La serata dell’8 settembre resterà per qualche tempo nella memoria di chi era presente ad accogliere e ascoltare in basilica il nostro Arcivescovo mons. Mario Delpini.
Nella sua omelia egli ha rilanciato i tre aggettivi che caratterizzano la proposta pastorale 2021-2022: una Chiesa unita, libera e lieta.
Al termine dell’omelia però l’Arcivescovo ne ha aggiunti altri tre che costituiscono uno specifico messaggio per noi desiani: «Non temete di essere pietre vive perché la nostra Chiesa sia unita, sia libera, sia lieta per un nuovo slancio missionario: umile, coraggioso, lungimirante».
Siamo invitati dunque a essere anzitutto umili: le nostre tradizioni cristiane, di cui è giusto andare fieri – e che trovano nella figura di Pio XI un’eccellenza e nella basilica un simbolo – sono un dono, non una conquista. Opera di Dio e non di uomini: per questo restiamo umili e grati.
E poi coraggiosi: il cambiamento di epoca, l’arrivo di nuove genti e la disaffezione di molti verso la fede non devono spegnere l’entusiasmo e il coraggio di vivere il Vangelo in modo trasparente, anzitutto là dove si decidono i destini delle persone: la famiglia, la scuola, il lavoro, la città.
E infine lungimiranti: la fede dei prossimi anni non dipenderà dal caso o dalla fortuna, ma da ciò che oggi sapremo seminare e prevedere, dal volto di Chiesa che oggi sapremo configurare, immaginando un futuro dove parrocchie, comunità, ministeri e servizi si organizzeranno in modo diverso da quello a cui siamo stati abituati e da quanto oggi stiamo vivendo.
don Gianni
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