Per aiutarci a vivere con più consapevolezza la Settimana Santa o Autentica prendiamo spunto da una omelia di Papa Francesco e dalle riflessioni che don Alberto ci propone giorno per giorno, ambedue aiutandoci ad allargare i nostri orizzonti di contemplazione, devozione e amore cristiano. Amore verso Dio e amore verso la Croce, che è la chiave che ci apre le porte del cielo.
Ma che cosa può voler dire vivere la Settimana Santa per noi? Che cosa significa seguire Gesù nel suo cammino sul Calvario verso la Croce e la Risurrezione? Nella sua missione terrena, Gesù ha percorso le strade della Terra Santa; ha chiamato dodici persone semplici perché rimanessero con Lui, condividessero il suo cammino e continuassero la sua missione; le ha scelte tra il popolo pieno di fede nelle promesse di Dio. Ha parlato a tutti, senza distinzione, ai grandi e agli umili, al giovane ricco e alla povera vedova, ai potenti e ai deboli; ha portato la misericordia e il perdono di Dio; ha guarito, consolato, compreso; ha dato speranza; ha portato a tutti la presenza di Dio che si interessa di ogni uomo e ogni donna, come fa un buon padre e una buona madre verso ciascuno dei suoi figli. Dio non ha aspettato che andassimo da Lui, ma è Lui che si è mosso verso di noi, senza calcoli, senza misure. Dio è così: Lui fa sempre il primo passo, Lui si
muove verso di noi.
Nella Settimana Santa Gesù entra in Gerusalemme per compiere l’ultimo passo, in cui riassume tutta la sua esistenza: si dona totalmente, non tiene nulla per sé, neppure la vita. Nell’Ultima Cena, con i suoi amici, condivide il pane e distribuisce il calice “per noi”. Il Figlio di Dio si offre a noi, consegna nelle nostre mani il suo Corpo e il suo Sangue per essere sempre con noi, per abitare in mezzo a noi. E nell’Orto degli Ulivi, come nel processo davanti a Pilato, non oppone resistenza, si dona; è il Servo sofferente preannunciato da Isaia che spoglia se stesso fino alla morte (cfr Is 53,12).
Gesù non vive questo amore che conduce al sacrificio in modo passivo o come un destino fatale; certo non nasconde il suo profondo turbamento umano di fronte alla morte violenta, ma si affida con piena fiducia al Padre. Gesù si è consegnato volontariamente alla morte per corrispondere
all’amore di Dio Padre, in perfetta unione con la sua volontà, per dimostrare il suo amore per noi. Sulla croce Gesù «mi ha amato e ha consegnato se stesso per me» (Gal 2,20).
Ciascuno di noi può dire: Mi ha amato e ha consegnato se stesso per me. Ciascuno può dire questo “per me”. Che cosa significa tutto questo per noi? Significa che questa è anche la mia, la tua, la nostra strada. Vivere la Settimana Santa seguendo Gesù non solo con la commozione del cuore; vivere la Settimana Santa seguendo Gesù vuol dire imparare ad uscire da noi stessi per andare incontro agli altri. C’è tanto bisogno di portare la presenza viva di Gesù misericordioso e ricco di amore! Papa Francesco
- DOMENICA DELLE PALME: la festa
“Che ve ne pare? Verrà alla festa?” (Gv 11)
Sì, il Signore viene, in particolare in questa Settimana che è il cuore dell’Anno Liturgico. Dobbiamo accoglierlo con l’amore appassionato di Maria di Betania e la gioia dei piccoli, non con il cuore indurito dei nemici di Gesù - LUNEDÌ SANTO: la veglia
“State attenti perché i vostri cuori non si appesantiscano. Vegliate ogni momento” (Lc 21)
La preghiera è uno stare con Gesù per vincere ogni tentazione
Rimaniamo fedeli all’incontro con Lui, nonostante i nostri mille impegni - MARTEDÌ SANTO: la scelta
“Voi sapete che fra due giorni è Pasqua e il Figlio dell’Uomo sarà consegnato per essere crocifisso” (Mt 26)
Gesù accetta liberamente e per amore la Croce: muore per noi - MERCOLEDÌ SANTO: il tradimento
“Uno dei dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti e disse: quanto volete darmi perché io ve lo consegni?”
Anche noi possiamo tradire, rifiutare Gesù con il nostro peccato col quale, magari, pensiamo di guadagnare la gioia - GIOVEDÌ SANTO: il dono
“Prendete e mangiate, questo è il mio corpo. Bevetene tutti perché questo è il mio sangue versato per molti in remissione dei peccati. Fate questo in memoria di me” (Mt 26)
Gesù nell’ultima cena si dona totalmente a noi e ci chiede di rinnovare il suo gesto d’amore nell’Eucaristia. - VENERDÌ SANTO: il sacrificio
“Gesù, crocifisso, emesso un alto grido, spirò” (Mt 26)
Adoriamo Cristo crocifisso segno del nostro peccato, ma, soprattutto dell’amore misericordioso di Dio - SABATO SANTO: la speranza
“Non abbiate paura, so che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto come aveva detto” (Mt 28)
È la veglia pasquale, cuore di tutto l’anno liturgico. Si ripercorre la storia della salvezza, dalla creazione del mondo alla nuova Creazione: Cristo è risorto! - DOMENICA DI PASQUA: la gioia
“Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci e in esso esultiamo” (dalla liturgia)
È giorno di immensa gioia poiché Gesù ha vinto il peccato e la morte. È risorto ed è con noi. Rinnoviamo questa gioia ogni domenica, che è la Pasqua settimanale, nell’Eucarestia in cui incontriamo Gesù risorto
don Alberto