Oratorio estivo dalla prospettiva dei ragazzi: quattro settimane a condividere uno spazio fondamentalmente cambiato rispetto agli anni passati, un modo per condividere la propria estate
L’oratorio estivo è un’esperienza a tutto tondo. Coinvolge corpo e mente. Non mette in gioco solo la tua figura, ma anche la capacità di mettersi in relazione con l’altro. Anche se quest’altro non è il migliore amico. C’è uno spazio da abitare, dei luoghi e attività specifiche da svolgere. Si è consapevoli e disponibili a condividere qualche settimana della propria estate con altri coetanei.
Quest’anno non ci sono squadre (gialli, verdi, rossi, ecc.), ci sono le bolle con contorni e spazi ben definiti. Sono composte da circa una ventina di bambini, con cinque animatori e un responsabile maggiorenne, oltre alle figure del prete, le ausiliarie, gli educatori ecc.
I ragazzi, che sono un centinaio presso l’oratorio centrale Beata Vergine Immacolata con i preadolescenti, e altrettanti alle elementari nell’oratorio dei Santi Pietro e Paolo, hanno imparato a vivere questo spazio comune con i pro e contro derivati dalle limitazioni per il Covid. “L’oratorio così è un po’ strano perché non ci sono i punti assegnati come negli anni passati. Non c’è tanta competitività”. Però, d’altro canto, c’è più spazio per tutti, un’attenzione particolare rivolta ai ragazzi e le attività permettono di essere ancora più inclusive. Ai ragazzi piace molto prendere parte alle gite organizzate, che siano in bicicletta o al parco acquatico. “Ci divertiamo molto anche così; non pensavo quando mi sono iscritto di poterlo dire. Alla fine, ci sono sempre attività nuove”.
Tante sono state le difficoltà burocratiche ed amministrative da superare per permettere a così tanti bambini di essere presenti, però poi è stato possibile, e lo sarà ancora per le prossime settimane, giocare e ballare: Hurrà.
Eleonora Murero
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