
È una festa “contemplativa” che ci richiama nel racconto dei magi dall’Oriente a guardare a come l’opera del Padre si è manifestata nella vita del Figlio. Lo stupore dei magi e l’aver scoperto noi stessi i segni della presenza di Gesù nella nostra vita possono davvero aiutarci
a tornare ad adorarLo. Nel nostro essere persone pratiche e spesso indaffarate: quale spazio hanno la dimensione adorante, la vita contemplativa, di preghiera, la visita silenziosa al Santissimo Sacramento, il ringraziamento dopo aver ricevuto Gesù nella Comunione? Come guardiamo al creato, al lavoro, alla scienza e alla vita?
La Luce di Cristo resta viva poi, per grazia di elezione, nella Sua Chiesa: Epifania allora è anche invito a manifestare la luce dell’Amore di Dio a tutto il mondo: ad ogni fratello e sorella dispersi. Quale testimonianza più grande, quale Luce più dolce e avvolgente, di fratelli, sorelle, famiglie, preti, suore, catechiste, educatori, volontari, che si vogliono bene? Il primato della comunione sul fare e sull’apparire è davvero quella conversione primaria che rende vivo Gesù tra noi, quella Stella silenziosa che richiama il mondo a Lui.
don Marco Albertoni
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